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SUDAN: gli incontri della delegazione italiana
Da MISNA
SUDAN 13/2/2003 03:43
POSITIVA LA PRIMA VOLTA DELLA DELEGAZIONE NEL NORD DEL PAESE
Peace/Justice, Standard
Si è conclusa con un bilancio positivo la prima visita ufficiale nel nord
del Sudan della ‘Campagna italiana per la pace e i diritti umani in Sudan’.
Si tratta del cartello di associazioni e ong (Acli, Amani, Arci, Caritas,
Cuore amico, Missionari comboniani, Nigrizia, Mani Tese, Pax Christi e
altri) che dal 1995 si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica, il
mondo dell’informazione e quello politico-istituzionale in Italia sul
problema delle violazioni dei diritti umani e della guerra che affliggono
il ‘Paese dei due Nili’ dal 1983. La terza fase dei colloqui tra i ribelli
dell’Esercito di liberazione popolare sudanese (Spla) e il governo di
Khartoum si è chiusa in Kenya la scorsa settimana ed ha fatto registrare
notevoli passi in avanti. La Campagna ha sottolineato come gli ultimi
sviluppi positivi non possano però far chiudere gli occhi su una realtà
ancora troppo dura, fatta di violazioni di diritti umani e di guerra. I
risultati della visita del cartello di associazioni e ong italiane saranno
pubblicati in uno specifico rapporto, stilato dopo dieci giorni intensi di
viaggi e visite, durante le quali sono state raccolte le testimonianze di
esponenti di tutti i settori della società civile sudanese, di politici e
uomini di governo e dei diplomatici e delle organizzazioni internazionali
presenti in Sudan. La Campagna esprime soddisfazione per l’attenzione e
l’accoglienza ricevuta da tutti gli interlocutori e riconoscenza per
coloro, in particolare l’ambasciata sudanese a Roma, quella italiana a
Khartoum e la Chiesa cattolica sudanese, che hanno aiutato a rendere
possibile la visita. Sono state rispettate le aspettative e centrati i tre
obiettivi fondamentali: constatare la situazione degli sfollati e dei
diritti umani in generale, verificare il cammino del processo di pace
assieme alla società civile sudanese, aprire un dialogo fiducioso ma franco
col governo di Khartoum. La Campagna aveva già più volte visitato le aree
del Sud Sudan in mano allo Spla, ma non era ancora riuscita ad ottenere il
visto di entrata da parte del governo. (a cura di Gino Barsella)