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RAZZISMO DI GUERRA appello - aggiornamento firme - con preghiera diffusione e pubblicazione



CONTRO IL RAZZISMO DI GUERRA

In un mondo sempre più interdipendente, la guerra moderna alimenta e si 
alimenta di pulsioni razziste e segregazioniste. Tanto più una guerra 
infinita contro un nemico indefinito, come la guerra preventiva al 
terrorismo, comporta la crescente criminalizzazione e segregazione dei 
diversi, identificati come potenziali nemici, anche con il ricorso agli 
strumenti di una giustizia sommaria e preventiva.

Per questo il movimento contro la guerra in Iraq è anche contestazione 
delle campagne mediatiche, delle montature giudiziarie e degli atti 
legislativi e amministrativi che, in Italia come negli Usa e in tutto 
lOccidente, tendono da un lato a criminalizzare e segregare i migranti e 
specialmente i musulmani, dallaltro ad appiattire sulla categoria del 
terrorismoe sulla logica di guerra amico-nemico il giudizio sui movimenti 
di opposizione e di liberazione e il diritto dasilo degli esuli, come nel 
caso della diaspora kurda.

In Italia sono già centinaia i cittadini stranieri di religione musulmana 
inquisiti per reati associativi, additati sulla stampa e dai massimi 
esponenti del governo come terroristie incarcerati in base a indagini 
puramente indiziarie o basate su informative di servizi italiani o 
stranieri, e ultimamente su interrogatori extralegali di detenuti 
nellinferno extragiuridico di Guantanamo. Oltre a colpire la presunzione 
dinnocenza e possibili innocenti, queste campagne giudiziario-mediatiche 
alimentano le tensioni razziste nei confronti dei luoghi di culto islamici 
cavalcate da esponenti di governo nazionale e locale.

Questi processi rischiano di moltiplicarsi con la guerra e con il 
prevedibile immenso esodo di profughi che essa provocherà, a fronte di una 
forte restrizione del diritto dasilo e delle vie daccesso legali che già 
comporta un pesante prezzo di vite umane nei mari e alle frontiere dItalia 
e dEuropa. Oltre alle basi e alle portaerei, in Medio oriente e nelle 
regioni frontaliere si stanno allestendo i lager per profughi.

Contro questi processi di guerra interna, che imbarbariscono la nostra 
società prima ancora della barbarie della guerra aperta, facciamo appello a 
una grande mobilitazione del pensiero giuridico garantista e delle 
coscienze, ad unattenta ricognizione e denuncia dellintreccio fra razzismo 
e guerra, e alla presenza a pieno titolo dei migranti e degli esuli nelle 
manifestazioni e iniziative contro la guerra in Iraq, a partire dalla 
giornata del 15 febbraio a Roma.

Adesioni:

Senzaconfine, Antigone, Azad, Giuristi democratici, Cgil naz.le, Arci 
naz.le, Un ponte per&, Mov. delle/dei disobbedienti, Prc naz.le, Aprile, 
Sinistra giovanile, Conf.ne Cobas, Legambiente, red. Carta, Assopace, Rete 
Lilliput, Lunaria, SinCobas, red. Guerre e Pace, Conv. permanente Donne 
contro la guerra, red. Giano, Naga, Fondaz. Luigi Cipriani, Rete Ebrei 
contro l'occupazione, Mov. palestinese per la cultura e la democrazia, 
Avamp. Incompatibili, wwwInformationGuerrilla, Com. Piazza Carlo Giuliani, 
Ass. Iemanja', Osserv. lavoro donne (Mi), Circolo B. Russell (Tv), Ass. 
donne Trama di terre (Imola), Ass. Mediterranea (Rm), Prc Grosseto, Giov. 
comunisti Oristano, Ciss-Cepir (Pa), Attac Catania, Attac Como, Centro 
solid. internaz. Alta Maremma, Ciac e Coord. pace e solidarietà (Pr)

Ettore Masina, Fiamma Bianchi Bandinelli (Si), Annamaria Rivera (Univ. Ba), 
Mario Ruffin (Tv), Elisa Longoni, Gabriella Gagliardo, Radi Pagani, Lidia 
Menapace, Angelo Zappoli (cons. Va), Margherita Turchetto (Univ. Pd), 
Simone Piazzesi (Pt), Rosa Capozzi (Cnr Ba), Stefano Longagnani (Re), 
Angelo Baracca (IUniv. Fi), Fulvio Grimaldi, M. Gloria Troncon (Bo), 
Saverio Aversa, Sandra Cangemi (giorn. Mi), Luisa Acerbi (Mi), Milena Valli 
(So), M. Grazia Campari (Mi), Grazia Naletto (Rm), Dino Frisullo (Rm)

Per ulteriori adesioni: 
<mailto:dirittoalfuturo@libero.it>dirittoalfuturo@libero.it

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