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Newsletter N. 5 del 3 gennaio 2003



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*** Associazione Culturale Telematica ***
  ********** "Metro Olografix" **********
    Newsletter n. 5 del 3 febbraio 2003
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IN PRIMO PIANO
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Bill in viaggio d'affari
Gates arriva a Roma e piovono le polemiche. In ballo il monopolio di
Microsoft in Italia ARTURO DI CORINTO ROMA Bill Gates fa sempre
notizia, e stavolta non è per l'ennesimo problema di sicurezza nel
software dell'azienda al cui nome ha legato la sua fortuna, la
Microsoft, responsabile della congestione della rete in queste
giornate. Stavolta si parla di Bill Gates perché sarà a Palazzo
Giustinani a Roma, il 31 gennaio, invitato dal presidente del senato
Marcello Pera a parlare di globalizzazione e da Berlusconi in persona
a «consigliarlo sullo sviluppo delle tecnologie per informatizzare il
paese».

Subito è scattata la polemica che ha registrato il sarcastico commento
di Pietro Folena: «chiedere questo a Bill Gates è come chiedere a
Berlusconi come promuovere il pluralismo dell'informazione», mentre le
associazioni del software libero hanno annunciato conferenze stampa,
sit-in davanti al parlamento, distribuzione di dossier e cdrom con
Linux per stampa e parlamentari.

Il timore è che la visita di Gates possa produrre in Italia lo stesso
effetto che lui e il suo vice, Steve Ballmer, ottengono ogni volta che
visitano un paese: fare carta straccia delle proposte di introduzione
nella pubblica amministrazione di software concorrenti a Microsoft. E'
già successo in Messico, in Perù, in India (e aspettiamo la risposta
di Lula).

In Italia infatti una serie di iniziative comincia a incrinare la
fiducia di Microsoft di mantenere immutata la propria posizione di
monopolio. Il ministro dell'innovazione tecnologica Lucio Stanca ha
avviato una commisione di studio sull'introduzione del software open
source nella pubblica amministrazione i cui risultati dovrebbero
essere resi disponibili a giorni. E, se nel 2000 la legge 340,
articolo 25, prevedeva esplicitamente la proprietà del software
sviluppato per la pubblica amministrazione, a dimostrazione di una
maggiore sensibilità degli amministratori per l'importanza di ottenere
maggiori diritti sul software utilizzato, la proposta di disegno di
legge dal senatore dei verdi Fiorello Cortiana di privilegiare il
software open source nella pubblica amministrazione laddove si
dimostri più affidabile ed economico di quello proprietario di
Microsoft, ha raccolto parecchi consensi coalizzando deputati,
associazioni e scuole.

Per scongiurare questo scenario Microsoft, però, ha già fatto le sue
contromosse. Ha avviato il Government security program, che estende la
«Shared source initiative». Microsoft cioè renderà disponibile parte
del codice sorgente dei software Windows a governi e istituzioni per
favorire la creazione di software compatibile con la propria
piattaforma, e dare rassicurazione sulla presenza di funzioni occulte
e falle di protezione dei suoi sistemi.

Nonostante ciò, l'Associazione software libero (Assoli) ritiene che,
anche in presenza di questa iniziativa, per lo stato restano negate
libertà fondamentali come quelle di poter distribuire liberamente il
codice e di modificarlo, condizione sine qua non un soggetto, privato
o pubblico, possa considerare il software «di sua proprietà». Assoli
inoltre afferma che «il solo accesso al codice, senza la possibilità
di una libera distribuzione e modifica non garantisce nessuno dei
diritti fondamentali che servono ad evitare la dipendenza da un
fornitore ed ad incentivare la concorrenza sul mercato e il controllo
capillare da parte dei cittadini». Perciò chiedono alle softwarehouse
e al fornitore governativo Microsoft, di usare «protocolli di
comunicazione e formati dei dati pienamente documentati, di pubblico
dominio e non coperti da brevetti, garantendo così l'interoperabilità,
l'indipendenza dal singolo fornitore, ed un regime di concorrenza
reale» (www.softwarelibero.it).

Infine le associazioni chiedono di sapere che fine abbia fatto
l'emendamento alla Finanziaria 2003 che ipotizzava l'adozione di
software libero nell'amministrazione pubblica per ridurre i costi
delle licenze software, sull'onda di analoghi provvedimenti già in uso
in altri paesi europei.

Ma i più maligni sostengono che l'incontro di Gates con Pera è solo un
passo di avvicinamento a un italiano che potrebbe dargli parecchio
filo da torcere. Non bisogna dimenticare, infatti, che il commissario
italiano dell'Antitrust europeo Mario Monti dovrà decidere sul ricorso
verso Microsoft per abuso di posizione dominante nel settore della
musica on line e dei server. Microsoft, soprattutto dopo l'accordo con
la Rai sul progetto «Giove», che prevede la digitalizzazione e la
distribuzioni dei «preziosi» contenuti dell'azienda di stato, viene
accusata di voler sfruttare la propria posizione dominante nei sistemi
operativi per crescere proprio nel mercato della distribuzione on line
dei prodotti multimediali, la killer application di un mercato in
difficoltà che proprio dal pluralismo informatico potrebbe ricevare
nuova linfa.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/30-Gennaio-2003/art69.html


TECNOLOGIA&INTERNET
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SVG CONTRO LO STRAPOTERE DI FLASH
Dopo il via libera del W3c, il formato di grafica vettoriale per il
Web ha tutte le carte in regola per imporsi. Grazie al codice aperto,
un'alternativa a Macromedia
 http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010044434.jsp

 APPLE, UN SAFARI NEL WEB
Grande successo fra i fedelissimi della mela per il nuovo browser per
Mac Os X. Facilità d'uso, leggerezza e velocità per un software basato
sul progetto Konqueror
 http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010044052.jsp

 APPLE: SERVE UN DRM DAL VOLTO UMANO
 La casa di Cupertino, esclusa dal servizio di videonoleggio on line
 Movielink, spiega le ragioni della sua diffidenza nei confronti delle
 attuali tecnologie di Digital Rights Management. Che scoraggiano
 troppo il pubblico
 http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010044335.jsp

NON APRITE QUELLA IMMAGINE
La decisione di una società statunitense di chiedere il pagamento di
royalty per l'utilizzo del Jpeg, accende la polemica sulla libertà dei
formati grafici. Con l'Iso che minaccia la scomunica
 http://www.mytech.it/mytech/speciali/d006010024511.jsp

Microsoft e Lindows: il processo in aprile
Un giudice di Seattle ha respinto la scorsa settimana la richiesta della
piccola azienda di San Diego di annullare la causa voluta da Redmond per
violazione del marchio Windows
di Guido Sintoni
http://www.mytech.it/mytech/news/art006010044458.jsp


TEMI&APPROFONDIMENTI
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Comunicato stampa su software libero e software proprietario
(http://www.softwarelibero.it/news/news030131_01.shtml )

Siamo presenti alla conferenza stampa organizzata dai Verdi nella sala
rossa di Palazzo Madama su invito del senatore Fiorello Cortiana, autore di
un disegno di legge sull'uso del software libero nella pubblica
amministrazione che sosteniamo con una raccolta di firme (
http://www.softwarelibero.it/misc/raccoltafirme.shtml ).

L'occasione è la partecipazione di Bill Gates ad una conferenza promossa
dal presidente del Senato Marcello Pera. Altri invitati alla conferenza
stampa organizzata dai Verdi sono Italian Linux Society, FSF Europe, LUG
Roma.

Assieme a loro abbiamo preparato un comunicato stampa su software libero e
software proprietario.

Software libero e software proprietario
Il software libero: un modello commerciale incentrato sulla libertà
Il software libero è un modello commerciale per la distribuzione
dell'informazione che aiuta a conservare e ad estendere il patrimonio
intellettuale attraverso i quattro principi che esso rispetta:

libertà di utilizzo
libertà di studio
libertà di modifica
libertà di distribuzione
Requisito essenziale per l'applicazione di queste libertà è l'accesso al
codice sorgente.

Si può in tranquillità affermare che il software libero si compone dei
seguenti aspetti che lo rendono una realtà commerciale efficace:

uso commerciale: il software libero si può vendere
sviluppo commerciale: il software libero può essere modificato in base alle
esigenze di uno specifico utilizzo e non esistono divieti alla retribuzione
degli interventi di modifica
distribuzione commerciale: personalizzazioni, servizi di supporto
all'utente, manualistica sono solo alcuni esempi del valore aggiunto che
può completare un'offerta legata al software libero; il modello commerciale
del software libero non si basa sulla vendita della licenza, come nel caso
del software proprietario.
Il vincolo alla diffusione del software libero è il mantenimento delle
seguenti caratteristiche:

rispetto delle quattro libertà fondamentali sopra citate
il programma eseguibile deve essere accompagnato dal codice sorgente
laddove presente, rispetto del copyleft (permesso d'autore, vincolo secondo
il quale un programma che sia la modifica di uno precedente deve mantenerne
la licenza)
Diffusione del software e libertà in settori estranei all'informatica
Il software, oggi, è ovunque, non solo in un computer: viene impiegato per
compilare la dichiarazione dei redditi e pagare il bollo dell'auto,
iscrivere il figlio a scuola e gestire le pratiche assicurative,
controllare il conto in banca e archiviare le cartelle cliniche in
ospedale, per giocare e tenere la contabilità domestica, per impostare il
programma di lavaggio di una lavatrice e per comunicare attraverso un
telefono cellulare. Il software, dunque, in qualche modo controlla la
maggior parte delle azioni legate anche alla quotidianità più spicciola, ed
in futuro la sua presenza sarà ancora più pervasiva e necessaria.

In settori diversi da quello informatico, la condivisione da parte di chi
detiene la conoscenza è una potenziale tutela per il cittadino: si pensi ad
esempio alla pubblicazione e alla veicolazione di informazioni legate alla
medicina (e non alla farmaceutica) e alla pratica legale. Inoltre, chiunque
è libero di chiedere la progettazione e la costruzione della propria
abitazione senza restare vincolato a un progettista o a un costruttore nel
momento in cui decide di apportare ulteriore modifiche. Da un altro punto
di vista, sono numerosi i campi in cui un cittadino può intervenire
personalmente senza la necessità del supporto di uno specialista: si pensi
ad ambito come quello idraulico, meccanico, elettrico, in cui le uniche
limitazioni sono i vincoli di reponsabilità civile e penale.

Perché software libero e non software proprietario
Da queste premesse, si capisce come il campo informatico debba offrire le
garanzie fondamentali e estese di libertà e trasparenza:

il settore privato e ancor più quello pubblico devono acquisire programmi
che garantiscano l'indipendenza dal fornitore
è fondamentale che si possa conoscere in funzionamento di ogni componente
di un programma perché questo non vada a ledere i diritti dei cittadini
(trattamento dei dati personali, rispetto degli standard, accessibilità
alle informazioni)
il software proprietario non è posseduto dall'utente -- privato, azienda o
ente pubblico che sia -- : gli viene concessa una licenza d'uso, con
possibilità di intervento frequentemente ridotte al solo utilizzo
svincolare le diverse tipologie di utente dai fornitori principali
significa riportare il controllo dell'informazione in Italia con
conseguenti vantaggi per l'economia e la cultura locale.
E' per queste ragioni che sosteniamo l'uso e la diffusione del software libero.

Firmatari
L'Associazione Software Libero è una entità legale senza scopo di lucro che
ha come obiettivi principali la diffusione del software libero in Italia ed
una corretta informazione sull'argomento. E' l'affiliata italiana di Free
Software Foundation Europe. Riferimenti: http://softwarelibero.it/

La Free Software Foundation Europe è la giovane associazione gemella della
Free Software Foundation, che fu fondata nel 1985 da Richard Stallmann per
fornire supporto legale, logistico ed economico al progetto GNU, il corpus
software che costituisce l'infrastruttura dei sistemi basati su kernel
Linux. Attualmente la FSFE ha sezioni in Francia e Germania, nuove sezioni
sono in arrivo in Italia, Portogallo, Spagna. Riferimenti:
http://fsfeurope.org/

La Italian Linux Society è un'associazione senza scopo di lucro che dal
1994 promuove e supporta iniziative e progetti in favore della diffusione
di GNU/Linux e del software libero in Italia. Riferimenti:
http://www.linux.it/

Il Linux User Group-Roma è un'associazione di utenti e appassionati del
software libero dell'area romana. Nasce il 9 dicembre 1996 ospitato dalla
Facoltà di Ingegneria dell'Università di Roma "La Sapienza". Ad oggi consta
circa 350 associati. Riferimenti: http://www.lugroma.org/

http://www.softwarelibero.it/docs/cs-20030131.shtml


NEWS DALL'ASSOCIAZIONE
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A breve il verbale dell'assemblea dell'associazione, tenutasi il 25 gennaio.


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a cura di Loris D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/
hanno collaborato a questo numero:
Nicola "nezmar" D'Agostino
http://www.olografix.org/nezmar/
Nicola "DjBatman" Battista
http://www.olografix.org/djbatman/






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