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Comunicato stampa su software libero e software proprietario



Siamo presenti alla conferenza stampa organizzata dai Verdi nella sala
rossa di Palazzo Madama su invito del senatore Fiorello Cortiana, autore
di un disegno di legge sull'uso del software libero nella pubblica
amministrazione che sosteniamo con una raccolta di firme.

L'occasione è la partecipazione di Bill Gates ad una conferenza promossa
dal presidente del Senato Marcello Pera.  Altri invitati alla conferenza
stampa organizzata dai Verdi sono Italian Linux Society, FSF Europe, LUG
Roma.

Assieme a loro abbiamo preparato il seguente comunicato stampa su
software libero e software proprietario.

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1. Il software libero: un modello commerciale incentrato sulla libertà

Il  software  libero  è  un  modello commerciale  per  la  distribuzione
dell'informazione che  aiuta a conservare  e ad estendere  il patrimonio
intellettuale attraverso i quattro principi che esso rispetta:

- libertà di utilizzo
- libertà di studio
- libertà di modifica
- libertà di distribuzione

Requisito essenziale per l'applicazione di queste libertà è l'accesso al
codice sorgente.

Si può in  tranquillità affermare che il software  libero si compone dei
seguenti aspetti che lo rendono una realtà commerciale efficace:

- uso commerciale: il software libero si può vendere
- sviluppo commerciale: il software libero può essere modificato in base
  alle esigenze  di uno specifico  utilizzo e non esistono  divieti alla
  retribuzione degli interventi di modifica
- distribuzione  commerciale:  personalizzazioni,  servizi  di  supporto
  all'utente, manualistica  sono solo alcuni esempi  del valore aggiunto
  che può  completare un'offerta legata  al software libero;  il modello
  commerciale  del  software libero  non  si  basa  sulla vendita  della
  licenza, come nel caso del software proprietario.

Il vincolo alla  diffusione del software libero è  il mantenimento delle
seguenti caratteristiche:

- rispetto delle quattro libertà fondamentali sopra citate
- il programma eseguibile deve essere accompagnato dal codice sorgente
- laddove  presente, rispetto del  copyleft (permesso  d'autore, vincolo
  secondo il  quale un programma che  sia la modifica  di uno precedente
  deve mantenerne la licenza)


2. Diffusione del software e libertà in settori estranei all'informatica

Il software, oggi,  è ovunque, non solo in  un computer: viene impiegato
per compilare la dichiarazione dei  redditi e pagare il bollo dell'auto,
iscrivere  il  figlio  a  scuola  e gestire  le  pratiche  assicurative,
controllare  il conto  in banca  e  archiviare le  cartelle cliniche  in
ospedale, per  giocare e tenere la contabilità  domestica, per impostare
il programma di lavaggio di una lavatrice e per comunicare attraverso un
telefono cellulare.   Il software, dunque, in qualche  modo controlla la
maggior parte delle azioni legate anche alla quotidianità più spicciola,
ed in futuro la sua presenza sarà ancora più pervasiva e necessaria.

In settori  diversi da quello  informatico, la condivisione da  parte di
chi detiene la  conoscenza è una potenziale tutela  per il cittadino: si
pensi ad esempio alla  pubblicazione e alla veicolazione di informazioni
legate alla  medicina (e non  alla farmaceutica) e alla  pratica legale.
Inoltre, chiunque è libero di chiedere la progettazione e la costruzione
della propria abitazione senza restare vincolato a un progettista o a un
costruttore nel momento in  cui decide di apportare ulteriore modifiche.
Da un  altro punto di vista, sono  numerosi i campi in  cui un cittadino
può  intervenire personalmente senza  la necessità  del supporto  di uno
specialista:  si  pensi  ad  ambito come  quello  idraulico,  meccanico,
elettrico, in cui le uniche  limitazioni sono i vincoli di reponsabilità
civile e penale.


3. Perché software libero e non software proprietario

Da queste premesse, si capisce come il campo informatico debba offrire le
garanzie fondamentali e estese di libertà e trasparenza:

- il  settore  privato e  ancor  più  quello  pubblico devono  acquisire
  programmi che garantiscano l'indipendenza dal fornitore
- è  fondamentale  che  si  possa  conoscere in  funzionamento  di  ogni
  componente di  un programma perché questo non vada a  ledere i diritti
  dei  cittadini   (trattamento  dei  dati   personali,  rispetto  degli
  standard, accessibilità alle informazioni)
- il  software  proprietario non  è  posseduto  dall'utente --  privato,
  azienda o  ente pubblico che sia  -- : gli viene  concessa una licenza
  d'uso, con  possibilità di  intervento frequentemente ridotte  al solo
  utilizzo
- svincolare  le diverse  tipologie di  utente dai  fornitori principali
  significa  riportare  il  controllo  dell'informazione in  Italia  con
  conseguenti vantaggi per l'economia e la cultura locale.

È per queste  ragioni che sosteniamo l'uso e  la diffusione del software
libero.

4. Le associazioni

L'Associazione Software Libero è una  entità legale senza scopo di lucro
che ha  come obiettivi principali  la diffusione del software  libero in
Italia  ed  una  corretta  informazione sull'argomento.   È  l'affiliata
italiana di Free Software Foundation Europe.
Riferimenti: http://softwarelibero.it/

La  Free Software Foundation  Europe è  la giovane  associazione gemella
della  Free Software  Foundation, che  fu  fondata nel  1985 da  Richard
Stallmann  per  fornire  supporto  legale,  logistico  ed  economico  al
progetto GNU,  il corpus  software che costituisce  l'infrastruttura dei
sistemi  basati su  kernel Linux.   Attualmente  la FSFE  ha sezioni  in
Francia e Germania, nuove sezioni  sono in arrivo in Italia, Portogallo,
Spagna.
Riferimenti: http://fsfeurope.org/

La Italian Linux Society è  un'associazione senza scopo di lucro che dal
1994  promuove  e  supporta   iniziative  e  progetti  in  favore  della
diffusione di GNU/Linux e del software libero in Italia.
Riferimenti: http://www.linux.it/.

Il Linux User Group-Roma è un'associazione di utenti e appassionati del
software libero dell'area romana. Nasce il 9 dicembre 1996 ospitato
dalla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Roma "La Sapienza".
Ad oggi consta circa 350 associati.
Riferimenti: http://www.lugroma.org/