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Il giorno di MLK
Il giorno di MLK
di Livio Mascellari
Lunedi' 20 gennaio 2003, come ogni terzo lunedi' di questo mese, si e'
celebrata una festa nazionale negli Stati Uniti d'America. Niente scuola
per i ragazzi, le poste e gli uffici federali sono rimasti chiusi, le
banche e Wall Street si sono fermate per onorare la vita ed i sogni di
Martin Luther King. Anche il dio denaro ha dunque reso omaggio al leader
del Movimento per i Diritti Civili, assassinato a Memphis nel 1968. George
W. Bush ha celebrato questa ricorrenza in una Chiesa Battista del Maryland
e per qualche ora nei suoi discorsi e' sparito miracolosamente qualunque
accenno all'Iraq ed alle possibilita' di una guerra. Potenza di questa
cerimonia, che per inciso e' l'unica a livello nazionale dedicata ad un
Afro-Americano.
La festa e' stata istituita nel 1986 dall'allora Presidente Ronald Reagan,
per commemorare il compleanno del leader del Movimento per i Diritti
Civili. Sarebbe stato piu' logico celebrare questa ricorrenza il 15
gennaio, giorno della nascita di King, ma Reagan ha optato per questa
scelta singolare del terzo lunedi' del mese. Quel che conta e' che da
allora, nell'ambito delle celebrazioni di questa ricorrenza, nelle chiese
americane viene ricordata esplicitamente l'opera di pace esercitata da
questo uomo lungo l'arco della sua esistenza. Molte stazioni radiofoniche
programmano canti e discorsi che raccontano la storia del Movimento, mentre
alcuni canali televisivi trasmettono spezzoni di filmati su Martin Luther
King e sulla sua epoca. Ripercorriamo brevemente le tappe della sua vita.
Nacque nel 1929 ad Atlanta, nella Georgia. All'eta' di 6 anni acquisi' la
consapevolezza di non poter giocare con i suoi amichetti, in quanto essi
erano bianchi e lui era nero. A diciotto anni venne ordinato pastore. A
ventiquattro si trasferi' a Boston e sposo' Coretta Scott. Nel 1955 avvenne
il celebre episodio di Montgomery, nell'Alabama, che vide protagonisti Rosa
Parks, una signora di colore e Martin Luther King. Nell'America degli anni
Cinquanta vigeva sugli autobus di linea una norma razzista, secondo la
quale i passeggeri di colore avevano l'obbligo di sedersi nei posti a loro
riservati. La trasgressione a questa regola comportava addirittura
l'arresto (incredibile, ma vero). Rosa, pur sapendo perfettamente tutto
cio', si rifiuto' - garbatamente ma risolutamente - di alzarsi da un posto
riservato ai bianchi e venne arrestata e rilasciata su cauzione. La
protesta e l'indignazione della comunita' nera si concretizzarono in un
boicottaggio dei mezzi pubblici nei giorno lavorativi, che duro' per circa
un anno e che approdo' all'abolizione della odiosa legge. Il pastore Martin
Luther King si trovo' inizialmente coinvolto quasi senza volerlo, ma pian
piano gli venne affidata la leadership della protesta. Negli anni si
susseguirono le manifestazioni - non violente, alla Gandhi - e gli arresti
pretestuosi per cercare di screditarlo agli occhi della comunita'
Afro-Americana, ma la sua popolarita' era inarrestabile. Il 28 agosto del
1963 guido' una marcia di 250.000 persone verso Washington, delle quali
circa un terzo bianche, in sostegno del progetto di legge sui diritti
civili, promossa dal Presidente Kennedy . Fu in quella occasione che
pronuncio' il famoso discorso universalmente noto per la frase "I have a
dream". Era un sermone religioso e politico insieme e faceva pressappoco
cosi': "Io ho un sogno: che un giorno sulle colline rosse della Georgia i
figli degli schiavi e i figli degli schiavisti di un tempo possano sedere
assieme al tavolo della fratellanza. Io ho un sogno: che un giorno persino
lo Stato del Mississippi, uno Stato che sta languendo nella foga
dell'ingiustizia e dell'oppressione, si trasformi in un'oasi di liberta' e
giustizia. Io ho un sogno: che un giorno i miei quattro figli potranno
vivere in una nazione che non li giudichera' per il colore della loro
pelle, ma per il loro carattere. Io ho un sogno". L'anno successivo, il
1964, gli venne attribuito il Nobel per la pace. L'epilogo avvenne nel
1968, a Memphis. Fu assassinato alla vigilia di un comizio ed il suo
omicidio rischio' di provocare una rivoluzione nel paese.
Ecco perche' il terzo lunedi' del mese di gennaio negli Stati Uniti si
festeggia il Martin Luther King day. Io penso che questa ricorrenza non
debba essere appannaggio dei soli americani, ma possa divenire un
appuntamento internazionale, in fondo i valori per cui egli ha lottato sono
gli stessi che dovrebbero animare ognuno di noi. O mi sbaglio?
Livio Mascellari
Questo articolo inedito e' stato pubblicato espressamente per il sito
www.peacelink.it - e' possibile utilizzare liberamente questo testo su
altre riviste e siti web citando la fonte (Associazione PeaceLink) e il
nome dell'autore (Livio Mascellari)