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INIZIATO OGGI IL FORUM SOCIALE MONDIALE - C'è anche Coop Itaca
INIZIATO OGGI IL FORUM SOCIALE MONDIALE 2003
Il contributo del nostro Alberto Chicayban direttamente da Porto Alegre.
Fabio Della Pietra - Ufficio stampa Coop Itaca Pordenone
Oggi è partito il Forum Sociale Mondiale 2003. Nel 2001 e nel 2002 ci sono
stati ritardi tremendi provocati dalla mancata consegna della
programmazione e delle già storiche borse del Forum. Dal mio albergo camino
fino al Viale Borges de Medeiros per prendere l’autobus fino allo stadio:
il Comune di Porto Alegre ha organizzato una linea circolare di autobus
nuovi di zecca che girano fra le sedi decentrate del Forum. Offrono un
corso base di lingua inglese ai guidatori degli autobus e ai taxisti. La
città di 1.300.000 abitanti, che Il Venerdì di La Repubblica ha chiamato la
“cittadina brasiliana” in un articolo pieno di idiozie, ha fatto un’altra
volta uno sforzo per superarsi.
Perché la sinistra ha perso Porto Alegre
I politici neo liberali, che hanno preso il Comune di Porto Alegre nelle
scorse elezioni, hanno imparato molto sull’importanza del Forum e delle
realizzazioni sociali dei dodici anni di governo del Partido dos
Trabalhadores. Hanno mantenuto diverse istituzioni precedenti. Ma perché
quel partito ha perso il comune di Porto Alegre precisamente quando la
provincia e la Presidenza della Repubblica sono cadute nelle loro mani? La
spigazione è complessa: diversi fattori hanno aiutato nella sconfitta per
tre punti percentuali soltanto. Ma due cose hanno lavorato molto a favore
dei neo liberali: la stampa locale, che ha mentito spudoratamente durante
le elezioni falsificando gli exit poll per aiutare i padroni a prendere gli
elettori di classe media indecisi, e i personalismi di due politici della
sinistra avversari da una vita: Tarso Genro, sindaco uscente, e Olívio
Dutra che ha lasciato il governo della provincia per diventare ministro di
Lula. Tarso, in pubblico, chiamava Olívio stalinista e l’altro rispondeva
nello stesso tono dando a Tarso del borghese. L’immagine pubblica del
partito è diventata meschina ed egoista nonostante l’evidente lavoro fatto
nella città ed ha facilitato la propaganda e la vita dei neo liberali.
Tutto il mondo è paese. Vero, D’Alema?
Il Forum Mondiale dell’Educazione
Il Gigantinho è un brutto stadio, sembra un circo o comunque qualcosa di
provvisorio. Nella parte esterna vedo una enorme quantità di stands che
offrono della semplice informazione fino all’artigianato degli indiani. C’e
una folla di donne, molte giovanissime, che vanno e vengono dall’interno
dello stadio. Quelle donne portano l’identificazione del Forum Mondiale
dell’Educazione: sono volonterose maestrine venute da buona parte
dell’America Latina per discutere fra di loro e ascoltare i conferenzieri.
Gli europei e nord americani presenti non sono propriamente giovani ma
persone mature interessate a scambiare esperienze e progettare la
resistenza mondiale contro l’esagerata tendenza a privatizzare tutto. Il
Forum Mondiale dell’Educazione è uno degli eventi che gravitano attorno
all’evento massimo. Ma, nonostante ciò, ha aiutato a cambiare il sistema
scolastico locale dando luogo al progetto Escola Cidadã (Scuola Cittadina,
che include formazione ambientale e informatica associate per sviluppare
una coscienza civica ed eliminare l’analfabetismo.
Un nord americano al Forum
Ci sono parecchi nord americani in giro a Porto Alegre. Oltre a stelle del
pensiero accademico come Noam Chomsky e attivisti come Naomi Klein, chi
sono e cosa pensano? Mi metto in coda per l’accreditamento come delegato
della Cooperativa Itaca e proprio nella fila ne trovo uno dietro di me. È
John Hammond, sindacalista, venuto da Ney York per il Forum Mondiale
dell’Educazione e per il Forum Sociale Mondiale. John parla un portoghese
abbastanza corretto ma l’accento è quello di Ollio, oltre la stazza di
barbuto frate capuccino. C’era tanta confusione e molti delegati italiani
impazienti attorno a noi. I primi momenti dell’accreditamento dei delegati
stranieri era veramente un caos ed eravamo in una improbabile fila di
delegati stranieri che avevano realizzato l’iscrizione in portoghese.
Domando a John, dopo tante sane risate, come riusciva a far convivere
l’attivismo con la condizione di cittadino nord americano sotto il governo
del guerrafondaio e campione del neo liberalismo George Bush. John mi
guarda e dice: “Faccio il mio lavoro e cerco di soppravivere”. Sparo una
questione tremenda, come newyorchese, che ne pensi dell’attentato dell’11
Settembre? C’è stata una cospirazione dei servizi dietro agli attentatori?
John Hammond risponde: - “Non ci vorrei credere e penso che la maggioranza
degli americani abbiano la stessa opinione. Ma, nonostante ciò, c’è
qualcosa di strano dietro a quei pasticci della sicurezza. Non è possibile
sbagliare tanto. Se qualcuno ha cospirato verrà scoperto e la pagherà caro.
La pazienza del popolo nord americano ha un limite”. Dopo due ore di coda
ecco il nostro bottino: io e John abbiamo messo l’identificazione come
delegati al collo.
Alberto Chicayban
delegato ufficiale Coop Itaca al FSM 2003