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Ciriello, nessuna risposta da Gerusalemme alla richiesta italiana di una collaborazione
- To: news@peacelink.it
- Subject: Ciriello, nessuna risposta da Gerusalemme alla richiesta italiana di una collaborazione
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>
- Date: Tue, 07 Jan 2003 22:54:52 +0100
Fonte: Corriere della Sera 7/1/2003
IL FOTOGRAFO UCCISO A RAMALLAH
Ciriello, nessuna risposta da Gerusalemme alla richiesta italiana di una
collaborazione
Luigi Ferrarella lferrarella@corriere.it
MILANO - A distanza di quasi sette mesi, nessuna risposta e' arrivata da
Israele alla richiesta di assistenza internazionale avanzata il 19 giugno
dalla Procura di Milano nell’inchiesta sulla morte di Raffaele Ciriello, il
fotoreporter italiano collaboratore del Corriere ucciso da 8 colpi di mitra
a Ramallah il 13 marzo 2002, mentre riprendeva uno scontro tra palestinesi
e soldati israeliani, a 150-200 metri da un blindato israeliano secondo la
testimonianza oculare del giornalista del Tg1 Amedeo Ricucci. Per questo la
Procura ha ora deciso di sollecitare una risposta alla rogatoria, inviando
un supplemento di materiale con la perizia balistica appena depositata.
Il consulente nominato dal procuratore aggiunto Giuliano Turone e dal pm
Massimo Baraldo ha concluso che Raffaele Ciriello fu colpito da proiettili
calibro 7,62 Nato, del tipo in dotazione non al fucile dei fanti, e neppure
al «cannoncino» montato sopra i carri armati e azionato all’esterno da
soldati trasportati dai blindati, ma a una mitragliatrice coassiale montata
sui blindati «M60» e azionata dal loro interno. L’esito di questa perizia
balistica (che fissa in 55 secondi l’arco di durata degli spari) mette
dunque in dubbio la conclusione alla quale lo scorso 22 agosto era
approdata l'inchiesta delle forze armate israeliane (Idf), che allo stato
costituisce sinora (al di la' di dichiarazioni informali) l’unica posizione
ufficiale assunta da Israele sulla vicenda. In quell’occasione, un
portavoce delle forze armate israeliane (Idf) ha concluso che «non ci sono
prove, ne' conoscenza, che alcuna unita' dell'Idf abbia aperto il fuoco in
direzione del fotografo»; e ha anche escluso l'ipotesi che l'esercito
avesse «attivato alcun ordigno esplosivo in quel momento e in quel posto».