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Ciriello, nessuna risposta da Gerusalemme alla richiesta italiana di una collaborazione



Fonte: Corriere della Sera 7/1/2003

IL FOTOGRAFO UCCISO A RAMALLAH
Ciriello, nessuna risposta da Gerusalemme alla richiesta italiana di una 
collaborazione

Luigi Ferrarella lferrarella@corriere.it

MILANO - A distanza di quasi sette mesi, nessuna risposta e' arrivata da 
Israele alla richiesta di assistenza internazionale avanzata il 19 giugno 
dalla Procura di Milano nell’inchiesta sulla morte di Raffaele Ciriello, il 
fotoreporter italiano collaboratore del Corriere ucciso da 8 colpi di mitra 
a Ramallah il 13 marzo 2002, mentre riprendeva uno scontro tra palestinesi 
e soldati israeliani, a 150-200 metri da un blindato israeliano secondo la 
testimonianza oculare del giornalista del Tg1 Amedeo Ricucci. Per questo la 
Procura ha ora deciso di sollecitare una risposta alla rogatoria, inviando 
un supplemento di materiale con la perizia balistica appena depositata.
Il consulente nominato dal procuratore aggiunto Giuliano Turone e dal pm 
Massimo Baraldo ha concluso che Raffaele Ciriello fu colpito da proiettili 
calibro 7,62 Nato, del tipo in dotazione non al fucile dei fanti, e neppure 
al «cannoncino» montato sopra i carri armati e azionato all’esterno da 
soldati trasportati dai blindati, ma a una mitragliatrice coassiale montata 
sui blindati «M60» e azionata dal loro interno. L’esito di questa perizia 
balistica (che fissa in 55 secondi l’arco di durata degli spari) mette 
dunque in dubbio la conclusione alla quale lo scorso 22 agosto era 
approdata l'inchiesta delle forze armate israeliane (Idf), che allo stato 
costituisce sinora (al di la' di dichiarazioni informali) l’unica posizione 
ufficiale assunta da Israele sulla vicenda. In quell’occasione, un 
portavoce delle forze armate israeliane (Idf) ha concluso che «non ci sono 
prove, ne' conoscenza, che alcuna unita' dell'Idf abbia aperto il fuoco in 
direzione del fotografo»; e ha anche escluso l'ipotesi che l'esercito 
avesse «attivato alcun ordigno esplosivo in quel momento e in quel posto».