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Far cessare le stragi in mare e combattere le organizzazioni mafiose



Ad alcuni mezzi d'informazione

e per opportuna conoscenza:
ad alcune istituzioni ed associazioni

Vi inviamo, con preghiera di pubblicazione, il seguente intervento di un
nostro collaboratore. E fin d'ora vi ringraziamo per l'attenzione che
vorrete dedicare ad esso.

Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Viterbo, 5 dicembre 2002

* * *

SULLA RAGIONEVOLE PROPOSTA PER FAR CESSARE LE STRAGI DI IMMIGRATI IN MARE (E
PER COMBATTERE LE ORGANIZZAZIONI MAFIOSE)

Mi sembra ragionevole, sebbene a molti possa apparir sorprendente, la
ragionevole proposta per far cessare le stragi di immigrati in mare (e per
combattere le organizzazioni mafiose) formulata dal "Centro di ricerca per
la pace" di Viterbo anni fa e che in questi giorni e' nuovamente posta
all'attenzione di molti interlocutori, che prevede di consentire l'ingresso
legale nel nostro paese a tutti gli aventi diritto ai sensi del comma terzo
dell'art. 10 della Costituzione della Repubblica Italiana, a tal fine
organizzando un servizio di trasporto pubblico e gratuito.
*
Mi sembra ragionevole per due motivi sostanziali.
Il primo: le stragi in corso. Ed occorrera' pur fare qualcosa per farle
cessare.
Il secondo: il fallimento delle politiche europee ed italiane fondate sul
razzismo. Fallimento sotto tutti i punti di vista, sia in termini di trionfo
dei poteri criminali, sia in termini di sperpero delle risorse pubbliche,
sia in termini di crescita dell'insicurezza, sia in termini di degradazione
e distruzione dei principi fondanti lo stato di diritto e la democrazia, sia
infine e soprattutto in termini di vite umane che quelle leggi razziste
hanno contribuito a distruggere, e questo e' davvero punto dirimente e
inconfutabile.
*
E mi sembra che a favore della proposta di un intervento legislativo ed
amministrativo che crei canali di accesso legale nel nostro paese e nel
nostro continente per tutti gli esseri umani che ne hanno diritto ai sensi
del comma terzo dell'articolo 10 della Costituzione della Repubblica
Italiana (ed ai sensi della Dichiarazione universale dei diritti umani, che
si celebra ogni anno il 10 dicembre ma sarebbe ora di cominciare ad
applicarla invece di limitarsi a festeggiarla), e garantisca un servizio di
trasporto pubblico e gratuito a tal fine, vi siano almeno due fortissimi
motivi.
Il primo: siamo di fronte ad una vera e propria emergenza umanitaria che
l'umanita' intera riguarda.
Il secondo: non sono piu' ammissibili politiche che escludano dalla
titolarita' del diritto alla vita altri esseri umani.
*
Detto questo, non vi e' dubbio che una simile proposta legislativa ed
amministrativa richieda uno studio attento delle soluzioni possibili, una
sperimentazione adeguata di varie ipotesi amministrative concrete, ed anche
una rinegoziazione di accordi internazionali, ed infine ovviamente
l'abrogazione di norme razziste ed incostituzionali attualmente vigenti in
Italia (per scandalosa distrazione del capo dello stato che le ha avallate,
e per ritardo della Corte Costituzionale che non le ha ancora cassate). Ma
tutto questo si puo' e si deve fare con la massima celerita' e con il piu'
ampio coinvolgimento di tutte le istituzioni interessate, e con un invito
all'opinione pubblica a porsi il quesito da cui la proposta muove: e' lecito
provocare la morte di altri esseri umani? Se non e' lecito, occorre
intervenire, e questa proposta e' forse l'unica che permetterebbe di far
cessare le stragi di immigrati nei nostri mari.
*
Lo dico solo come postilla: questa proposta e' anche l'unica che
combatterebbe efficacemente i poteri criminali che oggi gestiscono il
traffico di esseri umani disperati ricavandone profitti colossali; e'
l'unica che permetterebbe l'ingresso nella legalita' di tutti gli immigrati
presenti in Italia che non hanno commesso reati; essa farebbe trionfare la
legalita', la sicurezza e l'umanita' sulla morte, sul crimine e sulla
violenza. E' una proposta, appunto, ragionevole. E, se posso permettermi di
aggiungerlo, necessaria e urgente.

Anacleto Degli Esposti

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