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Una ragionevole proposta per far cessare le stragi



Ai mezzi d'informazione
e ad istituzioni, associazioni e persone di volonta' buona
con preghiera di ulteriore diffusione e di urgente discussione

Vi inviamo un appello che comparira' nel numero di domani del notiziario
telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" a firma del direttore
del notiziario e responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo,
Peppe Sini.
In calce, ad uso dei mezzi d'informazione, una notizia sul proponente.

Centro di ricerca per la pace di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Viterbo, 3 dicembre 2002

*

UNA RAGIONEVOLE PROPOSTA PER FAR CESSARE LE STRAGI DI IMMIGRATI IN MARE:
INGRESSO LEGALE E TRASPORTO PUBBLICO E GRATUITO PER TUTTI

C'e' un solo modo per mettere fini alle stragi di immigrati in mare e
all'arricchimento delle mafie che gestiscono i trasporti clandestini di
persone in fuga dalla fame e dalla persecuzione, dalle guerre e dalla morte:
ed e' riconoscere a tutti gli esseri umani il fondamentale diritto umano a
vivere, che in concreto significa anche il diritto di tutti gli esseri umani
a  muoversi sul pianeta che e' a tutti noi comune alla ricerca di un luogo
in cui poter vivere in pace e dignita'.
Piaccia o dispiaccia, le migrazioni sono la conseguenza della feroce
oppressione che il modello di sviluppo trionfante ed i sanguinari poteri
dominanti hanno imposto sul mondo: nessuna misura repressiva potra' fermare
i processi migratori finche' alla maggioranza del genere umano sara' reso
impossibile di avere una vita sicura e degna nel proprio paese d'origine.
E quindi mentre occorre che tutti ci adoperiamo a contrastare il regime di
apartheid planetario che ai quattro quinti dell'umanita' nega la stessa
qualita' di esseri umani, occorrono azioni costruttive immediate per fermare
le stragi e venire in socccorso delle sorelle e i fratelli in fuga
dall'orrore e dalla morte.
E quindi una cosa da fare subito e senza esitazioni, lo predichiamo da anni,
e' garantire a tutti - e diciamo tutti - gli esseri umani che nel loro paese
non vedono riconosciuti i diritti che il nostro paese (e perlomeno il nostro
ordinamento giuridico e la sua legge fondamentale) riconosce ai cittadini
italiani, a venire qui. Ad entrare in Italia e in Italia trovare salvezza.
Come recita il comma terzo dell'articolo 10 della Costituzione della
Repubblica Italiana.
E' stabilito dalla legge su cui si fonda tutto il nostro ordinamento
giuridico, il nostro stato di diritto, la nostra democrazia: sarebbe ora di
cominciare ad applicarla.
E per fare questo occorre anche un provvedimento amministrativo urgente piu'
di ogni altro: che lo stato italiano istituisca un servizio di trasporto
pubblico e gratuito per quanti nel nostro paese vogliono venire fuggendo la
fame, la guerra, le persecuzioni e  la morte. Non sara' facile organizzarlo,
ma occorre muovere in questa direzione. Non sara' facile costruire il
consenso su questo, ma occorre muovere in questa direzione.
E vadano alla malora gli accordi razzisti e assassini di Schengen; e vadano
alla malora le leggi nazifasciste come quella che reca la firma di due
prominenti ministri in carica. Si rinegozino gli accordi europei; e si
abroghi la legge razzista e incostituzionale.
La scelta e' tra salvare vite umane, o esser nel novero degli assassini.
Ciascuno scelga quale e' la sua parte.

Peppe Sini
responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo

*

NOTIZIA SUL PROPONENTE

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo fin
dalla sua fondazione negli anni '70, e' stato per anni consigliere comunale
e provinciale caratterizzando la sua attivita' amministrativa
particolarmente con l'impegno contro la criminalita' e la corruzione, e per
la difesa dell'ambiente.
Come pubblico amministratore, come giornalista e come socio del
"Coordinamento Antimafia" di Palermo ha condotto dagli anni '80 iniziative
di inchiesta, sensibilizzazione e denuncia contro il regime della corruzione
e la penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio.
Ma l'impegno principale, fin dagli anni '70, e' quello pacifista,
antimilitarista ed antirazzista, per i diritti umani: e' stato il principale
animatore dell'opposizione alle servitu' militari nel viterbese.
Nel 1987 e' stato coordinatore per l'Italia della campagna internazionale di
solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime
razzista sudafricano.
Per le sue iniziative di opposizione nonviolenta alla guerra e in difesa
della legalita' costituzionale nel '91 e nel '99 ha subito procedimenti
giudiziari risoltisi con esito a lui pienamente favorevole.
Nel 1999 ha ideato e realizzato l'azione diretta nonviolenta delle
"mongolfiere per la pace" con cui bloccare i decolli dei bombardieri dalla
base militare di Aviano ostruendo lo spazio aereo di decollo antistante la
base.
Ha promosso e tenuto corsi di educazione alla pace presso enti locali, enti
di servizio civile e scuole.
Ha promosso la proposta di legge per la formazione alla nonviolenza degli
operatori delle forze dell'ordine.
Dirige il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

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