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Storia della Tv 2001/2002



Fonte: il Barbiere della Sera - 
http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=5364

02.12.2002
Per favore, me la scrivete una storia della Tv?
di <user.htm>Anonimo

Sfogo di un giovane regista televisivo sulla tv che non c'è più

Amatissimi amici del Barbiere della Sera. Spero che fra i 22 lettori di 
questo sfogo ci sia anche qualche giornalista, perche' la prima domanda che 
vorrei fare è proprio alla classe giornalistica: perchè nessuno di voi ha 
scritto e raccontato questi fatti? Perchè tanta gente e li pronta a fare i 
girotondi per Santoro e nessuno ha raccontato la storia che segue? Piccola 
storia del sistema Tv dal 2001 al 2002. Estate 2001. Il panorama televisivo 
italiano prova uno strano fermento, qualcosa si sta muovendo, forse si 
troverà una strada per rompere il duopolio produttivo, che rende schiava la 
creatività di quasi tutti gli autori televisivi. In giro sull'onda del 
Grande Fratello e dell'esperienza Endemol, una serie di case di produzioni 
indipendenti stanno nascendo. Giorgio Gori si licenzia da direttore di 
Canale5 e apre la sua casa di produzione: Magnolia, con lui molti altri 
giovani produttori, tutti vedono la possibilità di poter finalmente 
produrre qualcosa. In giro c'è tanta gente che compra e tutte le tv sono 
interessate a nuovi progetti. Arriva "LA7" e per la prima volta c'è un 
serio tentativo di fare una tv nuova, Fabio Fazio promette uno show di 
seconda serata, per la prima volta il monopolio di Maurizio Costanzo sta 
per crollare, il signor tessera P2 n°626 per la prima volta troverà una 
vera e propria concorrenza. Nel frattempo Enrico Mentana, minacciando di 
andare dalla concorrenza rinnova un contratto plurimiliardario con il TG5: 
i dirigenti Mediaset sono pronti a pagare bene le loro risorse. Chiunque in 
quel periodo ridiscuta il contratto con Mediaset ottiene dei notevoli 
aumenti. Forse l'Italia si sta avviando ad avere un sistema televisivo 
all'altezza del paese. Autunno 2002. Contrordine non se ne fa niente. 
Alcuni dicono che è per colpa delle Torri Gemelle, per me è una 
stupidaggine. Il progetto "LA7" muore. I primi mesi di programmazione della 
tv di Telecom Italia sono un po' controversi, e comunque hanno suscitato 
interesse nel pubblico annoiato delle tv generalista, un esempio per tutti 
è l'americanina che fa i giochini per telefono, era si una vaccata ma era 
qualcosa di nuovo e dimostrava che una tv diversa di tv è possibile. 
Telecom Italia passa di proprietà e la prima decisione della nuova 
dirigenza Pirelli è di pensare solo al core bussiness, quindi la tv non la 
facciamo più o meglio continuiamo a farla ma male. Nel momento in cui 
stavano per partire i nuovi programmi e Fabio Fazio si apprestava a partire 
con il suo nuovo Talk show di seconda serata, dopo una preparazione di 
mesi, Telecom decide di tagliare tutti gli investimenti sulla televisione. 
Ma lascia spazio ad un ultimo ed importante investimento: pagare luscita di 
Fabio Fazio. Il programma non vedrà mai la messa in onda, era tutto pronto 
era già tutto pagato, ma Telecom Italia vuole ridurre i costi se ne frega 
di fare ricavi. Il programma alternativa del Maurizio Costanzo Show non 
vedrà mai la luce. La seconda mossa di Telecom Italia è utilizzare un 
contratto di consulenza con Maurizio Costanzo per metterlo alla direzione 
di rete, anche se non lo nominano direttamente direttore di rete ma i 
palinsesti sono decisi dalla "Maurizio Costanzo Communication". Un piccolo 
aneddoto dell'epoca, un giovane produttore milanese che produceva diversi 
programmi per "La7" si ritrovava dall'oggi al domani senza produzioni, e 
lui purtroppo non è Fabio Fazio.

Con il cambio della dirigenza viene convocato ad una riunione con la nuova 
direzione di rete. Tutto speranzoso il nostro produttore si reca 
all'appuntamento nella sede de "La7", arrivato alla reception gli viene 
detto che la riunione non era in sede ma ad un altro indirizzo. Prende 
nuovamente il taxi si reca al nuovo indirizzo e cosa trova scritto sulla 
targa all'ingresso: Maurizio Costanzo Communication. Risultato: è colpa 
delle Torri Gemelle, c'è stata una contrazione del mercato pubblicitario. 
Cosi con questa scusa Mediaset taglia tutte le produzione in preparazione, 
le poche che rimangono sono in mano alla famiglia Costanzo che nell'anno 
2001-2002 manda in onda (cito a memoria e potrei dimenticare qualcosa): 
Maurizio Costanzo Show (in replica anche la mattina su Canale5), Uomini e 
Donne, Amici, Saranno Famosi, C'è posta per te, Buona Domenica. Il centro 
di produzione di Cologno Monzese è in subbuglio, ci sono anche diversi 
scioperi fra le maestranze, ma i giornali non ne parlano. A Milano non sta 
rimanendo nessuna produzione. Molte postproduzioni si ritrovano senza 
commesse, e cosi tutto l'indotto del sistema. Tanti liberi professionisti 
si ritrovano senza lavoro. Guardate cosa dicono sul sito Internet di 
Mediaset 
http://www.gruppomediaset.it/indexgruppo.jsp?page=gruppoMediaset/rislutatibil/rislutatibil.jsp)=IT 
L'esercizio 2001 è coinciso con un anno caratterizzato dal forte 
rallentamento del ciclo economico internazionale a cui si sono aggiunti, 
nell'ultima parte dell'anno, i contraccolpi seguiti agli attentati dell'11 
settembre. Il livello degli investimenti pubblicitari internazionali ha 
ovviamente risentito di tali fattori macroeconomici, penalizzando in modo 
generalizzato il livello di redditività del settore Media a livello 
mondiale. In questo contesto il Gruppo Mediaset, in decisa controtendenza 
rispetto al principale competitor nazionale e ai principali Gruppi 
televisivi europei, ha chiuso l'anno 2001 con un risultato positivo della 
raccolta pubblicitaria, migliorando il fatturato record del 2000. 
L'andamento dei ricavi pubblicitari riflette gli ottimi ascolti delle tre 
reti Mediaset che ottengono nelle 24 ore una share pari al 43,2%. Tale 
risultato è da attribuire principalmente all'ottima performance di Canale 5 
che raggiunge la share più elevata nella storia della tv commerciale e 
conquista per la prima volta il titolo di prima rete televisiva nazionale 
in prime time. In particolare Canale 5 raggiunge il 24,1% di share (+1,6%) 
in prime time (quota che sale al 25,6% considerando il target commerciale) 
e il 23,3% nel totale giornata (+1,1%). Ma nel frattenpo la televisione di 
stato? La RAI è bloccata, genialmente o diabolicamente la nuova maggioranza 
non si è gettata immediatamente all'assalto della diligenza: ha aspettato. 
Sono stati lunghi mesi, chiunque era in RAI era sospeso in un limbo, fra la 
"non vita" e la "non morte" prima o poi sarebbero arrivati i barbari. Ma i 
barbari non arrivavano e nulla succedeva, non partiva nessun programma, 
nessun progetto, nessun dirigente firmava un foglio. La RAI era in coma 
profondo e non si sapeva neanche se qualcuno avesse il diritto a staccargli 
i fili. Quando sono stati nominati i nuovi vertici era veramente tardi, 
tardi per tutto. Per i mondiali di calcio avvenimento che costa alla RAI un 
bel po' di soldini, con poco tempo a disposizione l'idea più brillante è 
stata di mettere una che aveva venduto tanti calendari a condurre il 
programma. Ma cosa molto più grave non viene dato il tempo alla Sipra (la 
concessionaria di raccolta pubblicitaria della RAI) di raccogliere 
pubblicità, molte aziende avrebbero voluto investire sui mondiali, ma non 
sapevano come. Lo stesso discorso vale sulla presentazione dei palinsesti 
RAI avvenuta troppo tardi quando le aziende avevano già stabilito i budget 
di spesa. Del resto chi potrebbe mettere dei soldi su una cosa (la RAI) che 
non sai cos'é ne cosa diventerà? Chi fa più danni un Santoro che va via? o 
un bilancio fallimentare e una "non raccolta pubblicitaria"? Fumo negli 
occhi, finche l'opposizione continuerà a fare battaglie sulle persone e non 
sui fatti, finchè i giornalisti non studieranno un po' prima di scrivere di 
televisione. E a Mediaset gongolano Il Biscione si è trovato a diventare 
sola superpotenza dell'etere per semplice annullamento dei concorrenti, ma 
i suoi dipendenti e collaboratori stanno peggio, sono frustrati perchè 
fanno una brutta televisione e guadagnano anche poco. L'ufficio contratti 
di Mediaset ha chiamato tutti i collaboratori, autori e registi comunicando 
un taglio unilaterale dei compensi il 40% in meno. Riflettete il 40% dei 
compensi è una percentuale altissima, e del resto non puoi andare da nessun 
altro, perchè nessuno produce, quindi zitto e lavora che sei fortunato che 
gli altri stanno a casa. In una vecchia intervista di Enzo Biagi a Silvio 
Berlusconi, ritrasmessa ultimamente da RaiSat, il presidente allora di 
Fininvest e ora del consiglio diceva di essere molto orgoglioso di aver 
potuto dare ai produttori italiani un nuovo spazio dove poter fare 
pubblicità, anche grazie a questa forza propulsiva l'Italia è andata 
avanti. Ora provocatoriamente mi chiedo: e se la crisi attuale italiana 
fosse dovuta a questo pessimo sistema televisivo? Se i nostri consumi si 
fossero ridotti proprio perchè una tv cosi brutta non porta nessuno a 
comprare? Perchè gli inserzionisti pubblicitari accettano di pagare la 
pubblicità in base ad un sistema chiamato Auditel, al quale chiunque abbia 
fatto un minimo di studi di statistica non può credere? Se qualcuno fra voi 
giornalisti sarà così gentile da aver letto fin qui mi farebbe 
tremendamente piacere che approfondisse gli argomenti e scrivesse uno di 
quei bei articoli che solo voi sapete scrivere.