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La prima pasta antimafia
From: Associazione Libera
Libera-Terra
la pasta per dire no alle mafie
MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2002
SALA ESEDRA
RESIDENCE RIPETTA
VIA DI RIPETTA 231 ROMA
Un piatto di pasta può aiutare a sconfiggere le mafie.
Libera-Terra, così si chiama l alimento prodotto nei
campi confiscati a Cosa Nostra, verrà presentato in un conferenza stampa
a Roma il 27 novembre prossimo (sala Esedra del Residence di
Ripetta, via Di Ripetta 231). E il primo frutto del lavoro della
cooperativa sociale Placido Rizzotto - Libera Terra, nata
esattamente un anno fa per iniziativa dell Associazione
Libera, della Prefettura di Palermo e del
Consorzio Sviluppo e legalità (composto dai comuni di
Altofonte, Camporeale, Corleone, Monreale, Piana degli Albanesi,
Roccamena, San Cipirello e San Giuseppe Jato), con l aiuto di
Sviluppo Italia, Sudgest e Italia Lavoro. All
iniziativa parteciperanno: Don Luigi Ciotti, presidente di
Libera, rappresentanti del Governo, della cooperativa, delle
amministrazioni comunali, della Prefettura di Palermo e della Lega delle
Cooperative, che distribuisce la pasta presso i punti vendita
CoopItalia.
L incontro sarà, anche, l
occasione per fare il punto sulla legge n. 109 del 7 marzo
1996 (Disposizioni in materia di gestione dei beni sequestrati o
confiscati). Una norma, che ha avuto il merito di innovare la
destinazione dei beni, restituendo loro un valore sociale e d indennizzo
alla collettività, ma che necessita di aggiustamenti per snellire l iter
burocratico e ampliarne la casistica. La lentezza delle pratiche si
deduce dai numeri: al 9 ottobre 2001, in tutta Italia, erano stati
confiscati 3.297 immobili, 337 aziende, 1.524 beni mobili e 2.157 beni
mobili registrati. Di tutto questo patrimonio, soltanto 1.205 sono stati
i beni destinati e ancor più basso il numero di quelli assegnati e
utilizzati: 610.
L associazione
Libera (protagonista della battaglia che portò all
approvazione della 109), ha intenzione di promuovere una nuova
petizione popolare per sostenere il riesame della norma. Nella
petizione si chiederà tra l altro:
1.
che sia individuato un soggetto amministrativo unico, costituito
ad hoc, per occuparsi dei beni dal momento del sequestro sino a quello di
assegnazione.
2.
che sia mantenuta l'impossibilità della vendita dei beni immobili
confiscati e la loro attuale destinazione sociale, impedendo che tornino
attraverso prestanome in mano alle organizzazioni criminali.
3.
che sia istituito un albo degli amministratori per i beni
sequestrati e confiscati, in modo da garantire maggiore
trasparenza.
Inoltre, visto che durante
l'iter legislativo di approvazione della legge 109, il riferimento ai
beni confiscati ai corrotti fu stralciato; questa nuova raccolta di firme
chiederà che l individuazione, il sequestro e la confisca dei beni ai
corrotti diventino una priorità politica e legislativa nazionale e che,
questi beni, siano destinati a un uso collettivo e sociale.
Alessandro Marescotti
a.marescotti@peacelink.it
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