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Operazione Colomba - 18.11.02 d'un tratto



18.11.02
Tutto d'un tratto, una telefonata o un boato richiamano l'attenzione 
allora tu esci tendi l'orecchio, guardi dal balcone. La tv ti da le 
notizie su quello che sta succedendo a pochi chilometri di distanza; 
vedi i lampi, senti gli spari e le esplosioni. Una sensazione di 
impotenza di invade il corpo, non si puٍ fare nulla se non ascoltare e 
poi, vinti dalla stanchezza, andare a letto. Gli spari, il rumore dei 
cingolati sull'asfalto, le esplosioni, gli elicotteri da guerra, tutto 
questo è reale. Tutti questi rumori sono molto più atroci di qualsiasi 
imitazione cinematografica in dolby suroound. Ogni rumore ti fa 
sobbalzare e anche la centrifuga della lavatrice tutto d'un tratto ti 
fa paura. Le immagini che vedi alla tv sono quelle mosse e sbiadite di 
una diretta. Gli spari che la tv ritrasmette sono quelli reali a pochi 
chilometri da dove sei e allora rabbrividisci. Non è paura, o meglio 
non lo è ancora, è qualche cosa che assomiglia all'angoscia. Chiami e 
sei chiamato da amici che hanno un punto di vista più rumorosa e vicino 
alla battaglia. Questa è Gaza e la zona attaccata in questa notte di 
novembre è quella dove si trova una base della "sicurezza preventiva" 
palestinese, quelli che solcano le strade sono 30 tank israeliani e nel 
cielo ci sono elicotteri da guerra apaci. Gli spari provengono da 
queste armi sofisticate e dalla flebile resistenza palestinese, tutto 
unito in un assordante ronzio e crepitio che sa di morte. I botti sono 
il segnale che delle esplosioni stanno abbattendo delle case. Se non 
riesci a dormire un buon libro inganna l'attesa fra un botto e l'altro. 
I rumori più potenti ti spingono ancora sul balcone, vedi il fumo e i 
segni rossi dei proiettili traccianti che solcano il cielo. Penso a 
quante volte ho sentito questi rumori sinistri e al fatto che molte 
volte il fingere indifferenza è una buona arma contro la frustrazione 
da impotenza. Mandi giù il boccone amaro poi ringrazi il cielo di non 
essere in mezzo a quell'infern
 una parte di te vorrebbe quasi 
imitare il giovane cinese che con una borsa di nylon in mano riuscى a 
fermare una colonna di carri armati diretti a piazza Thien Ammen nella 
Cina del 1989. Fingi indifferenza, smorzi i rimorsi dell'anima, saluti 
tutti e vai a dormire. Buona notte, domani un'altra giornata nella 
Striscia.
Fabrizio

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