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Lettera aperta a Report




Carissima Milena,
da diversi anni proviamo a raccontare la cooperazione internazionale e 
l'impegno dei volontari italiani nei Paesi del Sud del mondo, e spesso 
siamo stati anche molto critici. Ovviamente attendevamo con ansia la 
puntata di Report sulla cooperazione, non solo perche' ce ne occupiamo, ma 
anche perche', come spesso abbiamo scritto sui nostri giornali, il vostro 
lavoro e' apprezzabile.
Percio', siamo rimasti delusissimi dalla puntata dello scorso 22 ottobre. 
La trasmissione, come troppo spesso accade, selezionava in modo accurato 
solo una parte della verita', non faceva delle distinzioni, non 
approfondiva, diffondeva addirittura notizie false, dando cosi' 
un'informazione fuorviante sul mondo della cooperazione, che rischia di 
vanificare in 50 minuti il faticoso lavoro di tanta gente e di tanti anni. 
Sai quanti messaggi abbiamo ricevuto da gente che ora sostiene "Avete visto 
la solidarieta'?"; "Adesso non daro' piu' neanche un centesimo".
Era questo che volevate?
Nella trasmissione si mettevano insieme grandi agenzie dell'Onu e quattro 
ong di emergenza (scelte ovviamente tra le piu' mediatiche) senza far 
apparire per nulla tutto "l'altro mondo della cooperazione", quella che non 
e' affatto mediatico, ma lavora per progetti sperimentali, con la gente. 
Realta' nominata tra le righe della trasmissione in due frasi, che restano 
inghiottite da tutto il resto.
Perche' non far parlare anche qualcuno delle numerose ong con volontari che 
continuano a prendere 700 euro al mese, oppure intervistare le realta' 
locali che lavorano con i cooperanti? Perche' non visitare anche i progetti 
che con bassissimi investimenti ottengono notevoli risultati? Noi ne 
conosciamo molti e siamo a tua disposizione. Ad esempio nel Burundi 
dilaniato dalla guerra civile c'e' un ong italiana che e' rimasta nel 
paese, nonostante i rischi, e non ha voluto mettersi a fare emergenza, 
perdendo miliardi di finanziamento che gli erano stati proposti, ma ha 
continuato a fare autopromozione con i contadini locali, creando attorno 
all'attivita' agricola una federazione di 5000 contadini hutu e tutsi 
insieme, autosufficienza alimentare per 25 mila persone, il tutto con un 
investimento di 100 mila euro all'anno in un paese in guerra. Oggi e' anche 
diventato argomento di studio di una commissione dell'Onu che intende 
riproporlo altrove.
Certo gli scandali, seppur montati ad hoc, fanno sempre piu' audience. E 
anche voi avrete festeggiato i vostri duemilioni seicentomila spettatori.
Ci sono ong che fanno elaborazione politica, anche insieme alle popolazioni 
locali. Penso a un progetto che conosco in Peru' che con poche migliaia di 
euro ha permesso a centinaia di indios di avere la carta d'identita' e 
quindi finalmente di votare. Altri studiano come cercare di contrastare i 
meccanismi dell'ingiustizia facendo molte iniziative anche qui in Italia.
Esempi, moltissimi, che non arrivano mai all'onore della cronaca. E, guarda 
caso, vedono sempre piu' ridotti i loro fondi.

Abbiamo sempre pensato che un'informazione corretta e' un'informazione che 
mostra i diversi aspetti di una realta', luci e ombre, e crea dibattito. 
Altrimenti non e' piu' informazione, e' ideologia, la sua propaganda.

Per questo ti chiediamo una rettifica, o meglio una seconda puntata sulla 
cooperazione, che illustri in modo piu' serio i diversi aspetti e parli 
anche della cooperazione popolare, fatta dalla gente, dai volontari 
sconosciuti.
Di questa cooperazione noi ci occupiamo tutti i giorni, e possiamo 
segnalarti molti casi diversi, alcuni funzionano, altri sono dei 
fallimenti. Analizzateli ed eventualmente criticateli, come la deontologia 
professionale prevede.
Ma date loro, una volta tanto, diritto di esistere. Anche questa e' 
deontologia professionale.


Silvia Pochettino, direttrice Volontari per lo Sviluppo
Riccardo Bonacina, direttore editoriale Vita
Gerolamo Fazzini  condirettore Mondo e Missione
Giulio Albanese direttore dell'agenzia Misna
Ivano Liberati giornalista  Gr Radio Rai
Umberto di Maria, redattore di Redattore Sociale
Angelo Ferrari, giornalista dell'Agenzia giornalistica Italia
Gabriella Meroni, redattrice di Vita
Gabriella Saba, giornalista free lance, esperta di cooperazione


Il recente documentario di Report che indaga sull'attivita' di alcune ong 
italiane in Paesi in via di sviluppo ha suscitato la preoccupazione di 
molti cooperanti. Terre di mezzo e Altreconomia esprimono la loro 
solidarieta' alle molte ong che, nonostante lšottimo e delicato lavoro in 
situazioni spesso estreme, a causa di un servizio giornalistico a tratti 
generalista, vedono danneggiata la propria immagine e la propria attivita'. 
E condividono la proposta lanciata dai colleghi di "Volontari per lo 
sviluppo" di una ulteriore puntata che possa ritornare sui diversi aspetti 
della cooperazione internazionale senza ridurne la complessita'.

Carlo Giorgi, direttore responsabile Terre di Mezzo
Miriam Giovanzana, direttrice responsabile AltrEconomia