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Londra: 400.000 no alla guerra
- To: news@peacelink.it
- Subject: Londra: 400.000 no alla guerra
- From: "francesco iannuzzelli" <francesco@href.org>
- Date: Sun, 29 Sep 2002 19:07:05 +0100
- Organization: peacelink
- Priority: normal
Londra, 28/9/2002
Si e' svolta oggi pomeriggio a Londra la manifestazione nazionale
contro la guerra all'Iraq e in solidarieta' con il popolo
palestinese.
Organizzata da Stop the War Coalition e dalla Muslim Association of
Britain, ha raccolto l'adesione di partiti, associazioni pacifiste ed
ecologiste, comunita' di immigrati, sindacati e decine di
parlamentari.
Secondo gli organizzatori piu' di 400.00 persone hanno partecipato a
quella che rappresenta, con questi numeri, la piu' grande
manifestazione nella storia del Regno Unito.
Un fiume di gente si e' riversato per le strade del centro di Londra,
passando davanti al Parlamento e a Downing Street fino a raccogliersi
a Hyde Park, e ha praticamente bloccato il centro della capitale per
un pomeriggio intero; quando la testa del corteo stava prendendo
posto a Hyde Park e gli oratori cominciavano a parlare, la coda del
corteo doveva ancora partire da Embankment, punto iniziale di
ritrovo.
La marcia era stata indetta da parecchio tempo per manifestare, in
concomitanza con l'anniversario della seconda intifada, solidarieta'
al popolo palestinese. Visti i recenti eventi e le intenzioni
bellicose di Bush e Blair, la giornata ha assunto poi un particolare
significato per esprimere la contrarieta' del popolo britannico a
un'ennesima guerra sanguinaria nel nome degli interessi
militari/economici/energetici statunitensi e britannici.
D'altronde i due temi (la guerra in Iraq e il conflitto
arabo/israeliano) sono intimamente legati nel complesso scenario
medio-orientale e storicamente la Gran Bretagna ha parecchie
responsabilita' nell'area: la colonizzazione, lo sfruttamento delle
risorse energetiche, la dichiarazione di Balfour, l'appoggio militare
ed economico al regime iniziale di Saddam, la vendita di armi ad
Israele, la partecipazione alle guerre nel golfo, gli attuali
quotidiani bombardamenti in Iraq...
Inoltre proprio pochi giorni fa Blair ha presentato in parlamento il
dossier sull'Iraq, atteso come prova determinante e dimostratosi in
realta' ben poco consistente; in quell'occasione 56 membri del
partito laburista hanno espresso la loro contrarieta' alla guerra.
Oggi era attesa la risposta della gente, ed e' stata ben chiara negli
slogan e nei cartelli dei 400.000 manifestanti, accompagnati anche da
una sorprendente giornata di sole (per Londra in questo periodo
dell'anno e' abbastanza raro...).
Straordinaria anche la composizione multietnica dei partecipanti:
oltre a tutte le principali comunita' di immigrati (iracheni,
palestinesi, libanesi, iraniani, algerini, arabi, afgani, pakistani,
indiani, ecc ecc) e' stata particolarmente significativa la presenza
dei cittadini britannici, che evidentemente non si sentono
rappresentati dal governo attuale e sentono il dovere di prendere
posizione contro la guerra.
Altrettanto importante la caratteristica pacifica e nonviolenta della
manifestazione (non e' stato segnalato
nessun incidente) e la varieta' generazionale: famiglie intere,
anziani e bambini (anche se cio' ha creato
qualche imprevisto problema per gli organizzatori e per la polizia,
che hanno avuto parecchio da fare per
rimettere insieme i bambini e i genitori che si erano persi a
vicenda...)
Gli oratori hanno parlato per piu' di due ore sul palco in Hyde Park;
molto attesi (ed applauditi) gli interventi
del sindaco di Londra Ken Linvingstone, dell'ex-parlamentare Tony
Benn, dell'ex-ispettore dell'ONU Scott Ritter e dei rappresentanti
della comunita' palestinese.
I prossimi appuntamenti sono le manifestazioni di fronte alle basi
militari statunitensi coinvolte nell'eventuale guerra, Lakenheath (6
ottobre) e Menwith Hill (12 ottobre), e un'altra manifestazione
nazionale il 31 ottobre.
ciao
francesco
francesco iannuzzelli francesco@href.org
associazione peacelink - sez. disarmo
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo
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He aha te nui mea o te ao?
He tangata, he tangata, he tangata
(detto Maori)