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DOSSIER ILVA - parte 7/7 (fine) a cura di PeaceLink
22 luglio 2002
Documento: 20020722 01966
ZCZC0094/SXA U ECO S0A R64 QBXB
ACCIAIO:
UE,MINISTRI
ESTERI APPROVANO RINVIO MISURE ANTI-USA 'RATIFICATA' PROPOSTA COMMISSIONE
DI VENERDI' SCORSO (ANSA) - BRUXELLES, 22 LUG - I ministri degli esteri
dell'Ue
hanno oggi 'ratificato' il rinvio a fine settembre di una decisione
sull'eventuale applicazione di misure punitive contro gli Stati Uniti
nella controversia
sull'acciaio.
I capi delle diplomazie
dell'Unione
europea
- in una dichiarazione approvata stamane - hanno in sostanza confermato,
come previsto, la linea d'azione proposta dalla Commissione
Ue
alla fine della scorsa settimana, che aveva gia' ricevuto il sostegno dei
rappresentanti permanenti dei Quindici a Bruxelles. Nella dichiarazione,
i ministri sottolineano di attendersi che dagli Stati Uniti giungano
entro il 31 agosto ''altre esenzioni economicamente significative'' di
imprese europee dai dazi aggiuntivi varati nel marzo scorso
dall'Amministrazione Bush. ''Il Consiglio tornera' ad occuparsi di questo
tema prima della fine di settembre'', aggiunge il documento.(ANSA). MY
22-LUG-02 11:15 NNNN ZCZC0118/SXA R ECO S0A R46 QBXB
ACCIAIO:
UE,MINISTRI
ESTERI APPROVANO RINVIO MISURE ANTI-USA (2) (ANSA) - BRUXELLES, 22 LUG -
I ministri, nella dichiarazione approvata oggi sul contenzioso
dell'acciaio
con gli Usa, ricordano che
l'Ue
e' determinata ad ottenere in sede WTO una sentenza che sancisca
l'illegalita' dei dazi aggiuntivi decretati dagli Stati Uniti: la
pronuncia del Wto - qualora Washington non metta ''immediatamente'' fine
alle misure - inneschera' automaticamente provvedimenti di compensazione
da parte europea per un valore complessivo di 2,24 miliardi di dollari.
Ma prima della sentenza della WTO resta aperta la possibilita' di una
prima reazione
dell'Ue
contro una 'lista' piu' contenuta di prodotti 'made in Usa': tutto
dipendera' dalle esenzioni che l'Amministrazione americana concedera'
alle imprese siderurgiche europee. Venerdi' scorso, di fronte ad una
nuova concessione Usa che ha portato il totale delle esenzioni finora
garantite a 290 milioni di
euro,
la Commissione europea aveva proposto agli stati membri di non far
scattare immediatamente le misure di rappresaglia. L'obiettivo e'
ottenere ulteriori esclusioni e compensazioni da parte degli Usa nelle
prossime settimane. Sara' sulla base di un nuovo rapporto dell'esecutivo
Ue
che i ministri degli esteri decideranno, entro fine settembre, se dare o
meno via libera alle sanzioni. (ANSA). MY 22-LUG-02 12:11 NNNN
30 agosto
2002
Sì' del Wto ai dazi
europei sui prodotti Usa
30 agosto 2002
Articolo messo in Rete alle 17:56 ora italiana (15:56 GMT)
Punibili i tagli fiscali in favore degli esportatori americani
GINEVRA (CNN) -- Prima battaglia vinta dall'Europa nella guerra
commerciale in corso fra le due sponde dell'Atlantico: l'Organizzazione
mondiale del commercio (Wto) venerdì ha infatti permesso all'Unione
europea l'imposizione di dazi dal valore complessivo di 4 miliardi di
dollari (poco più di 4 miliardi di euro) come contromisura per il taglio
fiscale operato dagli Usa a favore degli esportatori.
Funzionari pubblici statunitensi avevano a suo tempo ammesso di aver
infranto le regole imposte dal Wto, ma avevano concluso che la stima più
equa del "risarcimento" fosse pari a 1,1 miliardi di dollari.
La Ue intende ora consultare ambienti industriali per stilare una lista
di prodotti che potrebbero essere presi di mira dalle contromisure. In
ogni caso, se confermata (una relazione ufficiale in tal senso della Wto
è attesa nella tarda serata di venerdì), si tratterà della più cospicua
forma di "rappresaglia" mai autorizzata da quando l'organismo
con sede a Ginevra è stato fondato (gennaio 1995).
L'Unione europea aveva richiesto il diritto di imporre sanzioni contro
gli Stati Uniti dopo che il Wto, l'anno scorso, aveva dichiarato che un
sistema di sconti fiscali compreso tra il 15 e il 30 per cento in favore
di aziende americane con partecipazione straniera configurasse un
illecito aiuto finanziario e una violazione delle regole commerciali
internazionali.
Tra le aziende favorite dagli Stati Uniti nel quadro delle Foreign Sales
Corporations figurano anche la Microsoft, la Boeing e la Walt Disney.
Dalla vertenza in atto resta per il momento esclusa quella relativa ai
dazi sull'acciaio, altro scottante capitolo della guerra commerciale
Usa-Ue.
(Fonte: sito web CNN Italia)
Ginevra, 30 ago - La Wto ha autorizzato l'Unione Europea ad imporre
sanzioni per 4 miliardi di dollari nei confronti degli Usa in relazione
ai vantaggi fiscali che questi ultimi hanno accordato ai propri
esportatori. Lo si apprende da una fonte diplomatica a Ginevra.
Nel novembre 2000 la Ue aveva fissato in 4 mld di dollari per anno il
mancato guadagno che le imprese europee avevano registrato per effetto di
una disposizione fiscale Usa, chiamata Fsc, che garantisce uno sconto
fiscale del 30% alle societa' esportatrici. Nello scorso gennaio la Wto
aveva confermato in appello la condanna della Fsc, ma aveva rimandato la
valutazione del danno per le imprese europee. Gli Stati Uniti, che hanno
annunciato una riforma di questa norma, avevano stimato in 900 mln di
dollari l'ammontare del mancato guadagno.
Europ@notizie Il Sole 24 ore on line (30/8/02)
Bruxelles, 30 ago - La Commissione si e' detta "soddisfatta"
per la decisione della Wto di autorizzare l'Ue ad attuare sanzioni per un
valore di 4 miliardi di dollari contro gli Stati Uniti per la cosiddetta
"Foreing Sales Corporation", il regime americano che concede
vantaggi fiscali agli esportatori Usa. Bruxelles chiede ora a Washington
di "abrogare rapidamente" il regime, in vigore dal 1984.
Europ@notizie Il Sole 24 ore on line (30/8/02)
UE: 20 ANNI DI DISACCORDI COMMERCIALI CON USA (ANSA) - ROMA, 30
AGO - Stati Uniti e Unione europea si fronteggiano con posizioni diverse
al vertice sulla Terra in corso a Johannesburg sulle politiche da
adottare per aiutare uno sviluppo sostenibile dei Paesi poveri. Ma fra le
due sponde dell'Atlantico c'e' una lunga storia di contrapposizioni di
interessi, legate soprattutto al problema dei sussidi governativi alla
produzione. In tema di guerre commerciali del resto gli Usa non hanno
risparmiato nulla e nessuno: se all'Europa hanno riservato non pochi
grattacapi con ultimatum, minacce e sanzioni, non sono stati avari di
'avvertimenti' con nessuno, dal Giappone (nemico 'storico' sull'acciaio,
ma fiero avversario anche per le auto, i rullini fotografici e i porti)
al Canada (motivo del contendere: legno e birra), fino ad arrivare ad un
contenzioso con Honduras e Costarica sulle mutande, e piu' in generale la
biancheria intima, accusando nel 1995 i due Paesi centroamericani di
danneggiare con pratiche di dumping (prezzi al ribasso, non regolari) la
propria industria. Ecco un sintetico riepilogo delle principali 'guerre
commerciali' Usa-Ue. 1982, L'ACCIAIO - E' il 'leit-motif' del
protezionismo americano e adesso George W. Bush vuol proteggere la
produzione nazionale con dazi fino al 30% all'importazione. Sempre
presente nel confronto commerciale con i Paesi del Sud Est asiatico,
l'acciaio e' stato protagonista gia' 20 anni fa, nell'1982, di un
contenzioso con l'Europa, all'epoca Cee, in quella occasione affiancata
anche dall'Urss. 1983, FARINA E SPAGHETTI - Nel 1983 fu la volta delle
esportazioni di prodotti agricoli ('casus belli', la vendita di farina
Usa all'Egitto - tradizionale 'cliente' Cee - a prezzi che battevano ogni
concorrenza) e quella degli 'spaghetti', dove a finire sul banco degli
imputati fu soprattutto l'Italia, accusata da Washington di aver invaso
da costa a costa i supermercati con fettuccine, penne e rigatoni a prezzi
stracciati grazie a sussidi governativi 'illegali': una disputa durata
anni, alla quale la Cee rispose bloccando le importazioni di limoni e
noci 'made in Usa'. 1985, LE SCARPE - Si profila una 'guerra delle
scarpe' (con l'Italia in primo piano anche in questo caso), sventata dal
presidente americano Ronald Reagan, che non accoglie la richiesta della
commissione Usa al commercio di contingentare le importazioni di
calzature. 1986, IL MAIS - Ad accendere gli animi erano state le tariffe
della Spagna (appena entrata nella Comunita' europea) sulle importazioni
di mais e sorgo statunitense: una mese di febbrili trattative e, nel
gennaio '87, viene firmata la pace. Ma la guerra riesplode nel 1990-91.
1987-89, GLI ORMONI - La nuova guerra nasce dal fatto che la Cee ha
vietato l'uso di ormoni nell'allevamento dei bovini, e non e' disposta ad
importare carne 'gonfiata' dagli Usa. Nel 1988 il 'trade bill', la legge
sul commercio approvata da Washington, acuisce le gia' forti tensioni
sulla carne agli ormoni ma anche sugli aiuti europei ai prodotti agricoli
europei, e apre il fronte dei sussidi all' 'airbus'. Il primo febbraio
'89 la Cee proibisce l'importazione di carne Usa con ormoni e gli Usa
reagiscono colpendo, con dazi aggiuntivi del 100 per 100, una serie di
prodotti europei, tra cui il vino e i pomodori conservati. Un mese dopo,
viene firmata la tregua, ma la soluzione definitiva del caso non e'
ancora stata trovata. 1990-91, LE TV - Washington accusa l'Europa di
voler limitare l'accesso dei programmi televisivi americani. 1994-2001,
LE BANANE - E' la guerra piu' famosa: nasce quando gli Usa accolgono al
richiesta della Chiquita di indagare sulle quote di importazione decise
dall'Europa. Una guerra che dura sette anni, che vede scattare nel '99 le
sanzioni americane contro numerosi prodotti europei (dazi del 100% per
circa 200 milioni di dollari l'anno), e che si e' conclusa solo l'estate
scorsa, quando l'Ue ha adottato un nuovo sistema di import a quote.
(ANSA). KII
4 settembre
2002
ACCIAO, URSO INCONTRA
FEDERACCIAI
Il Vice Ministro: "Adesso siamo più forti, il protezionismo è un
danno a se stessi"
Il Vice Ministro alle Attività Produttive con delega al Commercio Estero,
on. Adolfo Urso, incontrerà domani 5 settembre il Presidente, Giuseppe
Pasini, e il Direttore Generale di Federacciai, Enrico Badiali.
L’incontro servirà a fare il punto della situazione sul contenzioso
dell’acciaio su Stati Uniti e Unione Europea dopo l’ufficializzazione
delle prime esenzioni di prodotti italiani dai super dazi Usa.
Sono infatti 45 le prime esclusioni ottenute da prodotti di imprese
italiane dalle restrizioni stabilite dall’amministrazione di Washington
su 412 totali che riguardano l’Ue per un totale di 90mila tonnellate
metriche.
Le aziende beneficiate sono quattro delle cinque che avevano fatto
richiesta: Acciaierie Valbruna spa, Industria Meccanica Ligure, Foroni
spa Fabbrica Raccordi Oleodinamici.
"Noi auspichiamo ha detto Urso che gli Stati Uniti si rendano
definitivamente conto che le misure protezionistiche sono state
controproducenti: hanno avuto già un effetto boomerang per le industrie e
per i consumatori americani e, nel contempo, hanno seriamente danneggiato
l’immagine del loro Paese persino nei confronti dell’Unione Europea.
Siamo certi che si stia facendo strada questa convinzione e proprio per
questo riteniamo che la Commissione Europea debba continuare nell’azione
già intrapresa con l’obiettivo di raggiungere una soluzione politica che
eviti quella che potrebbe diventare la più grande guerra commerciale
degli ultimi anni, 33 volte superiore alla guerra delle banane conclusasi
solo pochi anni fa".
Roma, 4 settembre 2002
http://www.mincomes.it/news/news2002/cs040902.htm
Fonte:Ministero attività produttive (sito ex Ministero
Commercio Estero)
http://www.mincomes.it/
Viale Boston, 25 - 00144 ROMA,
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Alessandro Marescotti
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