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manifestazione Cobas a Taranto
COLPEVOLI
DI
PORTARE AVANTI LOTTE SOCIALI
Venerdi 31 Maggio alle ore 06:00
sono stati effettuati 9 arresti domiciliari e numerose perquisizioni
nelle case di 19 compagni e compagne e nella sede dei COBAS. Come per
loro, per altri 15 una denuncia a piede libero per associazione
sovversiva (270 c.p.), il sequestro di circa sette computer,
materiale video fotografico, carteggi privati, materiale vario di
controinformazione sui temi che da sempre ci caratterizzano:
l’antimilitarismo, l’ antifascismo, il lavoro precario, la qualità della
vita, gli spazi sociali, l’autogestione… Giovedì 6 Marzo gli
arresti sono stati revocati ma il grave impianto accusatorio resta in
piedi. Ancora una volta chi lotta al fianco delle fasce sociali meno
tutelate, contro le privatizzazioni e il degrado dei quartieri e contro
l’attacco frontale ai diritti fondamentali come la casa, la salute,
l’istruzione, il salario. Lotte che portiamo avanti
quotidianamente, e alla luce del sole, da anni. Lo scopo, come sempre, è
quello di criminalizzare di fronte all’opinione pubblica un movimento
che, in questi anni, ha costruito un’opposizione reale alle politiche
antisociali e antisindacali.
Questi provvedimenti mirano ad isolare un percorso di lotta che, in
questa città, attraverso l’autorganizzazione dei COBAS, è riuscito a dare
risposte ai problemi di quei lavoratori precari (LSU)
che hanno ottenuto un salario garantito.
Un percorso portato avanti dai collettivi della sede che ha
trasformato il disagio presente nella gente che da anni vive
dimenticata nei propri quartieri e che, attraverso l’organizzazione in
Comitati di quartiere, è giunta a rivendicare maggiore vivibilità, luoghi
di aggregazione, soprattutto per i più giovani, che crescono sempre più
nel degrado, nelle rovine, nella
disoccupazione.
E’ per questo che i provvedimenti non devono passare, perché
sono degli atti che mirano sempre più all’annullamento degli spazi di
agibilità e democrazia. Queste accuse vogliono colpire non solo quei/lle
compagni/e che più sono esposti nelle lotte ma tutti coloro
che si autorganizzano per rivendicare i propri diritti.
Tutti siamo chiamati a rispondere perché sono in gioco i
diritti fondamentali di ognuno di noi.
QUESTE MONTATURE
POLIZIESCHE NON DEVONO PASSARE:
LE LOTTE SOCIALI NON SI PROCESSANO
SABATO 8 GIUGNO CORTEO
REGIONALE
CONCENTRAMENTO ORE 17
PIAZZA MARCONI
AL TERMINE DEL CORTEO
PERFORMANCES MUSICALI E TEATRALI
ROTONDA DEL LUNGOMARE