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poligoni della morte, il governo chiude l'indagine e assolve l'uranio impoverito



TUMORI E NASCITE MOSTRUOSE IN SARDEGNA

--- Poligoni della morte: "La colpa e' dell'arsenico" ---

Il governo vuole chiudere l'indagine: assolve l'uranio impoverito. Ma 
fioccano le smentite della letteratura scientifica in merito


Abbiamo gia' parlato su PeaceLink dei "poligoni della morte" in Sardegna. 
Il governo distoglie l'attenzione dall'uranio impoverito e assolve i 
poligoni militari attorno a cui si sono sviluppate patologie tumorali 
abnormi assieme a nascite mostruose.
La Asl 8 di Cagliari competente per la zona del poligono interforze di 
Salto di Quirra ha scaricato la colpa dei tumori sull'arsenico rinvenuto 
nei campioni prelevati in punti improbabili. Infatti la vecchia miniera di 
argento di Bacu Locci - non piu' utilizzata dagli anni '60 - e' presente 
nella zona e da essa sarebbe fuoriuscito arsenico. Il sottosegretario alla 
Difesa Salvatore Cicu ha qiondi assolto il poligono di tiro. Ma esperti di 
tossicologia - diversamente dalla Asl e dal sottosegretario - negano che 
l'arsenico possa esser la causa delle patologie riscontrate in quanto 
colpisce la pelle, le vie respiratorie e l'apprato digerente. Le patologie 
riscontrate - ricordiamo - sono ad esempio i 13 casi di tumore tutti quanti 
al sistema emolinfatico registrati in una decina di anni in un centro 
abitato di soli 150 abitanti: l'arsenico non può avere alcuna correlazione 
con tale patologia.
"L'atteggiamento del sottosegretario alla Difesa - afferma Nazareno 
Pacifico, membro DS nella commissione Sanita' del Consiglio regionale della 
sardegna - e' quello di chi vuole liberarsi di una patata bollente: non mi 
convince". Falco Accame afferma: "La Difesa dica la verita: deve 
desecretare l'intera questione relativa alle esercitazioni all'uranio 
impoverito cosi' da indivisuare i punti di caduta". Anche Accame - ex 
ufficiale oggi impegnato per la difesa dei diritti dei militari - non è 
convinto dei prelievi effettuati e spiega: "Il poligono è di tredicimila 
ettari a terra e cinquantamila a mare. Un proiettile di uranio impoverito 
lascia una traccia nel raggio di 12 centimentri colando nelle falde anche a 
due metri di profondita'. Il problema e' quello di trovare esattamente quoi 
punti: li' dove ci sono carri armati distrutti o ruderi usati come 
bersaglio; ma senza indicazioni e' come cercare chiodi nel deserto". 
Mariella Cao, del Comitato Gettiamo le Basi, ha ironizzato sul superesperto 
inviato dal ministrero della Difesa per prelevare i campioni: "Tre 
palettate di terra: una in prossimita' del ristorante Hotel Il Castello, 
una sulla torre di lancio di torre Murtas e una nel Morte Cardiga, zona 
elicotteri bersaglio".
Tre palettate in una zona molto ampia: i pacifisti sardi non ritendono 
seria e attendibile la sbrigativa procedura che manda "assolto" il poligono 
di tiro. Antonello Repetto, di Pax Christi, ritorna sulle bugie: "Bugie 
nucleari - dice - che avvolgono sia il rischio in mare (transito di 
sommergibili a propulsione nucleare a cagliari) sia queste patologie che 
sono state riscontrate attorno alle aree di tiro".
E' da segnalare che un gruppo di medici aderenti all'Isde di Genova (medici 
per l'ambiente) di e' dichiarato disponibile a partecipare alla lettura 
critica dello studio epidemiologico e a costituire un gruppo di lavoro per 
eventuali indagini indipendenti.

Alessandro Marescotti


Fonti: Liberazione 9/3/2002 e La Nuova Sardegna 9/3/2002, gentilmente 
inviate (assieme ad altra documentazione) da Antonello Repetto (tel/fax 
0781-856397).