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Catena di Sanlibero 113



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riccardo orioles <ricc@libero.it>
tanto per abbaiare - n.113
11  febbraio 2002
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Giovedi' niente scuola. Una giornata di raccoglimento sara' osservata
in tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado in occasione della
festivita' di San Ladrone recentemente istituita e delle celebrazioni
connesse. Ricorre infatti in quel giorno il decimo anniversario
dell'incarcerazione - avvenuta per mano communista il Quattordici
Febbraio del 1992 - di Mario Chiesa, il giovane proudhoniano che per
primo si sacrifico' davanti ai giudici per rivendicare il diritto a una
piu' moderna redistribuzione delle ricchezze. "Il nome di Mario Chiesa
- e' detto nella circolare del Ministero dell'Istruzione che da domani
sara' affissa in tutte le scuole - risuoni a esempio e monito per le
giovani generazioni: nessuna violenza di giudice puo' fermare, a lungo
andare, la lesta mano di chi afferma il diritto inalienabile alla
liberta' di possesso".
A Milano, la cerimonia principale avra' luogo in piazza Duomo davanti
al monumento equestre a Craxi con la partecipazione del Presidente del
Consiglio, dell'intero Governo e di buona parte dell'opposizione. A
Roma invece una semplice corona d'alloro ornata dal Tricolore sara'
deposta dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ai piedi
del sacrario del Ladrone Ignoto, colui che i finanzieri non riuscirono
mai ad identificare ma che oggi simboleggia sotto la lapide "Ignoto
Furi" la dedizione, la dazione e l'attaccamento al valsente di tutti
coloro che, ignoti alle questure ma non alla Storia, hanno permesso al
nostro Paese di diventare quel che e' ora.
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Mafia 1. Il Gapa, a Catania, e' un'associazione di volontariato che da
dodici anni organizza doposcuola nel quartiere piu' degradato della
citta', San Cristoforo. Non fa dibattiti e non emette proclami ma si
limita a sviluppare iniziative concrete per ridurre il tasso di
analfabetismo e di emarginazione dei ragazzi piu' disgraziati della
citta' (Catania ha il record italiano di emarginazione giovanile). Due
settimane fa ha avuto l'infelice idea di intitolare una bibliotechina
di quartiere al nome di Giambattista Scida', il magistrato-simbolo
dell'antimafia catanese. Immediatamente l'amministrazione comunale ha
emesso un decreto di sfratto dai locali occupati dai volontari per
farci la biblioteca e il doposcuola. Di fronte all'immediata
mobilitazione di tutto il volontariato cittadino, il sindaco (o meglio,
il vicesindaco, poiche' il sindaco al comune si vede pochissimo,
impegnato com'e' in faccende private) ha farfugliato che c'era stato un
errore e che l'iniziativa era stata presa a sua insaputa da un
funzionario del comune, un certo Abbate.
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Mafia 2. Cinque intere pagine a pagamento sono state pubblicate su
altrettanti quotidiani italiani per protestare contro la mancata
scarcerazione dell'industriale siciliano Sebastiano Scuto, incriminato
per associazione mafiosa, concorso in omicidio e altri reati. Un
episodio analogo si ebbe a settembre, quando su La Stampa di Torino
apparve una pagina a pagamento che chiedeva la scarcerazione del boss
camorrista Aniello Nuvoletta, presunto mandante dell'omicidio del
giornalista Giancarlo Siani.
Le indagini su Scuto, portate avanti dal giovane giudice catanese
Marino, annullate da alcuni suoi superiori in Procura e infine
riconfermate dall'anziano Gip Ferrara, hanno segnato una stagione di
polemiche molto dure a Catania; alcuni magistrati vennero minacciati di
trasferimento per aver richiamato l'attenzione del Csm sulle protezioni
di cui lo Scuto ed altri avevano goduto in ambienti politici e
giudiziari catanesi.
Le pagine in questione, in cui vengono pesantemente attaccati i
magistrati che hanno indagato, sono praticamente anonime: in calce,
pero', una nota dichiara che sono state pagate grazie allo "spontaneo"
contributo di millecento dipendenti dell'imprenditore mafioso.
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Attenzione. Intervistato da un organo dell'estrema destra governativa,
il presidente dell'associazione magistrati - il catanese Gennaro -
risponde positivamente alle offerte di tregua (e in pratica di
trattativa) avanzate dal ministro della giustizia di Berlusconi dopo
l'ondata d'opinione pubblica suscitata da Borrelli. La posizione
personale di Gennaro e' in questo momento molto debole a causa delle
accuse avanzate contro di lui da colleghi siciliani di avere
deplorevolmente interferito nel caso Scuto.
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Uccellacci e uccellini. Votato al senato il decreto che consente alle
regioni di disporre autonomamente le caccia anche alle specie protette
dall'Unione Europea: passeri, fringuelli e storni. Per ben tre volte la
Corte di Giustizia europea ha condannato il nostro paese per violazione
delle direttive comunitarie in proposito. Adesso, col nuovo decreto,
sara' ufficiale: milioni di piccoli uccelli, che nella parte civile
d'Europa sono rispettati e amati, da noi verranno ad essere ammazzati.
Un altro pezzo d'Italia - dell'anima italiana - che vola via.
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Disposizione transitoria. Esiliare subito Bruno Vespa. Senno', la
settimana prossima, ce li ritroviamo tutti pimpanti a Porta a porta.
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Frasi celebri. Berlusconi: "Saro' assolto: ho tante chances di essere
condannato quante di diventare communista". Auguri, compagno B.
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Vorrei iscrivermi all'Ulivo. Ma come faccio? Dovrei prima iscrivermi ai
Ds (che non stimo) o alla margherita (con cui non ho nulla a che fare).
In altre parole, vorrei essere cittadino jugoslavo senza dover essere
necessariamente serbo o croato. Se l'Ulivo cominciasse a tesserare
direttamente?
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Solidarieta'. Ai monarchici italiani, che costernatamente prendono atto
della promessa di "sottomissione alla Repubblica" (secondo loro) dei
loro amati re e principini. "E ora che facciamo? Se pure loro ci
mollano...". Coraggio, compagni sabaudi, non vi deprimete. Parola di
Savoia dura poco...
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Pianeta 1. Duecento vittime nelle favelas di Rio de Janeiro a seguito
di un'ondata di alluvioni e maltempo. Uccisi da squadre armate diversi
amministratori e attivisti del Partito dei Lavoratori (Pt), la
formazione vicina ai no-global che viene data per favorita alle
prossime presidenziali brasiliane.
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Pianeta 2. Sei senzatetto morti di freddo a Washington a causa di
un'improvvisa gelata che ha colpito per alcune ore la capitale. Il
numero dei cittadini americani costretti a dormire per strada ha
raggiunto il massimo storico proprio in questi mesi. Nella sola New
York, secondo la Washington Post, sarebbero circa 29.400, 12.500 dei
quali sotto i quattordici anni.
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Pechino. Centoventitre' milioni di disoccupati dichiarati ufficialmente
dalle autorita' del paese.
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Afganistan. Continuano gli scontri armati fra le diverse fazioni
dell'Alleanza del Nord, lo schieramento che difende la democrazia e
l'Occidente in quel paese dopo la dimissioni (da difensori della
democrazia ecc.) dei precedenti titolari, i talebani. Gli scontri, che
hanno causato finora alcune decine di morti e feriti, oppongono in
particolare i capi-clan Rashid Dostum e Mohammad Atta, entrambi membri
del governo post-talebano.
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Distiamo dall'Argentina settemila chilometri e dieci anni.
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Cronaca. Roma. Giovane tossicodipendente morto in isolamento a Regina
Coeli.
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Cronaca. Roma. Occupato da un "comitato popolare per la casa" uno
stabile abbandonato da vent'anni in via Prefetti. "Le case ci sono -
dice il comitato - le blocca solo la speculazione".
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Cronaca. Bisanzio. L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga,
l'onorevole Tino Scotti, il generale Aldemaro Girardengo, la contessa e
la contessina Maria Pamela e Samantha Buondelmonti-Mazzanti-
Viendalmare, il cardinal Della Rovere, il Megamanager della Bingo
Enterprises Grand'Uff. Lup.Mann. Luciano Consoli, l'attore Massimo
Giletti, Lulu del cabaret, Natalia Estrada e numerose altre
personalita' del mondo dello spettacolo e della cultura hanno
presenziato ieri all'inaugurazione della sala Bingo di piazza Re di
Roma, la piu' grande d'Italia con oltre mille posti a sedere. Assente
ingiustificato il senatore Andreotti.
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Cronaca. Gela. Arrestati agenti della stradale per tangenti estorte ai
camionisti ai posti di blocco. La piu' rilevante di esse (le tangenti
venivano richieste in natura) consisteva in circa dodici chilogrammi di
mozzarella napoletana.
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Cronaca. Roma. Una delegazione della Guardia di Finanza si e' recata in
visita alla sede nazionale di Forza Italia in via dell'Umilta'. I
finanzieri hanno espresso ai politici il piu' vivo senso di ammirazione
e gratitudine, loro personale e dell'intiero Corpo, per il fulgido
esempio dato di onesta', serieta' e dedizione al paese. Hanno poi
chiesto, come piccolo ricordo della simpatica giornata, una collezione
di carte relative al tesseramento di Forza Italia, che secondo taluni
potrebbe illuminare parecchio sulle modalita' di finanziamento del
partito.
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Cronaca. Torino. Proseguono i lavori in preparazione della prossima
strage di automobilisti all'interno del tunnel del Monte Bianco. Il
traforo verra' infatti riaperto con solo poche settimane di ritardo
nonostante il rilevamento di crepe e fratture in piu' punti delle
pareti.
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Cronaca. Roma. Si sono felicemente uniti in matrimonio nella
delegazione comunale di via Valle delle Camene il signor Eugenio C., la
signorina Cesira S., e i rispettivi cani, un volpino arancione di nome
Ugo e una bassetta hound a nome Celestina. Auguri a tutti.
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Cronaca. Roma. Un fiero colpo e' stato inferto dal patriota Tomassoni
Gino alle orde islamiche che minacciano la civilta' occidentale e in
particolare italiana. Assunto come contabile dal Centro Islamico di
Roma, il Tomassoni riusciva infatti a craxare abilmente 583 milioni di
lire trasferendoli dalle casse islamiche a quelle cristiane (nella
fattispecie, le sue). Purtroppo, un giudice antipatriottico e
giacobbino ha approfittato di alcune leggi retrograde per appioppargli
un anno di carcere (appropriazione indebita) con la condizionale.
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Cronaca. Roma. Una delegazione di Massaie Rurali, Intellettuali Critici
e Giovani Esploratori e' stata ricevuta ieri a Palazzo Nazionale dalla
Direzione Nazionale dell'Opposizione di Sua Maesta'.
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Cronaca. Roma. Si e' conclusa felicemente la seconda "Settimana
anticoncordataria" indetta dall'Unione Atei per "sensibilizzare
l'opinione pubblica sui continui attacchi delle gerarchie vaticane alla
laicita' dello stato".
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Cronaca. Roma. Sul bus numero 30 in prossimita' di via Teatro Marcello,
il colonnello in pensione De Curtis Antonio, alla vista di una ragazza
e un ragazzo che si scambiavano baci in mezzo alla folla dei
passeggeri, ha dapprima ripreso i due giovani, poi intimato loro di
smetterla immediatamente, e infine ordinato all'autista di dirottare
immediatamente l'autobus al piu' vicino commissariato onde identificare
e assicurare alla giustizia i due protagonisti del turpe episodio.
Alcuni dei passeggeri si sono schierati a tutela dell'ordine e della
morale, altri hanno preso le difese dei debosciati: ne e' nato uno
scambio di contumelie e infine un principio di rissa. Al rumore di
quest'ultima i due si sono finalmente riscossi e hanno domandato "E'
successo qualcosa?".
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Moretti. L'hanno ascoltato, purtroppo, non perche' sia un intellettuale
ma perche' e' un Vip. Se avesse gridato, che so, Umberto Santino o
Beppe Sini non sarebbe successo assolutamente nulla. Ma poiche' e'
ormai deciso che il dibattito puo' avvenire solo fra i Vip, e poiche'
un Vip (onesto) ha parlato, ecco che s'e' creato lo scandalo.
Facilmente recuperabile - del resto - con un po' di tarallucci e vino.
Non uso il termine Vip in senso dispregiativo ma semplicemente - da
veterocosista - come indicazione rudimentale di una classe sociale. Si
puo' essere Vip anche a cinque milioni al mese: cio' che caratterizza
la categoria e' di dipendere da un riconoscimento reciproco, elitario
ed autoreferenziale. Si puo' essere il principe di Conde' oppure il
signore di un maniero dirupato: cio' che fa la noblesse - l'ancient
regime - non e' la ricchezza, ma la corte. Che, per sua natura, non ha
nulla a che vedere col terzo stato. Naturalmente, ci sono nobili "di
sinistra" e "di destra", e alcuni arriveranno anche a protestare sotto
la Bastiglia. Ma da nobili, sempre.
Io, personalmente - permettetemi per una volta il capriccio di pormi
come caso concreto - di mestiere faccio il giornalista (o, se
preferite, l'ufficiale di marina: e' lo stesso) e sono specializzato in
alcune cose precise. Conosco molto bene la situazione dell'informazione
in Sicilia (o, se preferite, della navigazione nelle Antille) e dunque
in questa veste tecnica potrei essere utile alla "sinistra" (oppure
alla fazione liberale di Versailles). Pero' non sono mai stato
convocato ne' a Versailles ne' alle Botteghe Oscure, e il motivo e' che
non ho nessun titolo di nobilta', ne' di appartenenza al mondo "alto".
Se fossi almeno barone, oppure Vip anche piccolo piccolo, mi
ascolterebbero con molta attenzione (poiche' sono gente perbene, non
banditi) parlare di rotative o di alisei, e cercherebbero di giovarsi
delle mie competenze. Ma non lo sono. E dunque io resto sul molo, e
loro perdono le battaglie navali. In Sicilia l'informazione di sinistra
e' stata semplicemente spazzata via (e Berlusconi quindi ha stravinto
le elezioni) e nelle Antille gli inglesi hanno conquistato la
Martinica. Tutto qua.
Io - e' l'ultima volta che uso questa orribile parola - oramai ho la
mia eta', non posso piu' aspettarmi nulla di buono o di cattivo, e
posso dunque concedermi il lusso di guardare all'intera faccenda
disinteressatamente, con filosofia. Ma e' una faccenda tragica, in
realta': sul piano politico, e su quello umano. In Sicilia, ad esempio,
dove i nostri ragazzi avevano fatto dei giornali, conquistato delle
aree, creato cose nuove - prima di venire definitivamente scaricati
dalla "sinistra" - io conosco almeno dodici giornalisti senza giornale,
su cui la "sinistra" non ha puntato, preferendo accordarsi con Ciancio:
che per un po' l'ha illusa, e infine l'ha brutalmente scaricata. Cosi'
a Milano, cosi' a Roma.
I Ciancio, i Maurizio Costanzo, i Bruno Vespa - coloro su cui la
sinistra di corte ha puntato con ingenuo cinismo - alla fine hanno
gettato la maschera, e hanno messo il bavaglio alla sinistra. I
Sebastiano Gulisano, i Pino Finocchiaro, i Paolo Cirelli, gli Umberto
Santino - i marinai della Repubblica, coloro che osavano combattere e
sapevano navigare - sono rimasti a terra, senza navi.
Non m'interessano, adesso, gli incontri fra "politici" e
"intellettuali". M'interesserebbero cose piu' piccole, che non avro'.
Dal responsabile dell'informazione Ds, Giulietti, m'interesserebbe per
esempio sapere perche' per sei volte, quando chiedevo di parlargli dei
giornalisti licenziati - perche' antimafiosi - in Sicilia, non
acconsenti' a ricevermi. Dai pezzi grossi dell'informazione di
Rifondazione, come Lussurgiu e Gagliardi, m'interesserebbe sapere
perche' non hanno mai trovato il tempo di rispondere alle quattro
lettere con cui chiedevo una loro presa di posizione sui cronisti
mandati via - perche' anticamorra - a Napoli. E cosi' via. Piccole
cose. Che pero' non avro', perche' e' molto piu' fisiologico, per i
nobili e i Vip (personalmente tutti liberali e perbene), discutere
senza rischi dei massimi sistemi.
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Conta di piu' l'occidente o l'oriente? Uno, due, tre, quattro, cinque.
Una mano. Sei, sette, otto, nove, dieci. Due mani. Una mano la
stilizziamo con un "V". Due mani con due V contrapposte, cioe' una "X".
Per ogni singolo dito, ovviamente, basta scrivere una "I".
Ecco, questo e' il "nostro" modo di contare. Nostro non solo perche'
sono i numeri che vediamo ancora sui monumenti e nei testi letterari
(Dante Alighieri contava ancora cosi'). Ma perche' nasce proprio da un
nostro imprinting molto antico. La nostra, in origine, nasce come una
civilta' molto individuale, in cui la casa conta molto piu' della
piazza o del bazar. Lo scambio con gli altri individui e' basato
essenzialmente sullo status, non sul commercio.
Altre civilta' (in genere, quelle "orientali") nascono invece fin
dall'inizio coi grandi numeri - le decine, le centinaia, le migliaia -
e hanno bisogno di lavorare rapidamente con essi, non di analizzare a
fondo ogni singola (antropomorfica) unita'. Un individuo di queste
societa', di per se', conta poco ed e' inserito da subito in una
situazione di massa, un impero idraulico o qualcosa del genere. Non e'
quasi mai autosufficiente dal punto di vista alimentare ed ha subito
bisogno di una rete molto complessa di scambi, il commercio. Per
gestire quest'ultimo gli farebbe molto comodo un computer e, non
trovandolo al bazar, e' costretto a inventarsi qualcosa che gli si
avvicini il piu' possibile, ad esempio un abaco.
L'abaco funziona gia' per strutture logiche, per posizionamenti
qualitativi e non per semplice addizione di unita': la colonna delle
decine e' completamente diversa da quella delle unita' ed ha bisogno di
un software logico, non di una mera percezione fisica, per funzionare
(contare sulle dita e' usare semplicemente un hardware). Il passaggio
successivo, naturalmente, e' l'invenzione dello zero.
Tutto qua? No. I fenici e i greci, in un punto di snodo fra est e
ovest, inventano - ma su un target del tutto differente - un altro
software molto interessante, l'alfabeto. Tale e' il successo di vendita
di quest'ultimo, che ne viene immediatamente sviluppata una release che
consente di utilizzarlo anche per i calcoli numerici (alpha vale uno,
beta vale due, ecc.), una specie di Office (Word + Excel) di quei
tempi.
Questo programma ha tanto successo che per un bel pezzo (grazie anche a
un'accorta strategia di compatibilita' col vecchio Conta-sulle-dita
3.1) copre tutto il mercato. Solo quando l'azienda produttrice, la
Impero & C, va a ramengo (ma ci vorranno un bel po' di secoli) la
concorrenza orientale potra' finalmente piazzare la tecnologia Zero-
based anche dalle nostre parti. Per questo ci e' toccato correre molto
alla svelta per recuperare il gap. Sempre ammesso che l'abbiamo
*veramente* recuperato.
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Sant'Agata

Quando si sono incontrati, tanti anni fa,
erano due poeti.
Ora lui vive ancora
ma solo per ricordare
com'era gentile quel sorriso.
Lei, alla felicita',
non osa crederci piu'.
Lunghi lunghi lunghi
Gli anni senza.

Lotto per essere utile ma
non oso chiamarla vita.
Voi che volate adesso, voi che v'incontrate,
ricordatevi, se volete,
di due che sfidarono il mondo
insieme.




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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente
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"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" (Giuseppe
Fava)
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