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rischio nucleare a Cagliari: le bugie dette per tranquillizzare
Rischio nucleare a Cagliari: ecco le bugie della Marina
Militare
Nega sulla stampa locale i suoi stessi documenti ufficiali
consultabili su Internet. Ecco un resoconto della paziente e tenace
azione dei pacifisti sardi
Ma è proprio vero che a Cagliari non è mai giunta un'unità navale a
propulsione nucleare?
Questa è la tesi delle autorità militari di Cagliari che dovrebbero
"sapere" e che invece continuano a negare.
Antonello Repetto, attivista sardo di Pax Christi, ci scrive da Cagliari
inviando un'impressionante documentazione sulle "bugie
nucleari" del Comando della Marina Militare e della Prefettura di
Cagliari.
Ma anche "La Nuova Sardegna" non scherza. Il quotidiano scrive
infatti l'11/10/2001 che il porto di Cagliari è attrezzato a ricevere
"navi militari, anche di grandi dimensioni, e persino a propulsione
nucleare, anche se da noi mezzi di quest'ultimo tipo non si sono mai
visti". Eppure Antonello Repetto è riuscito a trovare proprio un
"vecchio" articolo de "La Nuova Sardegna" del
12/7/1996 titolato "Sommergibile sosta a Cagliari per fare il pieno
di... latte". Nel pezzo si legge: "Ha fatto il carico di latte,
cinquecento litri per equipaggio e ufficiali, ed è ripartito. L'Ussn
"Baltimora", un sommergibile a propulsione nucleare della
marina degli Stati Uniti ha fatto ieri tappa nel Golfo di
Cagliari..." Repetto ha scritto a La Nuova Sardegna chiedendo che il
giornale rettificasse l'articolo dell11/10/2001 e ammettesse la verità
negata, ma senza successo. Si è allora oggi rivolto a PeaceLink perché
era veramente incavolato: certe notizie e certe rettifiche non passano.
Anzi, il quotidiano (che per certi aspetti dedica anche meritevolmente
spazio alla questione del rischio nucleare) ha pubblicato dichiarazioni
"ufficiali" che - alla luce di quanto letto - appaiono penose
bugie. Il 20/12/2000 il giornale titola: "C'è un piano segreto della
Marina" e riporta in un trafiletto: "La Marina smentisce.
"Il porto di Cagliari non è una base di sosta per navi o
sommergibili a propulsione nucleare o con armamenti atomici. Questi tipi
di navi o sottomarini non sono mai attraccati in città e mai
attraccheranno". Dall'ufficio stampa del comando militare della
Marina arrivano segnali di tranquillità".
Tutto ciò contrasta con il rifornimento di latte del sommergibile a
propulsione nucleare Baltimora e con tutta la documentazione ufficiale
pubblicata sul sito di PeaceLink sulla base della quale Cagliari è nella
lista nei porti a rischio per cui è previsto il piano di emergenza. Tutto
ciò contrasta con la testimonianza di Puggioni, giornalista dell'Unione
Sarda, che ha mandato a PeaceLink un articolo a questo proposito: lui
infatti ha potuto consultare il piano di emergenza nucleare di Cagliari,
per gentile concessione del Prefetto, "ma senza prendere
appunti". Ma, stupefacente, il prefetto Corrado Catenacci il
19/12/2000 dichiara all'Unione Sarda che "sommergibili da queste
parti non se ne sono mai visti né tanto meno hanno attraccato navi a
propulsione nucleare".
Si arriva al grottesco quanto il comandante della Capitaneria di porto,
Antonio Pagliettini, fotografato con la sua divisa militare su l'unione
Sarda del 20/12/01, dichiara a proposito del rischio nucleare: "Non
conosco i piani e pertanto mi riesce difficile parlare delle conseguenze
(...) Sia ben chiaro: tutti i porti italiani soggetti a ricevere navi e
mercantili a propulsione nucleare hanno dei piani nel cassetto".
Sconcertante è che Pagliattini parli ancora di mercantili a propulsione
nucleare: non ne circolano più. E desta preoccupazione il fatto che non
sappia che - in caso di transito nucleare - occorre bloccare il porto,
come è scritto nel piano di emergenza che lui non conosce e che PeaceLink
ha sul sito.
Va dato atto al Comitato sardo "Gettiamo le Basi" della grinta
di Mariella Cao che ne è portavoce e della paziente opera di ricerca di
Antolello Repetto che ha raccolto una documentazione veramente
preziosa.
A.M. - PeaceLink -
www.peacelink.it