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Dopo l'11 settembre, online tutta la censura



Fonte: Punto Informatico

http://punto-informatico.it/p.asp?i=37940

Un indice pubblicato online documenta le restrizioni alla libertà di parola 
e le iniziative di censura avvenute dopo gli attentati
Dopo l'11 settembre, online tutta la censura

09/11/01 - News - Web - Un indice internet che tenga memoria e non consenta 
di dimenticare tutte le iniziative di censura o di restrizione della 
libertà di espressione che negli Stati Uniti hanno preso corpo dopo le 
sanguinose stragi dell'11 settembre. Questo è il progetto realizzato dalla 
NCAC, la Coalizione americana di lotta alla censura, che in un annuncio 
spiega come il dopo-attentati abbia influenzato il dissenso politico e la 
libera espressione "nelle scuole, nello spettacolo, nell'informazione, nei 
media e nell'arte".

E l'indice pubblicato dalla NCAC 
(http://www.ncac.org/issues/freeex911.html) è appunto diviso in queste 
grandi "materie" per consentire di approfondire elementi cruciali dei nuovi 
meccanismi di censura.

"Nel corso della storia americana - spiega il direttore esecutivo della 
Coalizione, Joan Bertin - le minacce alla sicurezza nazionale hanno messo 
alla prova la tolleranza del nostro popolo per le idee e le opinioni 
diverse. Sospetto che le conseguenze degli eventi dell'11 settembre ancora 
una volta metteranno a dura prova la nostra capacità di riconoscere che la 
forza della nostra democrazia sta nel consentire all'individuo di esprimere 
dissenso politico, di godere di libertà di stampa e di un governo trasparente".

Nell'indice c'è di tutto e di più. Da quadri che vengono rimossi al Museo 
d'arte di Baltimora perché parlano di terrorismo, ai giornalisti licenziati 
per aver criticato il presidente americano George W. Bush dopo gli attentati.

Alcuni eventi sono particolarmente ben dettagliati, come quello del 19 
settembre riportato da Associated Press, un caso in cui la direttrice di 
una biblioteca scolastica della Florida avrebbe imposto ai propri 
dipendenti di non vestire capi recanti gli adesivi con lo slogan 
"orgoglioso di essere americano" per timore di offendere i numerosi 
studenti stranieri della scuola. Un altro caso riguarda un giornalista 
bloccato dalla polizia all'aeroporto e interrogato a lungo per aver portato 
con sé un libro sull'ecoterrorismo; rilasciato, gli è stato comunque 
vietato di prendere il volo per il quale aveva prenotato.