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La nonviolenza e' in cammino. 190
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO
Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 190 del 7 agosto 2001
Sommario di questo numero:
1. Note preliminari per una proposta di legge
2. Fernanda Pivano, gli studenti hanno cominciato a pensare...
3. Per studiare la globalizzazione: da Daniel Guerin a Peter Handke
4. La "Carta" del Movimento Nonviolento
5. Per saperne di piu'
1. MATERIALI. NOTE PRELIMINARI PER UNA PROPOSTA DI LEGGE
Alcune note preliminari per l'elaborazione di una proposta di legge che
preveda nel percorso formativo, addestrativo e di aggiornamento di tutti gli
appartenenti alle forze dell'ordine la conoscenza, la sperimentazione e
l'uso dei valori, delle tecniche, delle strategie comunicative, relazionali
ed operative della nonviolenza
1. Una delucidazione preliminare: il concetto di "nonviolenza"
1.1. Il termine "nonviolenza", distinto dalla locuzione "non violenza"
La parola "nonviolenza" e' stata coniata dal filosofo ed educatore italiano
Aldo Capitini (1899-1968) e traduce i due termini creati da Mohandas Gandhi
(1869-1948) per definire la sua proposta teorico-pratica: "ahimsa" e
"satyagraha".
La parola "nonviolenza" designa un concetto del tutto distinto dalla
semplice locuzione "non violenza" o "non-violenza"; la locuzione "non
violenza" infatti indica la mera astensione dalla violenza (ed in quanto
tale puo' comprendere anche la passivita', la fuga, la rassegnazione, la
vilta', l'indifferenza, la complicita', l'omissione di soccorso); il
concetto di "nonviolenza" afferma invece l'opposizione alla violenza come
impegno attivo e affermazione di responsabilita'.
Infatti i due termini usati da Gandhi, che il termine capitiniano di
"nonviolenza" unifica e traduce, hanno un campo semantico ampio ma molto
forte e ben caratterizzato: "ahimsa" significa "contrario della violenza",
"negazione assoluta della violenza", quindi "opposizione alla violenza fino
alla radice di essa"; "satyagraha" significa "adesione al vero, contatto con
il bene, forza della verita', vicinanza all'essere, coesione essenziale".
1.2. La nonviolenza non e' un'ideologia
La "nonviolenza" quindi e' un concetto che indica la scelta e l'mpegno di un
intervento attivo contro la violenza, la sopraffazione, l'ingiustizia (non
solo quella dispiegata e flagrante, ma anche quella cristallizzata e
camuffata, quella acuta e quella cronica, quella immediata e quella
strutturale).
La nonviolenza non e' un'ideologia ne' una fede: ci si puo' accostare alla
nonviolenza a partire da diverse ideologie e da diverse fedi religiose e
naturalmente mantenendo quei convincimenti. Ad esempio nel corso dello
scorso secolo vi sono stati uomini e donne che si sono accostati alla
nonviolenza aderendo a fedi diverse: induista, cristiana, buddhista,
islamica, ebraica, altre ancora, o anche non aderendo ad alcuna fede.
Ugualmente vi sono stati uomini e donne che si sono accostati alla
nonviolenza aderendo a ideologie diverse: liberali, socialiste (nelle varie
articolazioni di questo concetto teorico e movimento storico), patriottiche,
internazionaliste, democratiche in senso lato.
1.3. La nonviolenza e' una teoria-prassi sperimentale e aperta
La nonviolenza infatti e' una teoria-prassi, ovvero un insieme di
riflessioni ed esperienze, creativa, sperimentale, aperta. Non dogmatica,
non autoritaria, ma che invita alla responsabilita' personale nel riflettere
e nell'agire.
1.4. La nonviolenza e' un concetto pluridimensionale
Molti equivoci intorno alla nonviolenza nascono dal fatto che essa e' un
concetto a molte dimensioni, cosicche' talvolta chi si appropria di una sola
di queste dimensioni qualifica la sua collocazione e il suo agire come
"nonviolenti", in realta' commettendo un errore e una mistificazione,
poiche' si da' nonviolenza solo nella compresenza delle varie sue dimensioni
(ovviamente, e' comunque positivo che soggetti diversi conoscano e accolgano
anche soltanto alcuni aspetti della nonviolenza, ma questo non li autorizza
a dichiarare di praticare la nonviolenza).
Proviamo a indicare alcune delle dimensioni fondamentali della nonviolenza:
- la nonviolenza e' un insieme di ragionamenti e valori morali;
- la nonviolenza e' un insieme di tecniche comunicative, relazionali,
deliberative, organizzative e di azione;
- la nonviolenza e' un insieme di strategie di intervento sociale e di
gestione dei conflitti;
- la nonviolenza e' un progetto sociale di convivenza affermatrice della
dignita' di tutti gli esseri umani;
- la nonviolenza e' un insieme di analisi e proposte logiche, psicologiche,
sociologiche, economiche, politiche ed antropologiche.
Come si vede, lo studio della nonviolenza implica la coscienza della
pluridimensionalita' di essa, delle sue articolazioni, delle sue
implicazioni.
Ed anche del fatto che essa implica saldezza sui principi ed insieme un
atteggamento ricettivo, critico, sperimentale, aperto; che non ha soluzioni
preconfezionate ma richiede ogni volta nella situazione concreta un
riflettere e un agire contestuale, critico e creativo.
1.5. "Amici della nonviolenza" e non "nonviolenti"
Ancora una considerazione preliminare: essendo la nonviolenza un ideale
asintotico, e realizzandosi essa concretamente, nell'agire umano quotidiano
come nei conflitti e nella storia, sempre in forma tendenziale e mai in modo
assoluto, e' evidente che non esistono persone assolutamente "nonviolente",
ma soltanto persone che alla nonviolenza si accostano e che, con definizione
capitiniana, chiameremo "amici della nonviolenza".
1.6. Postilla
Per una piu' ampia argomentazione a sostegno di questa proposta sintetica di
definizione, come per lo svolgimento analitico di alcuni punti qui solo
accennati, rinviamo al nostro scritto "La nonviolenza contro la guerra"
(disponibile sulla home page del sito telematico pacifista Peacelink:
www.peacelink.it). ovviamente vari materiali ulteriori sono disponibili nei
vari fascicoli del nostro notiziario quotidiano "La nonviolenza e' in
cammino".
*
2. Perche' formare le forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso della
nonviolenza
Riprendiamo qui un breve sommario di argomenti che abbiamo gia' esposto in
interventi alle istituzioni competenti un anno fa.
2.1. Nella nostra lettera al Ministro dell'Interno del 25 luglio 2000
scrivevamo tra l'altro:
* La nonviolenza, intervento attivo per promuovere diritti e dignità di
tutti
La nonviolenza è il portato delle scelte assiologiche e giuriscostituenti
inscritte nei princìpi fondamentali della Costituzione della Repubblica
Italiana.
La nonviolenza è l'applicazione dei princìpi etici e giuridici promulgati
dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.
La nonviolenza è proposta operativa fondamentale e fondante per la civile
convivenza in un'epoca, come quella attuale, di grandi conflitti, di grandi
opportunità evolutive come di immani pericoli di regresso e catastrofe.
La nonviolenza ovviamente non è passività, ma opposizione alla violenza la
più nitida, intransigente ed efficace; non è un sottrarsi ai conflitti ed
alle situazioni di crisi, ma un farvi fronte e gestirli con chiaroveggenza
ed energia affinché essi producano acclaramento e ricomposizione, evolvano
in esiti di maggiore giustizia, di maggiore umanizzazione; la nonviolenza
non è contemplazione atterrita o inerme ritrarsi, ma presenza viva e
operante per affermare sempre ed ovunque, e quindi in primo luogo ove più
occorra, la dignità della persona e i diritti umani; la nonviolenza è il
dispiegarsi del principio di legalità in quanto esso fonda la convivenza e
difende e promuove i diritti di tutti.
* Una proposta pratica: formare e addestrare tutto il personale addetto alla
pubblica sicurezza ai valori, le strategie e le tecniche della nonviolenza
E' necessario che tutto il personale addetto alla pubblica sicurezza conosca
e sia in grado di utilizzare nello svolgimento delle sue mansioni le
tecniche, le strategie, i valori, e dunque le acquisizioni e gli strumenti
conoscitivi, ermeneutici ed operativi della nonviolenza.
E' infatti assai penoso che proprio le persone che, per il lavoro di
altissima responsabilità che svolgono, più hanno bisogno di disporre di una
formazione, un addestramento ed una strumentazione (teorica ed applicativa)
adeguati a difendere e promuovere sicurezza, convivenza, rispetto dei
diritti delle persone tutte, proprio queste persone siano private di una
opportunità formativa massimamente adeguata all'incombenza che la legge e le
istituzioni loro attribuiscono.
E' assurdo che proprio quegli operatori dei pubblici servizi che devono
intervenire in situazioni di massima crisi ed emergenza, non abbiano a
disposizione gli strumenti più adatti alla bisogna: le tecniche operative,
le strategie comunicative, gli strumenti interpretativi, i valori di
riferimento che la nonviolenza propone.
E', quello qui segnalato, un paradosso gravido di conseguenze pericolose: è
un paradosso che deve cessare. Si ponga rimedio istituendo al più presto la
prassi e l'obbligatorietà della formazione e dell'addestramento alla
nonviolenza per tutti gli operatori addetti alla sicurezza pubblica.
Beninteso: questa non è una panacea, ma senza ombra di dubbio costituirebbe
un contributo di grande valore e di sicura utilità.
* Benefiche ricadute
Non vi è dubbio, infatti, che la formazione e l'addestramento alla
nonviolenza per il personale addetto alla difesa e promozione della
sicurezza e dei diritti di tutti avrebbe immediati effetti benefici sia per
i lavoratori destinatari di tale formazione e addestramento, sia per gli
utenti tutti del loro intervento, includendo tra gli utenti anche le persone
oggetto dei loro interventi: persone che anche quando commettono crimini e
pertanto debbono essere perseguite e punite ai sensi di legge, restano
comunque esseri umani ed in quanto tali non possono essere fatti oggetto di
trattamenti degradanti, di minacce, di violenze e lesioni.
La Costituzione è chiara: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell'uomo" (art. 2); non sono ammessi "trattamenti contrari al
senso di umanità" (art. 27, comma secondo); e naturamente "non è ammessa la
pena di morte" (art. 27, comma quarto).
La nonviolenza, è una constatazione empirica e non un'asserzione ideologica
o fideistica, degnifica le parsone che vengono in contatto con essa; la
conoscenza della nonviolenza, dei suoi valori e concetti, come delle sue
strategie comunicative e delle sue tecniche relazionali, umanizza le persone
e i rapporti, adegua l'agire a valori e fini che sono quelli fondanti la
civiltà giuridica, che sono quelli sanciti dalla Costituzione, che sono i
valori ed i fini che rendono degna la vita e civile la convivenza.
A tutti andrebbe garantita, fin dalle scuole di base, la conoscenza e la
formazione alla nonviolenza; ebbene, che si cominci intanto a mettere questo
patrimonio di risorse a disposizione almeno di chi, per il lavoro che
svolge, più ne ha bisogno.
Che le istituzioni democratiche si adoperino affinché proprio nelle
situazioni in cui di contrastare la violenza si tratta, si abbia a
disposizione la ricchezza di strumenti teorici e pratici che la nonviolenza
offre.
2.2. Analogamente nella nostra lettera a vari parlamentari del 24 luglio
2000 scrivevamo tra l'altro:
Già mesi addietro, in una lettera inviata ad alcune figure istituzionali
locali, proponevamo ad esse "di voler promuovere un corso di formazione ai
valori ed alle tecniche della nonviolenza per tutto il personale preposto
alla pubblica sicurezza".
E già colà chiarivamo che "la nonviolenza non è passività, ma contrasto
efficace ed opposizione integrale alla violenza; e le sue specifiche
tecniche comunicative, di accostamento psicologico, di interpretazione
sociologica e di intervento sociale, costituiscono strumenti sia di
formazione morale e intellettuale di se stessi, sia di interazione adeguata
e costruttiva con gli altri; particolarmente in situazioni di conflitto, di
tensione e di crisi le tecniche della nonviolenza sono di grandissima
utilità, e pressoché insostituibili.
E' evidente la necessità che particolarmente coloro che svolgono il
delicatissimo e difficilissimo compito di contrastare crimine e violenza, di
promuovere e difendere con la legalità la serenità e il benessere di tutti,
devono avere conoscenze e capacità tali da saper intervenire adeguatamente
in primo luogo in aiuto di chi è in difficoltà.
Conoscere le tecniche della nonviolenza, ed essere addestrati al loro uso,
significa avere a disposizione una strumentazione interpretativa ed
operativa di grande valore ed efficacia.
Contrastare la violenza significa contrastare effettivamente ed
efficacemente il crimine (che sulla violenza si fonda), significa altresì
garantire autentica sicurezza, che solo può nascere dal rispetto più
scrupoloso dei diritti della persona, di ogni persona, dal rispetto e dalla
promozione della dignità umana, dall'aiuto a chi di aiuto ha bisogno".
E' nostra ferma convinzione che la conoscenza della nonviolenza, dei suoi
valori, delle sue tecniche, delle sue strategie di intervento comunicativo,
sociale, solidale e umanizzante, sia indispensabile per ogni operatore
pubblico e soprattutto per quelli addetti alla sicurezza ed alla protezione
dei diritti.
Naturalmente non si tratta di "convertire" delle persone, bensì:
- in primo luogo, di mettere a disposizione strumenti interpretativi ed
operativi adeguati per agire in modo costantemente legale, efficace e
rispettoso della dignità umana nello svolgimento delle proprie mansioni;
- in secondo luogo, di fornire agli operatori addetti al controllo del
territorio ed alla protezione dei diritti, un quadro di riferimento
categoriale ed applicativo coerente con la Costituzione, e quindi con la
fonte stessa della legalità nel nostro paese; e con la Dichiarazione
universale dei diritti umani, che costituisce un comune orizzonte di
riferimento per le codificazioni giuridiche e le prassi amministrative dei
paesi democratici;
- in terzo luogo, di offrire un'occasione di riflessione sulle dinamiche
relazionali e sulle strategie operative e cooperative nel rapporto
interpersonale e particolarmente nel conflitto con la persona o le persone
nei cui confronti si interviene e con cui quindi si interagisce;
- in quarto luogo di mettere a disposizione indicazioni utili ad un
approfondimento delle problematiche non solo giuridiche, procedurali,
amministrative e tecniche, ma anche psicologiche, sociologiche, comunicative
e antropologico-culturali connesse ed implicate dall'attività che si svolge.
I valori teoretici, le strategie d'intervento e le tecniche operative della
nonviolenza, e quindi l'educazione e l'addestramento ad essi ed esse,
costituiscono una opportunità formativa che a nostro parere sarebbe
necessario ed urgente che entrasse nel bagaglio di conoscenze, nei curricula
studiorum e nell'addestramento di tutti gli operatori addetti alla sicurezza
pubblica.
*
3. Esperienze formative
Sia in Italia che in altre parti del mondo esiste ormai una lunga ed ampia
tradizione di studi e di esperienze formative e addestrative alla conoscenza
e all'uso della nonviolenza.
Questa tradizione ha diverse esplicazioni:
- in sede di istituzioni sovranazionali;
- in sede di istituzioni nazionali;
- in sede di istituzioni locali;
- in sede universitaria;
- in sede scolastica;
- in sede di altre agenzie formative;
- in sede di enti assistenziali, sociali, sanitari, di protezione civile;
- in sede di enti di servizio civile;
- in sede di associazionismo democratico;
- in sede di formazione ed aggiornamento nel management;
- in sede di agenzie informative;
- in sede di intervento psicoterapeutico;
- in sede di training sportivo;
- in sede di facilitazione in consessi deliberativi;
- in sede di promozione e coordinamento di campagne sociali.
Gli esempi sono infiniti: si va dalla formazione ad altissima qualificazione
del personale specializzato in interventi di peace-keeping a livello
internazionale (in primo luogo dell'ONU); alle cattedre e ai dipartimenti
universitari di peace-research; fino alla formazione dei giovani in servizio
civile.
Analogamente esempi attuativi e fonti normative e regolamentari di
riferimento gia' esistono a tutti i livelli, sia in campo internazionale che
per quel che concerne specificamente l'Italia.
Esistono anche ricognizioni di istituti di ricerca specializzati in ambito
istituzionale e accademico; una pregevole raccolta di dati e' stata
recentemente pubblicata dal Movimento Internazionale della Riconciliazione
(MIR) di Padova (ed e' disponibile sulla home page della gia' citata rete
temeatica pacifista Peacelink).
*
4. Alcuni illustri formatori ed esperti la cui consulenza potrebbe essere
opportunamente utilizzata ai fini della redazione definitiva della proposta
di legge, ai fini dell'approntamento del regolamento attuativo, ai fini
della realizzazione dei corsi e della manualistica de quo
Segnaliamo di seguito alcune figure di illustri formatori alla nonviolenza e
di altri studiosi la cui consulenza ed il cui contributo potrebbe essere
valorizzato al fine di realizzare quanto la proposta di legge in oggetto
propone.
A mero titolo d'esempio, segnaliamo solo alcune personalita' il cui cognome
comincia con le lettere A e B.
SERGIO ALBESANO
Profilo biografico: impegnato nei movimenti di pace, di solidarietà e per la
nonviolenza.
Opere di Sergio Albesano: Storia dell'obiezione di coscienza in Italia,
Santi Quaranta, Treviso 1993; con Bruno Segre e Mao Valpiana ha coordinato
la realizzazione del volume di AA.VV., Le periferie della memoria. Profili
di testimoni di pace, coedizione ANPPIA e Movimento Nonviolento,
Torino-Verona 1999.
DANIELE ARCHIBUGI
Profilo biografico: ricercatore Cnr, consulente Ocse, Ue ed Onu.
Opere di Daniele Archibugi: (con David Beetham), Diritti umani e democrazia
cosmopolitica, Feltrinelli, Milano 1998.
LUIGI BETTAZZI
Profilo biografico: nato a Treviso nel 1923, già vescovo di Ivrea e
presidente di Pax Christi.
Opere di Luigi Bettazzi: segnaliamo Intelligenza e fede (1963); Una Chiesa
per tutti (1971); La Chiesa fra gli uomini (1972); La carne di Dio (1974);
Farsi uomo (1977); Al di là. al di dentro (1978); Cari bambini, caro vescovo
(1979); Ateo a diciotto anni (1982); Il cristiano e la pace (1983); tra le
cose più recenti: La sinistra di Dio, La Meridiana, Molfetta.
ALBINO BIZZOTTO
Profilo biografico: impegnato in molte iniziative di pace e di solidarietà,
promotore del movimento "Beati i costruttori di pace".
NORBERTO BOBBIO
Profilo biografico: Bobbio è nato a Torino nel 1909, antifascista, filosofo
della politica e del diritto, è autore di opere fondamentali sui temi della
democrazia, dei diritti umani, della pace. E' uno dei più prestigiosi
intellettuali italiani del Novecento.
Opere di Norberto Bobbio: per la biografia (che si intreccia con decisive
vicende e cruciali dibattiti della storia italiana di questo secolo) si
vedano il volume di scritti autobiografici De Senectute, Einaudi, Torino
1996; e l'Autobiografia, Laterza, Roma-Bari 1997; tra i suoi libri di
testimonianze su amici scomparsi (alcune delle figure più alte dell'impegno
politico, morale e intellettuale del Novecento) cfr. almeno Maestri e
compagni, Italia civile, Italia fedele, tutti presso l'editore Passigli. Per
la sua riflessione sulla democrazia cfr. Il futuro della democrazia; Stato,
governo e società; Eguaglianza e libertà; tutti presso Einaudi. Sui diritti
umani si veda L'età dei diritti, Einaudi. Sulla pace si veda Il problema
della guerra e le vie della pace, Il Mulino, varie ristampe; Il terzo
assente, Sonda, Torino 1989; Una guerra giusta?, Marsilio, Venezia 1991;
Elogio della mitezza, Linea d'ombra, Milano 1994. A nostro avviso
indispensabile è anche la lettura di Politica e cultura, Einaudi; Profilo
ideologico del Novecento, Garzanti, Teoria generale del diritto,
Giappichelli. Di Bobbio recentemente e' stato pubblicato il
volume-conversazione con Maurizio Viroli, Dialogo intorno alla repubblica,
Laterza, Roma-Bari 2001.
Opere su Norberto Bobbio: segnaliamo almeno Enrico Lanfranchi, Un filosofo
militante, Bollati Boringhieri, Torino 1989; Piero Meaglia, Bobbio e la
democrazia: le regole del gioco, ECP; S. Domenico di Fiesole 1994; Tommaso
Greco, Norberto Bobbio, Donzelli, Roma 2000.
LAURA BOELLA
Profilo biografico: docente di storia della filosofia morale all'Università
di Milano, è tra le massime studiose di György Lukács, Ágnes Heller, Ernst
Bloch, Hannah Arendt. E' impegnata nella ricostruzione del pensiero
femminile nel Novecento. Fa parte della redazione della rivista filosofica
"aut-aut".
Opere di Laura Boella: Il giovane Lukács, De Donato, Bari 1977;
Intellettuali e coscienza di classe, Feltrinelli, Milano 1977; Ernst Bloch.
Trame della speranza, Jaca Book, Milano 1987; Dietro il paesaggio. Saggio su
Simmel, Unicopli, Milano 1987; Parole chiave della politica, Mantova 1995;
Hannah Arendt. Agire politicamente, pensare politicamente, Feltrinelli,
Milano 1995; Morale in atto, Cuem, 1997; Cuori pensanti. Hannah Arendt,
Simone Weil, Edith Stein, Maria Zambrano, Tre Lune, Mantova 1998; con
Annarosa Buttarelli, Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein,
Cortina, Milano 2000; Le imperdonabili. Etty Hillesum, Cristina Campo,
Ingeborg Bachmann, Marina Cvetaeva, Tre Lune, Mantova 2000.
DIEGO BONA
Profilo biografico: vescovo di Saluzzo, presidente nazionale di Pax Christi.
LUIGI BONANATE
Profilo biografico: nato a Saluzzo nel 1943, docente di Relazioni
Internazionali all'Università di Torino.
Opere di Luigi Bonanate: La politica della dissuasione, Giappichelli, Torino
1971; (a cura di), La guerra nella società contemporanea, Principato, Milano
1972; Teoria politica e relazioni internazionali, Comunità, Milano 1976;
Dimensioni del terrorismo politico, Angeli, Milano 1978; Guerra e pace,
Angeli, Milano 1987; Etica e politica internazionale, Einaudi, Torino, 1992;
I doveri degli Stati, Laterza, Roma-Bari 1994; Una giornata del mondo, Bruno
Mondadori, Milano 1996; La guerra, Laterza, Roma-Bari 1998.
PIER CESARE BORI
Profilo biografico: nato a Casale Monferrato nel 1937, docente universitario
di filosofia morale e storia delle dottrine teologiche, lavora nel campo dei
diritti umani e collabora con Amnesty International ed altre esperienze ed
iniziative pacifiste e nonviolente.
Opere di Pier Cesare Bori: segnaliamo particolarmente Gandhi e Tolstoj. Un
carteggio e dintorni (con Gianni Sofri), Il Mulino, Bologna 1985; Tolstoj
oltre la letteratura, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole
1991; Per un consenso etico tra culture, Marietti 1991; L'altro Tolstoj, Il
Mulino, Bologna 1995. Ha anche curato due importanti convegni di cui sono
stati pubblicati gli atti: La pena di morte nel mondo, Marietti, Casale
Monferrato 1983; e L'intolleranza: eguali e diversi nella storia, Il Mulino,
Bologna 1985.
EMILIO BUTTURINI
Profilo biografico: nato a Verona nel 1937, docente universitario di
pedagogia.
Opere di Emilio Butturini: cfr. almeno La nonviolenza nel cristianesimo dei
primi secoli, Paravia, Torino 1977; Per un impiego alternativo del tempo
libero giovanile, Fondazione Zancan, Padova 1983; Disagio giovanile e
impegno educativo, La Scuola, Brescia 1984; La croce e lo scettro, ECP, S.
Domenico di Fiesole 1990; La pace giusta, Mazziana, Verona 1993 (seconda
edizione ampliata 1999).
*
5. Alcuni altri autori e testi di riferimento fondamentali
Segnaliamo alcuni autori ed alcune opere di importanza fondamentale sul tema
proposto.
Anche in questo caso, a mero titolo d'esempio, segnaliamo solo alcune
personalita' il cui cognome comincia con le lettere A e B.
HANNAH ARENDT
Profilo biografico: Hannah Arendt è nata ad Hannover da famiglia ebraica nel
1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la
costringe all'esilio, dapprima è profuga in Francia, poi esule in America. E
' tra le massime pensatrici politiche del Novecento. Docente, scrittrice,
intervenne ripetutamente sulle questioni di attualità da un punto di vista
rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani. Morì a New York nel
1975.
Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti
in italiano è spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di
pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione
originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951),
Comunità, Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Tra passato e futuro
(1961), Garzanti, Milano; La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme
(1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunità, Milano;
postumo e incompiuto è apparso La vita della mente (1978), Il Mulino,
Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico è Politica e
menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl
Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano
1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e
Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999).
Opere su Hannah Arendt: fondamentale è la biografia di Elisabeth
Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi
critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto
Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli,
Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995;
Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt,
Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina,
Firenze 2001. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie
divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang
Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg
Gleichauf, Hannah Arendt, DTV, München 2000.
ERNESTO BALDUCCI
Profilo biografico: Ernesto Balducci è nato a Santa Fiora (in provincia di
Grosseto) nel 1922, ed è deceduto a seguito di un incidente stradale nel
1992. Sacerdote, insegnante, scrittore, organizzatore culturale, promotore
di numerose iniziative di pace e di solidarietà. Fondatore della rivista
"Testimonianze" nel 1958 e delle Edizioni Cultura della Pace (ECP) nel 1986.
Oltre che infaticabile attivista per la pace e i diritti, è stato un
pensatore di grande vigore ed originalità, le cui riflessioni ed analisi
sono decisive per un'etica della mondialità all'altezza dei drammatici
problemi dell'ora presente.
Opere di Ernesto Balducci: segnaliamo particolarmente alcuni libri dell'
ultimo periodo: Il terzo millennio (Bompiani); La pace. Realismo di un'
utopia (Principato), in collaborazione con Lodovico Grassi; Pensieri di pace
(Cittadella); L'uomo planetario (Camunia, poi ECP); La terra del tramonto
(ECP); Montezuma scopre l'Europa (ECP). Si vedano anche l'intervista
autobiografica Il cerchio che si chiude (Marietti); la raccolta postuma di
scritti autobiografici Il sogno di una cosa (ECP); il manuale di storia
della filosofia, Storia del pensiero umano (Cremonese), ed il corso di
educazione civica Cittadini del mondo (Principato), in collaborazione con
Pierluigi Onorato.
Opere su Ernesto Balducci: cfr. i due fondamentali volumi monografici di
"Testimonianze" a lui dedicati: Ernesto Balducci, "Testimonianze" nn.
347-349, 1992; ed Ernesto Balducci e la lunga marcia dei diritti umani,
"Testimonianze" nn. 373-374, 1995. Un'ottima rassegna bibliografica
preceduta da una precisa introduzione biografica è il libro di Andrea
Cecconi, Ernesto Balducci: cinquant'anni di attività, Libreria Chiari,
Firenze 1996.
Indirizzi utili: Fondazione Ernesto Balducci, via Badia dei Roccettini 11,
S. Domenico di Fiesole (FI).
FRANCO BASAGLIA
Profilo biografico: Franco Basaglia, nato a Venezia nel 1924 e deceduto nel
1980, è la figura di maggiore spicco della psichiatria italiana
contemporanea. Ha promosso la restituzione di diritti e il riconoscimento di
dignità umana ai sofferenti psichiatrici precedentemente condannati alla
segregazione e a trattamenti disumani e disumanizzanti.
Opere di Franco Basaglia: vi è una pregevole edizione in due volumi degli
Scritti, Einaudi, Torino 1981-82. Tra i principali volumi da lui curati (e
scritti spesso in collaborazione con la moglie Franca Ongaro Basaglia, e con
altri collaboratori) sono fondamentali Che cos'è la psichiatria, L'
istituzione negata (sull'esperienza di Gorizia), Morire di classe, Crimini
di pace, La maggioranza deviante, tutti editi da Einaudi. Insieme a Paolo
Tranchina ha curato Autobiografia di un movimento, editori vari, Firenze
1979 (sull'esperienza del movimento di psichiatria democratica). Una
raccolta di sue Conferenze brasiliane è stata pubblicata dal Centro di
documentazione di Pistoia nel 1984, una nuova edizione ampliata è stata
edita da Raffaello Cortina Editore, Milano 2000.
Opere su Franco Basaglia: è stato recentemente pubblicato il volume di Mario
Colucci, Pierangelo Di Vittorio, Franco Basaglia, Bruno Mondadori, Milano
2001, con ampia bibliografia. A Basaglia si ispira tutta la psichiatria
democratica italiana e riferimenti a lui sono praticamente in tutte le opere
che trattano delle vicende e della riflessione della psichiatria italiana
contemporanea. Un fascicolo monografico a lui dedicato è Franco Basaglia:
una teoria e una pratica per la trasformazione, "Sapere" n. 851 dell'
ottobre-dicembre 1982. Si veda inoltre la collana dei "Fogli di
informazione" editi dal Centro di documentazione di Pistoia.
TONINO BELLO
Profilo biografico: nato ad Alessano nel 1935, vescovo di Molfetta,
presidente nazionale di Pax Christi, è scomparso nel 1993. Costantemente
impegnato dalla parte degli ultimi, promotore di iniziative di solidarietà
con gli immigrati, costruttore di pace.
Opere di Tonino Bello: segnaliamo, tra le molte sue pubblicazioni, I
sentieri di Isaia, La Meridiana, Molfetta 1989; Il vangelo del coraggio, San
Paolo, Cinisello Balsamo 1996.
DIETRICH BONHOEFFER
Profilo biografico: nato a Breslavia nel 1906, pastore e teologo, fu
impiccato dai nazisti a Flossenbürg il 9 aprile del 1945. Non è solo un eroe
della Resistenza, è uno dei pensatori fondamentali del Novecento.
Opere di Dietrich Bonhoeffer: Resistenza e resa (lettere e scritti dal
carcere), Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1988; Etica, Bompiani, Milano
1969; presso la Queriniana di Brescia sono stati pubblicati molti degli
scritti di Bonhoeffer (tra cui ovviamente anche Sanctorum Communio, Atto ed
essere, Sequela, La vita comune).
Opere su Dietrich Bonhoeffer: Eberhard Bethge, Dietrich Bonhoeffer, amicizia
e resistenza, Claudiana, Torino 1995; Italo Mancini, Bonhoeffer,
Morcelliana, Brescia 1995; AA. VV., Rileggere Bonhoeffer, "Hermeneutica"
1996, Morcelliana, Brescia 1996; Ruggieri (a cura di), Dietrich Bonhoeffer,
la fede concreta, Il Mulino, Bologna 1996.
LAMBERTO BORGHI
Profilo biografico: illustre pedagogista, nato a Livorno nel 1907,
antifascista, esule in America, collaboratore di Aldo Capitini nell'impegno
pacifista e nonviolento. E' deceduto nel dicembre 2000.
Opere di Lamberto Borghi: tra i suoi lavori ormai classici segnaliamo
Educazione e autorità nell'Italia moderna, 1951; John Dewey e il pensiero
pedagogico contemporaneo negli Stati Uniti, 1951; Il fondamento dell'
educazione attiva, 1951; L'educazione e i suoi problemi, 1953; Educazione e
sviluppo sociale, 1962; Scuola e comunità, 1964; Scuola e ambiente, 1964.
MARTIN BUBER
Profilo biografico: filosofo, educatore, scrittore e straordinario uomo di
pace, e' nato a Vienna nel 1878 e deceduto a Gerusalemme nel 1965. Per
almeno tre ragioni Martin Buber e' uno dei nostri maestri piu' grandi: per
essere il grande filosofo del principio dialogico, che pone alla base del
nostro esserci la relazione io-tu; per essere il grande uomo di pace che
sempre oppose la civilta' e la comprensione alla violenza e alla chiusura;
per essere il grande amorevole ricercatore delle tradizioni e delle memorie
dei pii, degli umili e dei dimenticati.
Opere di Martin Buber: tra le sue opere segnaliamo Il principio dialogico,
Comunità, Milano 1958 (contiene anche il saggio Ich und Du); Il problema
dell'uomo, Patron, Bologna 1972; Sentieri iin utopia, Comunità, Milano 1967;
Immagini del bene e del male, Comunità, Milano 1965; L'eclissi di Dio,
Comunità, Milano 1965; Sette discorsi sull'ebraismo, Israel, Firenze 1923,
Carucci, Assisi-Roma 1976; Israele. Un popolo e un paese, Garzanti, Milano
1964; Gog e Magog, Bompiani, Milano 1964; La leggenda del Baal-Schem,
Israel, Firenze 1925; I racconti dei chassidim, Longanesi, Milano 1962,
1978, Garzanti, Milano 1979; La regalità di Dio, Marietti, Casale Monferrato
1989; La fede dei profeti, Marietti, Casale Monferrato 1985; Mosè, Marietti,
Casale Monferrato 1983. Cfr. anche, con Franz Rosenzweig, Prigioniero di
Dio, Studium, Roma 1989; e il dibattito con Gandhi, in M. K. Gandhi, M.
Buber, J. L. Magnes, Devono gli Ebrei farsi massacrare?, in "MicroMega" n. 2
del 1991 (pp. 137-184).
Opere su Martin Buber: per un'introduzione cfr. Clara Levi Coen, Martin
Buber, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole 1991.
*
6. Non soltanto educazione civica
La proposta di una formazione specifica del personale delle forze
dell'ordine alla conoscenza e all'uso della nonviolenza ovviamente e'
qualcosa di puo' della semplice "educazione civica" di base che e' gia'
prevista in tutti i quadri della struttura pubblica.
Essa si propone di fornire strumenti di analisi e di intervento che
potenzino consistentemente epeculiarmente la qualita' della preparazione e
la capacita' di responsabilita' e di adeguatezza nell'agire anche in
situazioni fortemente critiche e conflittuali.
*
Queste note preliminari, cosi' provvisorie e palesemente insufficienti,
vengono diffuse affinche' si possano raccogliere prime indicazioni utili al
fine di elaborare una prima bozza della proposta di legge.
Grazie a tutti i destinatari per l'attenzione.
2. FRASI COLTE AL VOLO. FERNANDA PIVANO: GLI STUDENTI HANNO COMINCIATO A
PENSARE...
[Il testo seguente e' la chiusa di un articolo su "L'industria militare
d'America e le sovvenzioni alle Universita'" il cui contenuto e' facile
intuire; non e' stato scritto ieri, ma qualche decennio fa. Si trova nella
raccolta di scritti di Fernanda Pivano, Beat hippie yippie, Bompiani,
Milano, 1972, 1977 (citiamo da questa edizione in cui si trova alle pp.
300-301).
Fernanda Pivano e' una intellettuale italiana impegnata nei movimenti per i
diritti civili, studiosa della cultura americana e personalmente
intensamente partecipe delle più rilevanti esperienze di impegno civile,
artistiche, letterarie e culturali nordamericane novecentesche (e
particolarmente di quelle legate alla cultura ed alla militanza democratica
e radicale, pacifista ed antirazzista, di opposizione e di contestazione, ed
agli stili di vita alternativi). Opere di Fernanda Pivano: oltre a numerose
e giustamente celebri traduzioni (tra cui la classica versione dell'
Antologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters, la stupenda raccolta di
poesie di Allen Ginsberg, Jukebox all'idrogeno; la fondamentale antologia
Poesia degli ultimi americani), ha pubblicato tra altri volumi le raccolte
di saggi: La balena bianca e altri miti, 1961; America rosso e nera, 1964;
Le belle ragazze, 1965; L'altra America negli anni Sessanta, 1971; "Pianeta
Fresco", 1967; Beat hippie yippie, 1972, Mostri degli anni Venti, 1976,
C'era una volta il beat, 1976, Hemingway, 1985]
Non c'e' da stupirsi se gli studenti hanno cominciato a pensare che
preferirebbero studiare qualcosa che riguardi loro anziche' non tanto
l'esercito quanto l'industria militare. E' abbastanza comprensibile che a un
certo punto si siano sentiti intrappolati e abbiano pensato che forse
l'umanita' non ha un cosi' urgente bisogno di tante armi mentre intieri
continenti sono spazzati dalla fame o da malattie come il cancro o la lebbra
per studiare le quali si raccolgono fondi attraverso le reclames sui tram e
sugli autobus.
3. MATERIALI. PER STUDIARE LA GLOBALIZZAZIONE: DA DANIEL GUERIN A PETER
HANDKE
* DANIEL GUERIN
Profilo: intellettuale e militante libertario. Opere di Daniel Guérin:
Fascismo e gran capitale, Erre Emme, Roma 1994.
* STEFANO GUFFANTI
Profilo: impegnato nei movimenti nonviolenti.
* BIANCA GUIDETTI SERRA
Profilo: impegnata nella Resistenza, avvocato, parlamentare. Una delle
figure più autorevoli della vita democratica italiana. Opere di Bianca
Guidetti Serra: Felicità nell'adozione; Il paese dei Celestini (con
Francesco Santanera); Le schedature Fiat; segnaliamo particolarmente
Compagne, 2 voll., Einaudi, Torino 1977; e Storie di giustizia, ingiustizia
e galera, Linea d'ombra, Milano 1994.
* ARMANDA GUIDUCCI
Profilo: saggista, collaboratrice di numerose riviste, tra cui
"Ragionamenti" e "Arguments". Opere di Armanda Guiducci: segnaliamo
particolarmente La mela e il serpente, 1974; La donna non è gente, 1977;
Donna e serva, 1983, Perdute nella storia, Sansoni, Firenze 1989.
* ROBERTO GUIDUCCI
Profilo biografico: nato nel 1923, scomparso nel 1998, sociologo, urbanista,
saggista. Opere di Roberto Guiducci: segnaliamo almeno Socialismo e verità,
Einaudi; Marx dopo Marx, Mondadori; La città dei cittadini, La società dei
socialisti, La disuguaglianza tra gli uomini, Un mondo capovolto, Ti uccido
come un cane, tutti presso Rizzoli; L'inverno del futuro, e L'urbanistica
dei cittadini, presso Laterza.
* ANDRE' GUNDER FRANK
Profilo: nato a Berlino nel 1929, economista, impegnato nella critica dell'
imperialismo e del sottosviluppo, e nella solidarietà con i popoli del sud
del mondo. Opere di André Gunder Frank: Capitalismo e sottosviluppo in
America Latina, Einaudi; Sociologia dello sviluppo e sottosviluppo della
sociologia, Lampugnani Nigri; Riflessioni sulla nuova crisi economica
mondiale, Pellicanolibri.
* YLMAZ GÜNEY
Profilo: regista cinematografico di straordinario impegno civile. Opere di
Ylmaz Güney: segnaliamo almeno lo stupendo Yol.
* GUSTAVO GUTIERREZ
Profilo: nato nel 1928 a Lima, studi a Lovanio e Lione, sacerdote e teologo.
Il suo libro Teologia della liberazione all'inizio degli anni '70 ha avuto
il valore di un manifesto. Opere di Gustavo Gutiérrez: Teologia della
liberazione, La forza storica dei poveri, Bere al proprio pozzo, Parlare di
Dio a partire dalla sofferenza dell'innocente, La verità vi farà liberi, Dio
e l'oro, Il Dio della vita, Condividere la parola, tutti presso l'editrice
Queriniana, Brescia. Opere su Gustavo Gutiérrez: ovviamente parlano di
Gutiérrez pressoché tutti i libri della e sulla teologia della liberazione.
E' ancora uno dei libri migliori quello di José Ramos Regidor, Gesù e il
risveglio degli oppressi, Mondadori, Milano 1981. Cfr. anche José María
Arguedas, La volpe di sopra e la volpe di sotto, Einaudi, Torino (le
drammatiche pagine di diario in cui lo scrittore si rivolge a Gustavo
Gutiérrez, verso la fine -del libro e della vita dell'autore-).
* ISRAEL GUTMAN
Profilo: sopravvissuto alla rivolta del ghetto di Varsavia ed ai campi di
sterminio di Majdanek, Auschwitz e Mauthausen, docente di storia ebraica
moderna, direttore del centro ricerche dello Yad Vashem. Opere di Israel
Gutman: Storia del ghetto di Varsavia, Giuntina, Firenze 1996.
* JUERGEN HABERMAS
Profilo: sociologo e filosofo tedesco, nato nel 1929 è attualmente tra i più
influenti pensatori contemporanei. Opere di Jürgen Habermas: nella sua
enorme produzione segnaliamo almeno Conoscenza e interesse (1968, tr. it.
Laterza); Teoria dell'agire comunicativo (1981, tr. it. Il Mulino); Etica
del discorso (1983, tr. it. Laterza); Il discorso filosofico della modernità
(1984, tr. it. Laterza). Opere su Jürgen Habermas: un'agile introduzione è
il volumetto di Walter Privitera, Il luogo della critica. Per leggere
Habermas, Rubbettino, Soveria Mannelli 1996; la più recente monografia
complessiva di taglio introduttivo è quella di Stefano Petrucciani,
Introduzione a Habermas, Laterza, Roma-Bari 2000.
* JIRI HAJEK
Profilo: nato nel 1913, dal '39 al '45 in campo di concentramento,
deputato, ambasciatore, ministro cecoslovacco; uomo della primavera di
Praga, con la "normalizzazione" fu rimosso ed espulso dal partito; ha
continuato il suo impegno con l'esperienza di "Charta 77". Opere di Jirí
Hájek: Praga 1968, Editori Riuniti, Roma 1978.
* JAY HALEY
Profilo: psicologo americano, nato nel 1923, ha preso parte alle ricerche
della scuola di Palo Alto. Opere di Jay Haley: segnaliamo almeno Le
strategie della psicoterapia, Sansoni, Firenze 1974 e successive riedizioni.
* GISELE HALIMI
Profilo: avvocatessa tunisina, impegnata contro la discriminazione. Opere di
Gisèle Halimi: La causa delle donne, Pellicanolibri, Catania 1979.
* DAG HAMMARSKJÖLD
Profilo: Dag Hammarskjöld è stato segretario generale delle Nazioni Unite, e
mentre era impegnato in una missione diplomatica di pace perì in un
incidente aereo sui cieli del Congo nel 1961. Gli fu attribuito il Premio
Nobel per la Pace alla memoria. Opere di Dag Hammarskjöld: Tracce di
cammino, Mondadori, Milano 1997 (che riprende la pregevole edizione italiana
curata nel '92 dalla Comunità di Bose). Opere su Dag Hammarskjöld: Sven
Stolpe, Dag Hammarskjöld, Cittadella, Assisi 1971.
* PETER HANDKE
Profilo: scrittore di lingua tedesca, nato in Carinzia nel 1942, vive
attualmente in Francia. Ha collaborato ad alcuni dei film di Wim Wenders.
Opere di Peter Handke: qui segnaliamo particolarmente la
testimonianza-riflessione di Un viaggio d'inverno; e Appendice estiva a un
viaggio d'inverno; entrambi pubblicati da Einaudi, Torino. Ma cfr. anche i
suoi lavori più propriamente letterari, e almeno Prima del calcio di rigore,
Feltrinelli, Milano.
4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.
5. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ;
per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben@libero.it ;
angelaebeppe@libero.it ; mir@peacelink.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per
contatti: info@peacelink.it
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO
Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 190 del 7 agosto 2001