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G8, sfilano i cattolici anti-globalizzazione



Fonte: Corriere della Sera - 7/7/2001


G8, sfilano i cattolici anti-globalizzazione

Genova oggi invasa da 50 gruppi religiosi: «Il grido di chi soffre arriverà 
ai potenti»


DAL NOSTRO INVIATO
GENOVA - Arrivano i cattolici anti-globalizzazione. Da ieri hanno 
cominciato a occupare la città attorno al teatro Carlo Felice dove questa 
mattina si svolgerà la manifestazione più attesa. E già tra i responsabili 
delle oltre 50 tra associazioni e movimenti cattolici è maturata un’idea: 
invitare tutti a donare l’equivalente di una giornata di lavoro a una 
persona del Terzo Mondo. Come «atto di giustizia». La giornata da donare è 
ovviamente quella del 20 luglio, quando a Genova si aprirà il G8. Se tutto 
andrà bene la proposta, che non era inserita inizialmente nel programma 
ufficiale, verrà lanciata questa mattina alla presenza del cardinale 
Dionigi Tettamanzi, gran patron del raduno. Sarà un gesto concreto per 
segnalare la presenza dei cattolici durante il summit. E intanto ieri a 
Sant’Angelo a Scala (Av) si è celebrato un incontro in chiesa, complice don 
Vitaliano della Sala, tra il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Riboldi e 
il leader delle Tute bianche Luca Casarini.
Ma l’altro segno, quello su cui c’è già la firma di tutti, riguarda alcune 
richieste ai Grandi della Terra, racchiuse in un manifesto: cancellazione 
del debito dei Paesi poveri, abolizione dei paradisi fiscali dove 
prosperano le mafie internazionali, creazione di una tassa sulle 
transazioni valutarie (la Tobin tax), rispetto degli accordi di Kyoto 
sull’ambiente e accesso alla cura per i malati di Aids nell’Africa 
subsahariana. Coincidono in gran parte con le rivendicazioni del popolo di 
Seattle, ma sono le richieste della Chiesa. Perché dietro a quel manifesto 
c’è anche la Cei.
No alla violenza, certamente, ripetono i cattolici giunti a Genova da ogni 
parte d’Italia. Ma non si poteva stare zitti davanti agli «effetti 
perversi» della globalizzazione. Ed ecco allora che si è scelto di 
manifestare. Per il 21 luglio, quando sfilerà il popolo di Seattle, è stata 
lasciata libertà di coscienza. Ma oggi saranno tutti qui, in marcia nel 
centro di Genova, per dire «ci siamo anche noi» e lanciare mille iniziative.
Questa mattina il manifesto dei cattolici sarà consegnato al segretario 
generale della Farnesina Umberto Vattani, che dovrà a sua volta farlo 
arrivare nelle mani del governo italiano e degli altri Paesi del G8: si 
attendono risposte concrete dai Grandi della Terra. Prenderanno la parola 
nel teatro Carlo Felice Azione Cattolica, Comunità di Sant’Egidio, Acli, 
Focsiv e Agesci, oltre al coordinatore, l’economista Riccardo Moro. E al 
meeting arriverà anche il messaggio del segretario generale della Cisl, 
Savino Pezzotta: «La globalizzazione senza regole ha effetti perversi: i 
Paesi industrializzati devono ridurre il gap tecnologico con le nazioni più 
povere». Nel pomeriggio raduno in quattro parrocchie di Genova, poi alle 18 
concerto al parco dell’Acquasole. Da lì, alle 20.30, partirà una marcia che 
terminerà a piazza della Vittoria, dove si svolgerà una veglia di preghiera.
E ieri, monsignor Riboldi, di fronte alla Tuta bianca Casarini, ha ribadito 
che «la globalizzazione va ripensata. E il grido di dolore deve arrivare 
forte alla coscienza di chi siede al tavolo del G8. Il mio timore è che 
dopo l’urlo tutto rientri nel silenzio». Anche il cardinale Carlo Maria 
Martini è intervenuto in favore della manifestazione di oggi: «Bisogna 
salvare i valori che saranno difesi nel raduno ed emarginare ogni pensiero 
di violenza».
R. Zucc.