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Campagna di obiezione spese militari 2001
A partire dal 15 giugno sara' disponibile sul sito web della Campagna
nazionale di obiezione alle spese militari
http://www.peacelink.it/amici/cnosm
la versione definitiva della Guida 2001 per l'Obiezione alle Spese
Militari, comprendente anche i moduli e le istruzioni per obiettare.
Vi ricordo che la Campagna di quest'anno avviene in un contesto
estremamente diverso da quello degli anni scorsi, e che pertanto le
modalita' per obiettare quest'anno presentano sostanziali novita' (che
giustificano anche il ritardo con cui pubblichiamo il materiale).
Vi riassumo brevemente i dati principali:
1) in questi ultimi mesi infatti ci sono state 2 importantissime novita':
a. da febbraio è operativo presso l'Ufficio Nazionale del Servizio Civile
un TAVOLO DI LAVORO sui Caschi Bianchi e sulla D.P.N. che dovrebbe portare,
a breve, alla firma di un protocollo d'intesa tra Rete Caschi Bianchi e
U.N.S.C.: primo importante riconoscimento istituzionale della nostra
attività su questi temi; va sottolineato inoltre che l'U.N.S.C. intende da
subito far partecipare alle missioni dei Caschi Bianchi donne e inabili al
servizio militare come volontari/e; che già nella programmazione economica
dell'U.N.S.C. per il 2001, sono previsti sostanziosi investimenti per
finanziare le missioni dei Caschi Bianchi e la sperimentazione di forme di
DPN; che infine l'U.N.S.C. intende riconoscere a tutti i Caschi Bianchi in
servizio obbligatorio e volontario incentivi economici e rimborsi spese su
sanità, assicurazione e spese di viaggio: ed è solo l'inizio !!
b. a fine marzo è entrata in vigore la Legge n. 64 del 6 marzo 2001
"Istituzione del servizio civile nazionale"; una legge importante per
quattro ragioni:
* la prima è che ribadisce che, anche dopo la scomparsa della leva
obbligatoria, esisterà un "servizio civile nazionale finalizzato a
concorrere in alternativa al servizio militare..., alla difesa della patria
con mezzi ed attività non militari..." (art. 1, lettera a);
* la seconda è che viene potenziato il servizio civile all'estero "...per
interventi di pacificazione e cooperazione fra i popoli, istituiti dalla
stessa Unione Europea o da organismi internazionali operanti con le
medesime finalità ai quali l'Italia partecipa.." (art. 9, comma 1);
* la terza è che a questo servizio possono partecipare finalmente anche le
donne (art. 2, comma 3);
* la quarta è che "... il fondo nazionale per il servizio civile è
costituito dalle donazioni di soggetti pubblici e privati. Le risorse
acquisite possono essere vincolate a richiesta del conferente per lo
sviluppo del servizio civile in aree e settori di impiego specifici" (art.
11, commi 1 e 2).
E' evidente come l'approvazione di questa legge e l'avvio di attività
comuni con l'U.N.S.C. permette un notevole sviluppo al nostro lavoro, in
particolare sui temi caschi bianchi, corpo civile di pace e opzione fiscale.
2) A seguito di questi avvenimenti, in base anche a quanto stabilito
all'ultima assemblea nazionale della Campagna, il Coordinamento Politico
della Campagna invita tutti gli obiettori a versare la somma che si intende
obiettare a favore dell'UFFICIO NAZIONALE PER IL SERVIZIO CIVILE (inviando
un vaglia indirizzato all'U.N.S.C. - Via S. Martino della Battaglia, 6 -
00185 Roma), indicando nella motivazione la volontà di finanziare missioni
di pace dei giovani in servizio civile fuori del territorio nazionale;
andrà poi inviata una lettera allo stesso indirizzo che spiega le ragioni
di questo versamento (sulla guida sono riportati i facsimili della
modulistica).
Alla fine del 2001, le somme raccolte sul Fondo nazionale nel corso di
quest'anno, verranno consegnate allo stesso Ufficio con identiche motivazioni.
Nel frattempo, in base a quanto deciso dall'assemblea nazionale, subito
dopo le elezioni di maggio sono stati avviati contatti con le forze
politiche presenti nei due rami del parlamento per verificare la
possibilità di far approvare una legge che permetta la deduzione e/o
detrazione legale delle somme versate a questo titolo (con conseguente
chiusura dei procedimenti tributari pendenti nei confronti di obiettori e
obiettrici).
E' importante sottolineare come questa interessante apertura
politico-culturale non può certo farci cambiare il giudizio sul segno
negativo generale delle politiche belliciste e riarmiste in atto nel
nostro Paese; né riteniamo che, anche se la legge da noi richiesta venisse
approvata, potremmo dichiarare di avere effettivamente raggiunto
l'obiettivo terminale dell'opzione fiscale: è certo però che questa legge
ci permetterebbe di organizzare un vero e proprio referendum che a partire
dalla possibilità per tutti di finanziare legalmente (con relativa
riduzione delle proprie tasse) le missioni di pace dei giovani uomini e
donne in servizio civile, metta in discussione seriamente la sproporzione
oggi esistente tra investimenti militari e investimenti di pace.
Invitiamo pertanto quest'anno, con ancora piu' forza, tutti gli operatori
di pace alla scelta dell'obiezione alle spese militari.
p. il Coordinamento Politico Campagna OSM
Andrea Mazzi