[News] Appello alla mobilitazione contro la guerra, il genocidio e il riarmo
- Subject: [News] Appello alla mobilitazione contro la guerra, il genocidio e il riarmo
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Mon, 23 Jun 2025 09:20:34 +0200
Inceppare il meccanismo
C’è un meccanismo che va inceppato. Funziona con una logica spietata, gira veloce, consuma vite e coscienze. È il meccanismo della guerra globale, quello che oggi spinge verso l’abisso, alimentato da leader irresponsabili come Trump e Netanyahu. Le loro azioni — l’attacco all’Iran, il genocidio a Gaza — rischiano di innescare una catena di reazioni che potrebbe travolgere il mondo intero.
La prima rotella da inceppare è la guerra. Non possiamo restare neutrali di fronte a un’escalation che, con l’uso di armi sempre più sofisticate e distruttive, avvicina il pianeta alla terza guerra mondiale. Non dobbiamo partecipare, né attivamente né con il nostro silenzio. Esprimere la contrarietà è un dovere morale e civile. La guerra non è un destino: è una scelta. E si può scegliere di starne fuori.
La seconda rotella è il genocidio in corso. Sotto i nostri occhi, con l’impunità di chi si sente protetto da alleanze e complicità internazionali, viene cancellato un popolo. Chi tace diventa complice. Ogni voce che si leva contro questo crimine è un granello di sabbia negli ingranaggi dell’indifferenza.
La terza rotella è il riarmo. Una corsa folle che prosciuga risorse, distrugge il welfare, approfondisce le disuguaglianze. In nome della “sicurezza”, si destabilizza l’intera società. Ma quale sicurezza, se l’Europa (UE + UK) spende tre volte più della Russia? Se la NATO investe dieci volte più? Non è difesa: è una truffa basata sulla paura. Per alimentarla, distorcono dati, manipolano la percezione collettiva, ma non hanno un solo argomento razionale a sostegno.
E intanto, i tre disastri si alimentano a vicenda: guerra, genocidio, riarmo. Tutti prodotti di una stessa alleanza pericolosa, quella fra la lobby militare e una classe politica ormai delegittimata, incapace di visione, ma abilissima nel vendere armi e terrore.
Che fare? Inceppare il meccanismo. Non è un’utopia. È un’urgenza. Ovunque dobbiamo costruire gruppi attivi contro la guerra, il genocidio e il riarmo. Ritirare il nostro consenso. Far crescere la consapevolezza. Denunciare la complicità e smascherare le bugie. Perché ogni macchina, anche la più infernale, può essere fermata.
Chiunque si mobilita segnali le proprie iniziative su www.peacelink.it/segnala
Tutti i gruppi attivi e le associazioni segnalino la propria presenza sul territorio cliccando su www.peacelink.it/associazioni
È il momento di organizzarsi, rendersi visibili e agire.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
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