[News] Azov ha chiesto armi e addestramento agli Stati Uniti. In Italia cellula neonazista contattava Azov, inchiesta della Procura di Napoli per eversione e odio razziale



A novembre dello scorso anno vi è stata una delegazione che è andata negli Stati Uniti per chiedere di togliere il divieto di fornire armi e addestramento al battaglione Azov da parte degli Stati Uniti. Infatti, dal 2018, il Congresso ha deciso di non fornire più direttamente armi e addestramento ai membri del battaglione Azov perché ritenuto estremista. Addirittura, nel 2020, Max Rose, un ex membro democratico del Congresso, aveva richiesto, senza successo, che il Dipartimento di Stato etichettasse il reggimento Azov come “organizzazione terroristica straniera”.

L'obiettivo della delegazione era quella di far decadere il divieto del 2018.

Le informazioni sono state tratte da

https://www.lindipendente.online/2022/11/02/gli-usa-accolgono-la-delegazione-del-battaglione-neonazista-azov/ 

Mentre gli Azov erano negli Stati Uniti per rendersi presentabili e per farsi accettare, in Italia scattavano gli arresti collegati all'inchiesta sulla "pista nera" che dell'Italia porta all'Ucraina.
Adriana Pollice, 16 novembre 2022, ce ne parla sul Manifesto. 


L'INCHIESTA. Quattro arresti per i vertici dell’Ordine di Hagal, perquisizioni in tutta Italia. Terrorismo, eversione e propaganda dell'odio razziale le accuse. Progettavano un'azione contro la caserma dei Carabinieri di Marigliano.

«Una costante attività di addestramento paramilitare, anche frequentando all’estero corsi di combattimento corpo a corpo e sull’utilizzo di armi da fuoco, sia corte sia lunghe. Contatti diretti e frequenti con formazioni ultranazionaliste ucraine», come il Battaglione Azov, Pravi Sector, Misantropya Division e Centuria, probabilmente in vista di possibili reclutamenti nelle fila dei gruppi combattenti: l’inchiesta coordinata dalla procura di Napoli ha svelato, ieri, un’associazione sovversiva di stampo neonazista, negazionista e suprematista denominata Ordine di Hagal.

Quattro le misure cautelari in carcere per terrorismo, eversione dell’ordine democratico e propaganda dell’odio razziale più l’obbligo di firma per un quinto indagato. Oltre 26 perquisizioni nelle province di Napoli, Avellino, Caserta, Milano, Torino, Palermo, Ragusa, Treviso, Verona, Salerno, Potenza, Cosenza, Crotone, inclusa la libreria avellinese di Franco Freda, estremista neofascista condannato per associazione sovversiva. La cellula, nata nel 2018, si serviva dei social per fare propaganda, su Telegram era attiva con il canale «Protocollo 4» su cui venivano diffuse teorie naziste, negazioniste, omofobiche, no vax e no green pass, anti migranti.


Altre informazioni molto precise le troviamo sull'Espresso. Eccole, a firma di Rosaria Capacchione.


Uomini e donne che disponevano di armi, proiettili, abbigliamento tattico. Capaci di confezionare bombe. Addestrati in campi paramilitari in Polonia e in Ucraina. Collegati con esponenti del Battaglione Azov, organizzazione neonazista trasformata in reggimento al comando di Kiev.

L’Ordine di Hagal, come documentato da Digos (diretta da Antonio Bocelli) e Procura antiterrorismo (i pm Antonello Ardituro e Claudio Onorati) di Napoli s’ispirava, appunto, a organizzazioni terroristiche antisemite e neonaziste. Arrivando a progettare attentati alla caserma dei carabinieri di Marigliano e al centro commerciale “Il vulcano buono”, in provincia di Napoli. A costo d’immolare la propria vita, in azioni kamikaze.

Il materiale sequestrato agli indagati è estremamente significativo: opuscoli e libri che promuovono l’odio verso le minoranze, l’ultranazionalismo, il razzismo, la xenofobia, l’omofobia, l’antisemitismo, l’anticomunismo, l’anticapitalismo, I’antifemminismo; ovviamente, la negazione della Shoah, l’incorporazione dei simboli della Germania nazista e l’apologia di Adolf Hitler, con l’obiettivo di creare un Quarto Reich. 

Continua su

https://www.google.com/amp/s/espresso.repubblica.it/attualita/2022/11/28/news/ordine_di_hagal_nazisti-376132620/amp/


Esclusivo: ecco la rete dei #nazisti italiani pronti a combattere - L'Espresso

https://espresso.repubblica.it/inchieste/2021/11/05/news/esclusivo_ecco_la_rete_dei_nazisti_italiani_pronti_a_combattere-325037056/


Addestramento in Polonia e in Ucraina

A proposito di quest'ultima, si legge su Il Mattino (15.11.2022, Leandro Del Gaudio), "è sfuggito agli arresti un quinto elemento, parliamo di un personaggio di spessore internazionale: si chiama Anton Radomskyy, nato a Ternopil Ucraina, classe 1985, che risultava formalmente domiciliato a Marigliano, presso l’abitazione paterna. Attualmente Radomsky è irreperibile, probabilmente è tornato nel suo Paese. Gli inquirenti gli contestano compiti esecutivi nell’ambito dell’organizzazione, come l’addestramento militare degli associati e il reclutamento".

Due degli arrestati, riferisce Rosaria Capacchione dell'Espresso del 28.11.2022, sono grandi esperti in materia di armi, diplomati in Polonia presso l’Esa (European Security Academy), i cui programmi di addestramento ricalcano quelli previsti per le forze speciali militari: guida operativa, tiro tattico o dinamico mediante l’impiego di armi sia corte che lunghe, tecniche di autodifesa.