[News] Siria, da che parte stare?



Occorre esercitare un ragionevole scetticismo quando le grandi potenze
spacciano per oro colato le loro informazioni e quando assicurano di avere
pronta una soluzione basata sulla guerra. Con chi stare allora? La risposta
sembra retorica, ma è anche l’unica moralmente accettabile: stare con il
popolo siriano.
Su questo argomento si veda https://www.peacelink.it/conflitti/a/45280.html

Detto questo occorre sottolineare che l'attacco militare di Usa, Francia e
Gran Bretagna non è legittimo e ha violato il diritto internazionale.
Si veda https://www.peacelink.it/conflitti/a/45283.html

In Siria si leva anche la voce critica del vescovo di Aleppo mons. Antoine
Audo https://www.peacelink.it/conflitti/a/45284.html

Infine c'è da chiedersi che cosa sarebbe successo se l'attacco di Trump avesse
centrato davvero le armi chimiche.

Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa, spiega: “Le armi
proibite erano già state disperse. Se il bombardamento le avesse colpite nei
depositi, ci sarebbe stato un disastro ambientale, di cui per ora non c’è
traccia”.  Aggiungendo: "Gli americani  non avrebbero mai colpito se ci fosse
stato il rischio di provocare un disastro ambientale e una catastrofe
umanitaria di cui poi sarebbero stati considerati responsabili dall’opinione
pubblica interna e internazionale".

Vedere
http://www.lastampa.it/2018/04/14/esteri/larsenale-chimico-di-assad-intatto-gsnPMHpPiJNr4aT3oQRnSJ/pagina.html

Su questo argomento ci siamo soffermati con un apposito articolo
https://www.peacelink.it/conflitti/a/45279.html

Va osservato che se Usa, GB e Francia fossero state sicure della
localizzazione delle armi chimiche avrebbero già chiesto ispezioni nei siti e
fornito prove.

Paradossalmente stare dalla parte del popolo siriano adesso significa sperare
che nessun attacco missilistico sulle armi chimiche vada a buon fine. Quello
che occorre fare è invece continuare le ispezioni in modo da smantellare tutte
le eventuali riserve di armi chimiche (l'arsenale siriano fu ufficialmente
distrutto anni fa sotto la supervisione internazionale).