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Il caso dell'Ilva di Taranto, tante firme per fermare l'inquinamento
- Subject: Il caso dell'Ilva di Taranto, tante firme per fermare l'inquinamento
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 7 Aug 2012 19:59:09 +0200
- Importance: Normal
Fonte: http://isdepalermo.ning.com/profiles/blogs/appello-per-taranto Taranto per loro C’è una costante nelle “analisi” della vicenda Ilva di Taranto di questi giorni: esse prescindono regolarmente dai fatti, ossia dallo specifico livello di compromissione ambientale e sanitaria che è accertato dalle perizie chimiche ed epidemiologiche che il GIP Todisco, seguendo un approccio molto garantista nei confronti dell’azienda, ha affidato ad esperti di altissimo livello scientifico. Noi, invece, pensiamo che ogni discorso sul “caso Taranto” debba cominciare proprio da questa prospettiva, ossia da questi dati. L’Ilva di Taranto ha emesso solo nel 2010 oltre 4mila tonnellate di polveri. Un’enormità. Ha sparso dai suoi camini oltre 1 tonnellata di benzene, più di 300chili di IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), nonché, come noto, anche diossine e furani. Tutte sostanze ormai conosciute anche dai comuni cittadini per i pesanti effetti sanitari che provocano sull’uomo e sugli animali che a tali inquinanti sono esposti. Ed è proprio per verificare l’entità di tali effetti che è stata disposta da un giudice un’indagine epidemiologica. Perché sebbene fosse evidente da anni che a Taranto si registrava una concentrazione non solo pericolosa, ma direttamente dannosa di inquinamento ambientale di origine industriale; sebbene vi fossero evidenze scientifiche che coerentemente individuavano criticità sanitarie, tuttavia nessun’istituzione aveva intrapreso studi che, correlando i dati sanitari con i dati ambientali, mettendo gli uni in relazione con gli altri, soli potevano essere in grado di stabilire quali e quanti malattie e morti fossero attribuibili all’inquinamento che origina dall’acciaieria. Tre periti del GIP Todisco hanno compiuto quest’operazione, accertando trenta morti in più all'anno attribuibili all'ILVA; morti per malattie coronariche acute attribuibili all’inquinamento industriale; ricoveri per patologie respiratorie associati e attribuibili a quelle polveri emesse dagli stabilimenti dell’acciaieria. Hanno anche e soprattutto attestato, i periti, un attentato (spesso andato a buon fine) allo stato di salute dei figli di Taranto, dei bambini sotto i quattordici anni che si sono ammalati per gli effetti dell’inquinamento. Lo ripetiamo: di questo si parla, di questo si deve parlare, prima di tutto quando si tratta del rapporto tra stabilimento Ilva e Taranto. Ma, si deve parlare anche del ruolo dei movimenti ambientalisti tarantini. È stato, infatti, necessario l'impegno scientifico del prof. Alessandro Marescotti, che sarà pure, come scrive l'ARPA, con un’incommentabile caduta di stile, un "insegnante di materie letterarie in un liceo tarantino" (in questo paese, ormai, quando si vuole screditare una persona gli si dà dell’ “insegnante di liceo”), ma che nel 2008 ha fatto, con la sua associazione, Peacelink, quello che nessuna istituzione preposta alla tutela dell'ambiente e della salute aveva mai fatto: l'analisi del pecorino prodotto nei pascoli prossimi all'ILVA con evidenza di concentrazioni di diossina e PCB tre volte superiori ai limiti di legge. A seguito di questa iniziativa la ASL di Taranto abbatterà 1300 capi di bestiame allevati a ridosso dell'ILVA. Nel 2010, sempre e solo i “maledetti” ambientalisti evidenziano troppa diossina nelle carni di ovini e caprini. Un'ordinanza della Regione Puglia vieta il consumo di fegato degli ovini e caprini cresciuti in un raggio di 20 km dall'area industriale di Taranto. Anche il Consiglio Regionale deve rincorrere le associazioni: è della fine del 2008 la legge regionale che abbassa a 0.4 ng/Nm3 il valore di diossina, ma a marzo 2009 è modificata: niente controlli in continuo, ma solo per tre settimane all'anno e per parte della giornata. Il problema, però, rimane tutto, in quanto la diossina non esce solo dal camino E312, ma attraverso emissioni non convogliate, ossia diffuse. Nel 2011 il Fondo Antidiossina del prof. Fabio Matacchiera (un altro "insegnante") fa analizzare i mitili, le famose "cozze di Taranto". Emergono valori estremamente preoccupanti. La ASL di Taranto vieta il prelievo e la vendita del cozze allevate nel primo seno del Mar Piccolo. I mitili presentano concentrazioni di diossina e PCB superiori ai limiti di legge. Qualche giorno prima del sequestro giudiziario, Marescotti divulga i dati di uno studio di ricercatori dell'ARPA che evidenzia un eccesso di piombo nelle urine dei tarantini. L’ARPA risponde anzitutto ricordando l’incongrua qualifica professionale di Marescotti. Il resto è cronaca giudiziaria e “politica”. Di quella stessa politica che oggi straparla di “conciliare salute e lavoro”, “solidarizza” con gli operai, stigmatizza “l’intempestività” dell’intervento della magistratura. E così esaurisce il suo pregnante ruolo di direzione dell’economia e della società. “Di governo.” Una sola cosa dovrebbe fare “la politica” in questo momento, a Taranto come ovunque vi siano disastri ambientali e attentati alla salute pubblica, nonché catastrofi socio – occupazionali, causati da voracità di profitto dei vari padroni delle ferriere: far applicare il principio fondamentale vigente in queste materie in ogni paese civile, a partire da quelli europei (e, peraltro, formalmente anche in Italia), “chi inquina paga.” Poi, dovrebbe osservare qualche anno di raccoglimento. Primi firmatari: Stefano Palmisano, Avvocato – Salute Pubblica, Brindisi Maurizio Portaluri, Primario radioncologo - Salute Pubblica, Brindisi Anna Vitale, Docente, Ceglie Messapica Francesca Caliolo, Mesagne Antonio Faggioli, Libero Docente di Igiene all'Università di Bologna Ernesto Burgio, Comitato Scientifico ISDE Italia Lucio Giummo, Architetto/antagonista Domenico Pignatelli, Disoccupato - Fasano di Brindisi Osvaldo Capraro, Insegnante e Scrittore – Monopoli Silvia Giummo, Direttrice di coro Mariella Franzitta, Counselor, Formatrice di formatori – Firenze Movimento No al carbone – Brindisi Gioia Granito, Tecnico biologo del Mare – Rocca Massima (Lt) Paolo Mariani, Infermiere – Ostuni Marina Carrozzo, Architetto – Brindisi Marika Massaro, Ricercatrice IFC-CNR – Lecce Floriana De Donno, Avvocata – Lecce Vincenza Luprano, Ricercatrice – Mesagne Marco Alvisi, Ricercatore – Mesagne Associazione Runi-Runi - Mesagne Giusy De Milato – Francavilla F.na Rosaria Gasparro, Insegnante - San Michele Salentino Paola Tarullo - Brindisi Giuseppe Losavio, Agricoltore - Cisternino Laura Pinto, Docente - Cisternino Genni Di Ceglie, Libero Professionista - Fasano Domi Sbiroli, Impiegato - Roma Fernando Falcolini, Impiegato - Fasano Mariarosaria Lubes, Insegnante - Bari Ciccio Lussone - Fasano Francesco Zizzari, Avvocato - Bari Antonella Zellino, Architetto – Mesagne Rosaria Gasparro, Insegnante - San Michele Salentino Silvia Russo, Avvocata – Gagliano del Capo (Le) Antonio Greco, Assessore al Comune di Veglie (Le) Fabio Petrosillo, Informatico – Brindisi Marco Toracca - La Spezia Patrizia Gentilini, Oncologa – Pistoia Giovanni Vantaggi, Medico Gabriela Rodi, Insegnante – Brindisi Ricciotti D'Amelio, Consulente per la Sicurezza sul Lavoro – Brindisi Vito Bianchi, Archeologo e Scrittore – Fasano Agostino Di Ciaula, Medico e Amministratore pubblico – Modugno Donatella Fregatti, Nonna preoccupata - Adria (RO) Grazia Anna Monaco, Presidente Centro Italiano Femminile - Ceglie Messapica Gianfranco Ciola, Presidente del Parco delle Dune costiere - Ostuni Felice Suma, Agronomo - Ceglie Messapica Gabriella Ciccarone, Docente - Ceglie Messapica Maria Grazia Di Giulio, Docente - Brindisi Isabelle Sisto, Psicoterapeuta - Ceglie Messapica Ciciriello Giuseppe, Attore - Ceglie Messapica Giuliano Capani – Ikon tv Isabella Rodio, Psicologa - Ceglie Messapica Vito Rodio, Membro dell'associazione PRISMA di Ceglie Messapica Rosamaria Verardi, Studentessa - Ceglie Messapica Ruggero Ridolfi, Direttore U.O. Immunoterapia e Terapia Cellulare Somatica – Meldola (Fc) Luciana Predella, Casalinga - Canosa di Puglia Angelo Miccoli, Dipendente Telecom – Taranto Diego De Lorenzis, Ingegnere impiegato in ditta privata - Lecce Sonia Gioia, Cronista – Ceglie Messapica Giovanni Vianello – Taranto Matteo Loguercio - Cerignola (FG) Paola Nisi - Taranto Federico Catucci, Commerciante – Taranto Barbara Lezzi, Impiegata settore commercio - Lecce Roberto Ruggieri - Martina Franca (TA) Francesco Perrini, Segreteria USB FASANO. Oronzo Mario Schena, Segreteria USB Fasano Daniela Patrucco, Sociologa - La Spezia, anche a nome di Comitato SpeziaViaDalCarbone - La Spezia Adriano Cattaneo, Epidemiologo – Trieste Giuseppe Miserotti, Medico Medicina Generale – Piacenza Francesco Nigro, Avvocato e Sindaco comune di Villa Castelli Linda Maggiori – Faenza Carmela Pentassuglia, Farmacista – Fasano Sergio Corbascio, Avvocato – Brindisi Martina Rodi, Studentessa - Brindisi Ruggero Corinti, Studente - Spoleto Emanuele Larini, Grafico artigiano - Galatina (LE) Pietro Francioso, Educatore professionale - Animatore sociale - Ceglie Messapica (BR) Alfredo Ronzino, Grafico e musicista – Nardò Gabriella Mosconi, Medico di Medicina Trasfusionale – Forlì Morena Milanesi, Tecnico di laboratorio - Forli' Rosaria Lombardi, Insegnante in pensione - Bolano (La Spezia) Gabriele Muratori, Medico di Medicina Generale – Santarcangelo di Romagna Giuseppe Pugliese, Impiegato – Monopoli Maria Stefanizzi, Impiegata – Brindisi Angelo Sembrano, Ingegnere - Francavilla Fontana Riccardo Rossi, Ingegnere - Consigliere comunale BBC - Brindisi Ornella Tarullo - Brindisi Alfio Tarullo - Brindisi Marina Barracchia - Brindisi Belinda Silvestro - Brindisi Giusi Ungaro - Brindisi Piero Calabrese - Brindisi Ida Santoro - Brindisi Francesco Guadalupi - Brindisi Massimo Di Giorgio - Brindisi Giuseppe Cellie – Brindisi Emilio Gianicolo, Epidemiologo - Ricercatore CNR - Mesagne -- Sostieni PeaceLink, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA)
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