Giulietto Chiesa: "Quando il pacifismo finisce per scrivere i suoi proclami con l’inchiostro del Dipartimento di Stato USA"



Il giornalista Giulietto Chiesa scrive: "Diverse componenti dell’ex movimento pacifista hanno ormai – come si potrebbe dire in gergo marinaro – perduto la bussola. La cosa è tanto più sconcertante se si tiene presente che abbiamo, fresca fresca, l’esperienza della Libia. Quando il pacifismo finisce per scrivere i suoi proclami con l’inchiostro del Dipartimento di Stato USA, si capisce che non può restare a lungo “pacifista”. Poi partiranno i missili e i bombardieri, e loro si strapperanno le vesti in nome delle vittime martirizzate. Come se non avessimo già visto il Kosovo, l’Afghanistan l’Irak, la Libia. La potenza della GFSM (Grande Fabbrica dei Sogni e delle Menzogne) è davvero micidiale. I poveri di spirito non possono sottrarsene perché non hanno alcun riferimento concettuale che li aiuti a capire cosa succede. Il movimento pacifista fu demolito non perché era debole, ma perché non aveva una analisi delle cause, cioè delle strategie, che producono la guerra infinita di questa fine dell’Impero. Così fu costretto a piangere le guerre già fatte invece di prevenire quelle che stavano arrivando. L’Irak lo ammazzò definitivamente, quando si vide che l’Impero ignorava totalmente la risibile “potenza delle moltitudini” disorganizzate e cieche. Adesso fanno di peggio: adesso accettano la preparazione delle guerra e portano acqua al mulino che prepara la farina sanguinante".