Peggio dei talebani. Una storia assurda da Kabul
- Subject: Peggio dei talebani. Una storia assurda da Kabul
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sun, 2 Oct 2011 14:28:35 +0000
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www.peacelink.it From: "riboldi rosa" <ros.rib at tiscali.it>
Date: Sun, 2 Oct 2011 16:04:14 +0200 To: <Undisclosed-Recipient> Subject: Fw: [donneafghane] Fwd: Una brutta storia... da Kabul ----- Original Message -----
From: GIOVANNA CARDARELLI
Sent: Thursday, September 29, 2011 10:44 PM
Subject: [donneafghane] Fwd: Una brutta storia... da
Kabul
COMUNICATO STAMPA
Incursione armata nell’orfanotrofio di AFCECO, Kabul
Martedì 20 settembre alcuni parlamentari afghani accompagnati da diverse guardie del corpo armate hanno organizzato un’incursione nei locali dell’orfanotrofio Mehan di AFCECO (www.afceco.org), a Kabul, uno dei pochi luoghi in cui i bambini ospitati vivono dignitosamente, in un ambiente pulito e accogliente, andando a scuola, studiando musica e danza, imparando inglese, organizzando addirittura una squadra di calcio femminile. Queste persone hanno minacciato e interrogato armi in pugno i bambini sino a farli piangere, terrorizzando il personale femminile presente in quel momento. Le ridicole accuse, mosse con violenza in primo luogo dalla parlamentare Razia Sadat Mangal, ma anche dai parlamentari Najia Orgonwal e Kamal Nasir Osuli, muovevano il sospetto che il centro fosse “un bordello frequentato da occidentali”, “una missione attiva nella conversione dei bambini al cristianesimo”. Venivano anche poste domande sulle ragioni per cui viene insegnata musica e sulla cifra “molto alta” spesa per i bambini. “Purtroppo”, denuncia AFCECO, “l’attacco è arrivato non dai talebani ma direttamente dalle istituzioni afghane”. “Perché”, prosegue il comunicato di AFCECO, “con tutti i problemi che ha il paese si spendono soldi ed energie per dare battaglia a degli orfani il cui solo crimine è il fatto di poter vivere in un luogo sicuro dove ricevono, cure, istruzione e affetto?”. AFCECO, che gestisce diversi altri orfanotrofi sia a Kabul che in altre città afghane è una ong sostenuta anche da diverse organizzazioni e istituzioni italiane (Liberi Pensieri di San Giuliano Milanese, CISDA, Insieme si Può di Belluno, la Provincia di Trento ecc.) e statunitensi (USAID, Asia Foundation, Afghan Women’s Misson ecc.), conosciuta e apprezzata anche dai responsabili della cooperazione italiana in Afghanistan.
29 settembre 2011 C.I.S.D.A. Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane www.osservatorioafghanistan.org
COORDINAMENTO ITALIANO SOSTEGNO DONNE AFGHANE Onlus BANCA POPOLARE ETICA – Agenzia Via Melzo, 34 – Milano IBAN: IT64U0501801600000000113666 – SWIFT: CCRTIT2T84A
LETTERA DA AFCECO
Cari amici e sostenitori di AFCECO, è nostro dovere informarvi di un episodio che merita tutta la nostra attenzione; dovremmo forse lavorare insieme per fare tutto il possibile affinché incidenti di questo tipo non si ripetano più. Martedì 20 settembre, AFCECO è stata ancora una volta il bersaglio di un’ostilità inspiegabile, che arriva non da insorgenti o taleban ma da autorità istituzionali interne alla nostra società civile. Alcuni membri del Parlamento afghano, accompagnati da guardie armate, hanno fatto irruzione nel nostro New Learning Center, approfittando di un’auto che stava uscendo dal cancello. Questi individui sono arrivati senza preavviso, minacciando, accusando e brandendo fucili. Il livello d’intimidazione era tale da sembrare quasi un'operazione militare contro una centrale di Al Qaeda nel cuore della notte. Le sole a fronteggiare questa violenta intrusione sono state le responsabili dell'accoglienza e della biblioteca del centro. I parlamentari sono entrati immaginando di vedere (così si sono espressi) “un bordello frequentato da occidentali che volevano approfittare dei bambini, oppure una missione attiva nella conversione dei bambini al cristianesimo”. Questo attacco è nato soprattutto dalle accuse di una parlamentare, Razia Sadat Mangal, che abita nei pressi del New Learning Center e che ha basato le sue accuse esclusivamente su “avvistamenti di occidentali che vanno e vengono”. Gli unici “criminali occidentali” che frequentano il nostro centro sono in realtà i pochi volontari che insegnano la lingua inglese, giornalisti e rappresentanti di USAID, dell’ong Asia Foundation e alcuni funzionari delle Ambasciate statunitense e britannica. Va ricordato che la signora Mangal aveva tentato di entrare a sorpresa nel centro la settimana precedente, sempre accompagnata da guardie armate, ma non le è stato consentito perché nessuno può entrare nel nostro centro senza autorizzazione. Alla signora Mangal è stato detto che nel centro non c’era nulla da nascondere ed è stata invitata a prendere accordi per organizzare una visita di tutte le attività che AFCECO porta avanti. Infastidita dalla risposta e senza prendere nemmeno in considerazione l’idea di richiedere un’autorizzazione per entrare, la signora Mangal ha costruito queste accuse ridicole, reclutando altri parlamentari e decidendo di entrare nel centro con le sue modalità. È difficile spiegare il livello d’intimidazione che questi malfattori hanno rivolto al nostro staff! Altri parlamentari che facevano parte del gruppo erano Najia Orgonwal e Kamal Nasir Osuli che si è distinto per livore e aggressività. Sebbene alla fine della loro minuziosa indagine (fatta come se avessero un mandato d’arresto nei confronti del nostro direttore operativo) siano stati trovati soltanto libri scolastici, computer, strumenti musicali e lavagne le accuse rivolte erano di questo tenore: “Perché insegnate musica?”, “Perché spendete tanti soldi per questi bambini?”. Alla fine queste persone hanno preteso di vedere uno degli orfanotrofi e hanno fatto il loro ingresso nell’orfanotrofio Mehan armati, questa volta terrorizzando i bambini. Una delle nostre bambine è stata interrogata fino alle lacrime. È importante che immaginiate il modo in cui questo sedicente “comitato di esame” abbia eseguito “il suo dovere”. Pensate a un’irruzione di guardie armate che urlavano ordini e insulti. Alla fine, questi assalitori hanno potuto soltanto minacciare di trascinarmi in Parlamento per rispondere delle attività di AFCECO. Il nostro staff ha riferito che alcuni di coloro che hanno svolto gli interrogatori (che non sono i parlamentari citati sopra) erano visibilmente imbarazzati. Molte sono le questioni che pone un’azione di questo genere, ma la domanda principale è perché, con tutti problemi che deve affrontare l’Afghanistan, ci sono membri del Parlamento che usano tempo, energie e risorse per accanirsi contro degli orfani il cui unico crimine è quello di vivere in un posto sicuro, dove possono avere cure, istruzione e l’affetto dei loro compagni? Immaginiamo che, in parte, alcune persone vogliano cercare di creare l’“evento scandaloso” per mettersi in mostra e salire qualche gradino nel gradimento del governo. Ma pensiamo soprattutto che la prima battaglia sociale da portare avanti in Afghanistan sia quella di far accettare l’idea che ragazze e bambine abbiano diritto a istruirsi come i maschi, e che sia consentito loro di imparare qualcosa di universale come la musica o suonare un pianoforte. AFCECO è una ong afghana legalmente registrata e ha le carte in regola per gestire i suoi orfanotrofi, per sorvegliare i bambini e per raccogliere i fondi necessari per le sue attività, senza aver bisogno di battersi per avere legittimazione. Quello che facciamo è semplice, limpido e non ideologico: le parole migliori per definire il nostro lavoro sono quelle di Brian Williams, di NBC News, che ha detto che l’orfanotrofio di AFCECO è un “porto sicuro” per i bambini più bisognosi. I bambini sono stanchi di ricevere attacchi di questo genere. In altre occasioni, negli anni passati, abbiamo dovuto far fronte a casi simili: interrogatori offensivi e brutali da parte di agenti dell'intelligence e campagne diffamatorie da parte di media privati. Ma questa volta i malfattori si sono introdotti nella nostra casa e hanno spaventato i nostri bambini direttamente. Non abbiamo intenzione di accettare questa situazione e chiediamo, in nome della decenza e della democrazia, che i responsabili di tutto questo siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Sarebbe un passo importante che queste persone chiedessero scusa direttamente ai bambini e facessero ammenda. Vi informiamo di questo incidente perché siamo una grande famiglia. Sappiamo che non avete grandi poteri, ma apprezzeremo le azioni di tutti coloro che saranno in grado di esercitare pressioni in modo costruttivo. Grazie fin d’ora per il vostro sostegno e la vostra solidarietà
Andeisha Direttrice di Afceco
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