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Sabato 17 gennaio manifestazioni ad Assisi e Roma: "Stop al massacro di Gaza". Associazione per la Pace: "Non dividiamoci, lavoriamo uniti per la pace".
- Subject: Sabato 17 gennaio manifestazioni ad Assisi e Roma: "Stop al massacro di Gaza". Associazione per la Pace: "Non dividiamoci, lavoriamo uniti per la pace".
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Fri, 16 Jan 2009 18:56:17 +0100
- Organization: PeaceLink
MANIFESTAZIONI CONTRO IL MASSACRO DI GAZA Sabato 17 gennaio 2009 Manifestazione ad Assisi inizio ore 10 "Se non vogliamo essere complici della guerra dobbiamo fare l’impossibile per fermarla e impegnarci a costruire la pace". www.perlapace.it/index.php?id_article=1994 Sabato 17 gennaio 2009 inizio ore 15.30 Manifestazione a Roma "Basta con l’impunità del terrorismo di stato israeliano. Rompere ogni complicità politica, militare, economica tra lo stato italiano e Israele. Le bombe uccidono le persone, l’informazione manipolata uccide le coscienze." www.forumpalestina.org Info: stopmassacrogaza at libero.it STOP AL MASSACRO – LIBERTA’ PER GAZA Crediamo che difendere la Pace significhi proteggere giustizia e verità. La giustizia, negata ai palestinesi in quarant’anni di occupazione, implica che Israele rispetti il diritto internazionale, le risoluzioni delle Nazioni Unite ed i vincoli del diritto umanitario sanciti dalla IV Convenzione di Ginevra. La verità necessita il rifiuto della pratica disonesta e immorale che mette le parti del conflitto allo stesso livello, occupante con occupato, aggressore con aggredito. La verità implica la ferma denuncia delle condizioni disumane ed insostenibili vissute dalla popolazione di Gaza in questi 16 giorni di guerra, ma già stremate da due anni di assedio militare ed embargo economico. La verità è che la sicurezza di Israele dipende dalla libertà della popolazione palestinese L’esercito israeliano sta invece commettendo un massacro a Gaza, che ha provocato fino ad ora la morte di più di 900 persone ed il ferimento di più di tremila, oltre che la distruzione di migliaia di case, e pesantissimi danneggiamenti ad infrastrutture educative, sanitarie, religiose, trasformando la striscia di Gaza da prigione a cielo aperto ad un cumulo di macerie. Non è un tale massacro che può fermare il lancio di missili da parte di Hamas su Israele, ma solo il dialogo tra le parti sulla base di un serio negoziato politico. Di fronte a questa realtà la società civile intende reagire con forza per denunciare e sanzionare crimini di guerra come i bombardamenti indiscriminati, l'uccisione deliberata di civili, l'uso di armi chimiche e non convenzionali. Non possiamo rimanere in silenzio davanti alla complicità dei nostri governi e dell’Unione Europea che, invece di vincolare Israele al rispetto del diritto e di chiamarlo a rispondere dei propri crimini davanti ai tribunali internazionali, rafforzano le proprie relazioni sottoscrivendo nuovi accordi commerciali ed economici. Crediamo fermamente che queste scelte ostacolino una pace giusta nella regione, nel rispetto dei principi democratici e dei diritti umani. Per queste ragioni ci rivolgiamo ai governi nazionali e all’Unione Europea affinchè: - Esigano l’immediata interruzione delle operazioni militari a Gaza - Vincolino Israele al rispetto del diritto internazionale e delle risoluzioni dell’ONU, pena la sospensione di tutti gli accordi militari, commerciali e di cooperazione - Si impegnino a lavorare per la costruzione di una pace vera e giusta in Medioriente, legittimando e promuovendo il negoziato con tutte le parti coinvolte - Esigano dai mezzi pubblici di informazione una copertura non reticente e menzognera dei fatti relativi al conflitto Come società civile, sosteniamo l'opzione della resistenza popolare nonviolenta all'occupazione. E' necessario moltiplicare iniziative come quelle del Free Gaza Movement con le sue navi che salpano verso Gaza, e associano il soccorso umanitario alla sfida nonviolenta dell'assedio da parte di osservatori dei diritti umani, politici e giornalisti. (www.freegaza.org) Ci uniamo alla manifestazione nazionale convocata dalle comunità palestinesi italiane a Roma, il 17 gennaio 2008, con concentramento in Piazza Vittorio Emanuele alle 15.30 Ci troveremo nel corteo, con le bandiere della pace, dietro allo striscione “STOP ALL'ASSEDIO DI GAZA!” Per adesioni nordsud at sci-italia.it Primi Firmatari Servizio Civile Internazionale Centro Internazionale Crocevia Un Ponte Per... Associazione "Gazzella-onlus" WILPF-Italia (Women International Legue for Peace and Freedom) Comitato Varesino per la Palestina Gruppo di sostegno alla campagna “End the siege on Gaza” Associazione KARAWAN - Roma U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome CRIC - Centro Regionale d'Intervento per la Cooperazione Donne in Nero Associazione Giovani Palestinesi Wael Zwaiter Associazione Aktivamente Vento di Terra ONLUS Campagna per la Riforma della Banca Mondiale Pane e Rose-Roma Casalpalocco ECO Ebrei Contro L'Occupazione Associazione per la Pace Associazione Circolo Attori Comunità per lo Sviluppo Umano -Firenze Rete Artisti Contro le Guerre --------------- "Comunicato dell'Associazione per la Pace sulle manifestazioni per la pace a Gaza" Ci amareggia sapere che non sia stato possibile evitare la sovrapposizione delle due manifestazioni programmate per il 17 gennaio. Ci amareggia, come pacifisti italiani che da anni lavorano fianco a fianco per la pacificazione tra popoli in conflitto, che difendono e sostengono in giro per il mondo le pratiche della nonviolenza, pensare che non siamo stati capaci di mediare tra le nostre diversità neanche di fronte al massacro di innocenti. Mentre Gaza brucia, soffocata nel sangue e nel dolore, mentre i bombardieri israeliani non si fermano neanche durante le misere tre ore di tregua, mentre falliscono mestamente i deboli tentativi diplomatici, mentre il mondo potente gira la testa e si concentra nel salvataggio delle sue banche: ci chiediamo che senso ha ostinarsi nelle nostre differenze di opinioni dinanzi alla sciagura umana di Gaza? Mentre il mondo democratico storce la bocca anche di fronte ai rapporti dei suoi emissari che denunciano i crimini di guerra commessi, mentre la legalità internazionale che ha portato al patibolo popoli interi non ha nessuna efficacia dinanzi al torto dei potenti: ci chiediamo che senso ha rimanere ancorati ad una politica moralmente corrotta? Mentre il sistema d’informazione occidentale nasconde i crimini di guerra commessi dagli israeliani, mentre si sgretola l’umanità a colpi di ipocrisia e di interessi di parte: ci chiediamo quale logica ci spinge a difendere il nostro orticello di casa? Che senso ha parlare di appartenenza all’una o all’altra formazione? Mentre gli uomini politici si scandalizzano davanti alla bandiere bruciate e a un migliaio di persone in preghiera, non provando nessuno sdegno per centinaia di civili massacrati nella loro prigione a cielo aperto: ci chiediamo perché fidarsi di un sistema che vede solo la ragione del più forte? Noi scendiamo in piazza sabato 17 a Roma, a Assisi e in qualunque altra parte nel mondo, per protestare contro l’ atroce ingiustizia che il popolo palestinese subisce. Noi non crediamo nelle divisioni tra pacifisti buoni e cattivi che in tanti stanno proponendo in queste ore, scendiamo in piazza non per difendere un credo politico ma, per difendere il rispetto alla vita, alla libertà e alla giustizia. Scendiamo in piazza contro l’indifferenza dei potenti del mondo, contro l’ipocrisia di coloro che sanno ma tacciono. Scendiamo in piazza, perché non possiamo fare altro. Associazione per la Pace
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