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L'attuale crack finanziario era programmato ma ce lo hanno nascosto: ecco come è nata la maxifrode mondiale ai risparmiatori
- Subject: L'attuale crack finanziario era programmato ma ce lo hanno nascosto: ecco come è nata la maxifrode mondiale ai risparmiatori
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sun, 12 Oct 2008 19:55:42 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda". Questo afferma Horacio Verbitsky, giornalista investigativo argentino, vincitore di premio per la Libertà di Stampa. Di questo giornalismo c'è bisogno. Anche per capire l'attuale crisi finanziaria, che non nasce ora. Guardate cosa scriveva Marcello Foa lo scorso 30 gennaio 2008: "L’Fbi ha messo sotto inchiesta 14 istituzioni finanziarie per lo scandalo dei mutui subprime. Era ora. Ricapitoliamo: per uscire dalla crisi di inizio decennio provocata dal crollo del Nasdaq e dall’11 settembre, la Banca centrale americana ha abbassato i tassi ai minimi storici, sfiorando lo zero. L’economia si è ripresa, ma le grandi banche ne hanno approfittato per gonfiare artificialmente il mercato immobiliare. Come? Inducendo milioni di cittadini a comprare casa anche quando non potevano permetterselo, grazie ai mutui subprime, che coprono fino al 100% del costo, richiedono basse garanzie sul reddito e garantiscono (anzi, garantivano) inizialmente tassi molto bassi. Ma quando i tassi hanno ripreso a salire, è arrivato il conto: molta gente non ce l’ha più fatta a sostenere rate improvvisamente stratosferiche. Normalmente in questi casi a pagarne le conseguenze sono le banche che hanno emesso il mutuo. E invece no, questi gentiluomini avevano spalmato il rischio subprime usando strumenti finanziari collaterali (obbligazioni e più in generale titoli di debito), rivolti inizialmente a società specializzate ,ma poi diffusi in tutti mercati, persino in quelli monetari, senza rivelarne il vero livello di rischio. Risultato: ancora oggi la maggior parte delle banche non sa se ha in portafogli titoli “puliti” o avariati. Insomma, le grande banche si sono arricchite con metodi poco trasparenti, cercando di far pagare surretiziamente ad altri la fattura. Da qui l’inchiesta dell’Fbi per frode. Come non definire banditesco questo comportamento? Il prezzo lo sta pagando l’economia mondiale; insomma, lo stiamo pagando tutti noi. La vicenda induce ad altre considerazioni. Perché le istituzioni incaricate dei controlli hanno lasciato fare? Dov’erano le agenzie di rating? Possibile che la lezione degli scandali Enron, Parmalat, Swissair sia già stata dimenticata? E con che faccia banche come Citigroup, Ubs, Morgan Stanley continuano ad emettere giudizi sulle società quotate in borsa? Un po’ di coerenza, per cortesia. Io dico: ben venga l’ inchiesta; che l’Fbi faccia davvero pulizia". Fine dell'intervento di Foa... E' chiaro? La trappola ai danni di milioni di risparmiatori era stata accuratamente studiata e ora è saltata fuori. Ma cosa sono i mutui subprime? "Un mutuo subprime è, per definizione, un mutuo concesso ad un soggetto che non poteva avere accesso ad un tasso più favorevole nel mercato del credito", si legge su Wikipedia. E' consigliabile leggere tutta la voce, perché è illuminante per capire cosa è accaduto (cliccare su http://it.wikipedia.org/wiki/Subprime). Su http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=21445 c'è un lungo elenco storico di crack finanziari, a cominciare dalla prima crisi della borsa che risale addirittura al Seicento. L'autore è il bravissimo Federico Rampini. In quale, in un altro articolo (http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=21268), ha parole durissime non solo verso i repubblicani ma anche verso i democratici: "Alla guida dei massimi organi di controllo e di vigilanza sono stati chiamati coloro che dovevano essere controllati e vigilati. Le authority sono diventate succursali subalterne delle lobby. Il modello dell’occupazione dell’Iraq, subappaltata in buona parte alla società petrolifera Halliburton di Dick Cheney o a compagnie di mercenari privati, aveva fatto le sue prove generali sul territorio americano, con l’occupazione di snodi vitali dello Stato da parte dei potentati privati. Su questo terreno la differenza tra destra e sinistra è stata meno netta di quanto si creda. Se George Bush ha affidato il Tesoro all’ex numero uno della Goldman Sachs, Henry Paulson, Bill Clinton lo aveva consegnato nelle mani di Robert Rubin, ex presidente della Citigroup. Lo sconfinamento delle merchant bank in settori sempre più esoterici e rischiosi della finanza globale era già in atto durante l’èra Clinton. La settimana scorsa, nelle ore più frenetiche della crisi di Wall Street, John McCain ha detto sciocchezze monumentali, ma Barack Obama si è fatto fotografare in una riunione con Robert Rubin e altri pezzi grossi di Wall Street (che in fatto di finanziamenti elettorali è rigorosamente bipartisan). E’ in questo groviglio di conflitti d’interessi, in questo establishment incestuoso, che affondano le radici antiche del disastro attuale". E in Italia? L'intreccio di favori fra partiti e banche è talmente forte che di tutto questo D'Alema e Berlusconi non ci avevano mai parlato. Che i risparmi fossero minacciati da qualche scippatore rumeno o immigrato... questo sì, era nel tira-e-molla dei discorsi, ma che i risparmi dei cittadini fossero minacciati da qualche abile banchiere (magari di buone frequentazioni politiche), beh... certamente no. Con la parola "sicurezza" ci si voltava per guardare solo il proprio sedere e il proprio portafogli per evitare lo scippo di 100 euro, ma non si guardava mai il portone di una banca per evitare lo scippo di 50.000 euro... Ed eccoci ora a contemplare un devastante crack finanziario a tutto danno dei risparmiatori, di cui la politica di Palazzo, non a caso, non ci aveva mai sussurrato nulla. Chissà perché. Alessandro Marescotti http://www.peacelink.it Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA)
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