E' cominciata la caccia all'uomo contro i laici: per il Senato Luciano Maiani è indegno di presiedere il CNR
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- From: "Gennaro Carotenuto" <gc at gennarocarotenuto.it>
- Date: Mon, 21 Jan 2008 15:28:13 +0100
Il
Senato ha bloccato la nomina a presidente del Consiglio Nazionale delle
Ricerche del fisico Luciano Maiani. La sua colpa? Aver firmato il documento sul
papa. Tempi
duri per i laici, ma anche per milioni di cattolici onesti in Italia. Tempi
così duri da evocare davvero il processo "onesto e giusto" contro
Galileo Galilei. Così duri da evocare le liste di proscrizione dei regimi
totalitari. Così duri da paventare che presto tra i requisiti per accedere alla
docenza universitaria potrebbe essere necessario un giuramento di fedeltà a
Benedetto XVI speculare a quello che Benito Mussolini impose l’8 ottobre
del 1931[1] ai docenti
universitari. Un Benedetto XVI che va subito riconosciuto come innocente (ma
magari soddisfatto) rispetto alla voglia di fanatismo, alla voglia di
talebanizzazione dei rapporti tra Stato e Chiesa voluta innanzitutto dai
cosiddetti atei devoti e teocons. In un'Italia dove non si possono condannare i
corrotti, questi hanno trovato un nuovo nemico: il laico. Laico come
alieno, laico come grillo parlante, come paria in uno stato che ha scelto
una versione confessionalista
della laicità (si legga l'imprescindibile articolo di Susanna Mancini). Il
caso è facilmente riassumibile, ma siccome è una cosa così vergognosa
(soprattutto per il parlamento della Repubblica) e insostenibile ne troverete
ben poca nozione sui media. Al
prestigioso fisico Luciano Maiani non
è stata ratificata la nomina a presiedere il CNR proprio perché colpevole di essere
tra i firmatari della lettera dei 67, con la quale
si riteneva inopportuno l'invito a Joseph Ratzinger per
l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Roma La Sapienza. Appena
pochi giorni fa il fisico romano Luciano Maiani era stato nominato Presidente
del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sulla base dei suoi titoli tutti si
erano dichiarati soddisfatti. Restava la ratifica del Senato, un proforma da
tenersi ovviamente solo sulla base del curriculum scientifico dello studioso.
Ma non è andata così: con un dibattito surreale in Senato (leggibile per esteso
a questo link) la sua nomina non è stata ratificata ed è
stata chiesta un'audizione del ministro Fabio Mussi. La colpa di Maiani è
apertamente ammessa: ha firmato la lettera dei 67 e quindi sarebbe
incompatibile. Il dibattito in Commissione è simbolico dell'Italia di oggi e
merita di essere riassunto. Per
il senatore di Forza Italia, Franco Asciutti (per far queste cose si usano apparatnik di
seconda fila), alla luce della posizione espressa contro il papa, Maiani
sarebbe "incompatibile con un atteggiamento equilibrato e laico".
Prova a difenderlo Andrea Ranieri del PD ma la pezza è peggiore del buco:
suvvia, Maiani è su posizioni moderate, ha firmato sì la lettera ma solo per il
Rettore, non voleva diventasse pubblica. Insomma, per Ranieri Maiani è
colpevole ma di peccato veniale. In generale gli interventi del PD sono tutti
improntati a prudenza e cerchiobottismo. Si rendono conto della pretestuosità,
della gravità e della pericolosità come precedente, ma
preferiscono restare nel mezzo, ribadire la loro condanna dei
rei e alla fine far passare uno scandaloso rinvio. Dopo
Ranieri prende la parola Maria Agostina Pellegatta Verde lombarda e finalmente dice
una cosa banalmente sensata: "siamo chiamati a giudicare i titoli di
Maiani, non le sue opinioni". Basta ciò per fare impazzire di rabbia
l'italoforzuto Egidio Sterpa. E' il più noto tra i coinvolti, già ministro
in quota PLI durante la prima repubblica, con una condanna in via definitiva
per tangenti nel caso Enimont: "abbandono l'aula per protesta contro
l'intolleranza". Amen. Da
lì, se mai ve n'era stato, si perde il lume della ragione. Luca Marconi dell'UDC teme addirittura che Maiani non sia
in grado di assicurare la libertà d'espressione. Ma è Giuseppe Valditara di AN che passa il segno: Maiani deve
chiarire la sua posizione per poter valutare se è compatibile con l'incarico.
Che "chiarire
la sua posizione" riecheggi l'abiura chiesta a Galileo non
può sfiorare Valditara. Parlano vari altri, ma alla fine la decisione è presa,
il Senato della Repubblica non ratifica la nomina di Maiani e convoca il
Ministro Mussi. Questo
è quanto è successo in Commissione. Luciano Maiani passerà, prima sotto le
forche caudine, poi, a meno di incredibili novità, come presidente del
CNR. Ma il segnale che viene dato al paese e all'Università è gravissimo:
abbiamo i vostri nomi e possiamo danneggiarvi nella vostra carriera come stiamo
facendo con il più potente di voi. In questi giorni centinaia di docenti,
ricercatori e precari della ricerca, oltre a migliaia di liberi cittadini
stanno firmando due appelli, che trovate qui e qui.
E' di fatto una lista nera. Come fatto in Senato per Maiani chi dice che non
possa essere tirata fuori per un concorso universitario o per
un posto pubblico? PS Si
passi una chiosa scherzosa a una notizia così grave. Il più diffuso programma
di Voip, Skype, lo avevamo già segnalato qui, ha una funzione aggiuntiva che rende cliccabili i
numeri di telefono e sostituisce al prefisso internazionale la bandierina del
paese. Con un curioso errore: al prefisso +0039-06 invece di sostituire la
bandierina italiana sostituisce quella vaticana, anche nello studio del prof.
Maiani (vedi immagine). Sorge un atroce dubbio, è Skype che non ha avuto
notizia della breccia di Porta Pia o siamo noi che non siamo aggiornati sul
ritorno del Papa Re? [1] G. Boatti, Preferirei
di no. Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini, Torino,
Einaudi, 2001. Vota questo
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