Il supertelo "mangiapolvere" Ilva-Vileda: l'arma delle casalinghe nelle mani di Riva



Per la rubrica delle lettere del Corriere del Giorno

Gentile Direttore,
abbiamo il privilegio di vivere in una città straordinaria in cui, oltre
all'aspetto serio delle questioni ambientali, possiamo godere anche
dell'effetto comico delle stesse. Infatti dalla stampa apprendiamo che la
"barriera" per fermare le polveri dei parchi minerali Ilva non sarebbe un
muro ma una "rete speciale", una sorta di "tela catturapolvere". Dopo
l'effetto "Mulino Bianco" del monitoraggio diossina assisteremo a Taranto
anche all'effetto "nuovo panno Vileda"?
Caro Direttore, sì, sì! Oggi per la curiosità sono andato al supermarket e
ho adocchiato la magica tela che salverà Taranto dalla polvere. Si
confessi anche lei: non avrà fatto altrettanto? Non ha progettato di
comprare una bella tela mangiapolvere da mettere sulle finestre per
trattenere il PM10? Non si sa mai, se fallisse quella dell'Ilva potremmo
farci scudo di quella casereccia.
Ammettiamolo Direttore, lei e io siamo dei veri ignorantoni e ci
converrebbe tacere di fronte a tale lucidità di idee sciorinate a bassa
voce di una riunione a porte chiuse, per di più in Prefettura. Non
conosciamo i dettagli di una simile idea "mangiapolvere" ma, se l'Ilva non
ci consente di sederci al Tavolo Tecnico, un motivo serio, ma serio-serio,
dovrà pur esserci. Mica quello troppo banale del "non facciamo sapere
nulla agli ambietalisti rompiballe". No, qui c'è qualcosa di grosso. Una
graziosa fanciulla, tecnico di fiducia di Riva, avrà sicuramente fatto -
in quella benedetta riunione a porte chiuse - una dimostrazione dal vivo
di come il "nuovo panno Ilva-Vileda" catturi lo sporco accumulato su quel
polveroso Tavolo Tecnico in anni e anni di incontri.
Zac, zac, zac. Ecco: tutto pulito, il nuovo panno Ilva-Vileda si è
"mangiato" la polvere. I sindacati avranno stabuzzato gli occhi. Il
Prefetto in brodo di giuggiole. Ahhhh... Ecco la ragione: segreto
industriale! Una missione da compiere... un ruolo d'eccezione riservato al
nostro Sindaco: il dottor Ippazio Stefano testimone di un miracolo
tecnologico da propagandare al mondo intero. Para-pa-pà.
In fondo siamo pieni di speranza, in questa città piena di debiti.
Chissà... forse Riva sta pensando di rendere Taranto una città leader
nella produzione e nella pubblicizzazione di un simile portentoso
ritrovato. Il nostro sindaco potrebbe diventare testimone d'eccezione del
prodotto e acquisire i diritti pubblicitari per ripianare il deficit
comunale. Ecco spiegata la ragione della riunione a porte chiuse in
Prefettura. Orsù, non banalizziamo sempre con malignità gratuite.
Sono sicuro che una tela, lunga 1600 metri, catturerà polvere a non
finire. Che fortuna avranno gli operai. Nei mesi invernali, quando noi non
facciamo il bagno, la porteranno in mare a risciacquare, si respireranno
lo iodio e godranno di una giornata di relax con i piedi a mollo. Dopo
qualche anno porteranno il maxirotolone in discarica o Riva ne farà dono
al comune di Statte: gli stattesi, abituati ai regali di Riva, lo potranno
tagliare a pezzetti per pulirsi le scarpe o lo mettanno come moquette
sopra l'area Ilva contaminata da berillio.
E il nostro sindaco di Taranto? Lo vedremo, sorridente, sbucare dai
maxi-manifesti in Canada, Giappone, Australia. Poster bellissimi a tutto
baffo: un'accattivante immagine di città linda e pulita con il nuovo
super-telo Vileda: "Casalinghe di tutto il mondo, unitevi! Da perdere
avete solo le catene, da guadagnare... il mondo intero!" E poi anche lo
spot ad impatto duale: il compagno Ezio che arringa le masse femminili con
il magico panno in mano. Tutto coperto da copyright. Un fiume di soldi per
le casse comunali esauste. Un marketing inaspettato per il nuovo prodotto
"pulito" dell'Ilva. L'inizio della diversificazione produttiva del centro
siderurgico. La classe operaia che va in paradiso. Sogno o son desto?
Direttore, e poi ci lamentiamo di Riva... Un uomo così - santo e geniale
assieme - ne nasce uno ogni cent'anni!

Alessandro Marescotti



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Alessandro Marescotti
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