Voci libere, bit scomodi e schedati



Ciao a tutti,
il settimanale Carta mi ha chiesto un'opinione sullo stato dell'informazione indipendente. Chi ha letto il giornale vi ha trovato mille battute che sintetizzavano ciò che penso.
Qui c'è una più ampia esposizione dell'analisi.

Buona lettura

Alessandro


--- Voci libere, bit scomodi e schedati ---


Lo stato dell'informazione in Italia è preoccupante. Esiste una "barriera" che separa i problemi dei cittadini dall'informazione nazionale. Questa barriera agisce da filtro. I problemi dei cittadini sono considerati banalmente "cronaca locale" mentre nell'informazione nazionale fa notizia uno starnuto di Fassino.

Ma chi decide quale informazione ha la dignità di diventare "notizia nazionale"?

Così accade che le lotte contro i rigassificatori non sbucano mai nei notiziari nazionali. Il fatto che a Taranto venga emessa dall'Ilva oltre il 90% della diossina industriale nazionale non ha fatto notizia sui TG.

Altro esempio di notizia non data. Sempre a Taranto qualche mese, nell'ambito dei controlli Arpa sulla diossina, fa sono state fatte le analisi del terreno e sono emersi valori altissimi di un inquinante micidiale come il PCB: dalle 4 alle 10 volte superiori rispetto ai limiti della normativa del DM 471/99 (limite di 1000 ng/Kg). Il ministro Matteoli e il precedente governo nel DM 152/2006 (il "Testo Unico" sull'ambiente) hanno elevato tali limiti di 60 volte (ora il limite è di 60000 ng/Kg) per i terreni residenziali e il verde pubblico. Ma ora con la manomissione dei limiti compiuta nel 2006... è tutto "a norma". Chi è che a livello nazionale sa di questa manomissione? Mezza Taranto andrebbe bonificata e intere aree dell'Italia inquinata la seguirebbero a ruota. Ma la bonifica è avvenuta "per legge" senza che i parlamentari abbiano controllato quei limiti. E se il governo Berlusconi ha fatto il "lavoro sporco", il governo Prodi non ha fatto il "lavoro pulito". E' in corso una pasticciata revisione del Codice dell'Ambiente, ma in gran silenzio senza alcuna partecipazione della società civile.

Associazioni come Legambiente non mobilitano più i cittadini su questi scandali. L'antico slancio di "voci scomode" è ai minimi termini. Piuttosto c'è chi ripone i suoi slanci nel far all'ingresso del Partito Democratico.

Se passiamo alla Tavola della Pace scopriamo che questa prezioso coordinamento nazionale purtroppo non brilla per iniziative sulla base USA di Vicenza, le 90 atomiche in Italia, i 10 porti a rischio nucleare, il transito dei sottomarini Usa, la mappatura della presenza militare ecc. La parola d'ordine dei "diritti umani" ha sostituito quella della pace e del disarmo nucleare.

La società civile oggi è praticamente sola con se stessa. Priva del sostegno di quelle che una volta erano le "voci indipendenti" dell'associazionismo "forte". Di conseguenza la società civile sta costruendo un'informazione indipendente "fai da te", fatta di siti web e blog spontanei. Di movimenti spontanei che vengono costantemente monitorati dalla Digos. Le mailing list nazionali dei movimenti di base ormai prendono il posto delle associazioni nazionali. Poche sono le voci fuori dal coro e troppe sono le voci "sedute" ai tavoli buoni della politica e "occupate" nei salotti in cui si costruiscono le carriere. E Beppe Grilo dà la spallata ad una situazione intollerabile per silenzi, connivenze, disattenzioni e quant'altro. Dà una spallata non solo ai partiti ma a tutta questa muffa stantia di rappresentanze che sta facendo marcire le speranze dei cittadini.

La situazione complessiva dell'informazione indipendente è quindi allarmante perché le voci "classiche" della società civile si sono "moderate" e sono cadute sotto un "controllo remoto". E' in corso una gigantesca scalata e spartizione dei posti di comando nei poteri forti (la vicenda della banca BNL è solo la più nota e recente evidenza). Dal controllo della distribuzione dell'energia agli inceneritori, il potere politico di spalma come olio negli ingranaggi di un sistema che sfugge al controllo. Sono in corso le grandi manovre per "governare il Paese" qualunque sia la maggioranza che vince. "L'obiettivo di questa operazione è di creare nuclei di potere sufficientemente forti, ma sufficientemente distanti dai due poli, in grado di dialogare con entrambe le parti politiche indipendentemente dai cambi di maggioranza", hanno scritto recentemente i giornalisti Giuseppe Oddo e Giovanni Pons.

Ecco perché l'informazione indipendente "deve morire".

Ho recentemente avuto modo di leggere uno studio di un consulente degli apparati militari e di intelligence relativo alla "guerra psicologica". Fra le varie cose, ho verificato che PeaceLink è "monitorata", Legambiente no, ad esempio. Oggi l'informazione indipendente è la "scheggia impazzita" che il potere controlla con studi ad hoc. Un tempo schedavano i comunisti. Oggi le "voci indipendenti". Ma la condanna a morte per l'informazione indipendente farà suonare più forti le campane della libertà. Intanto Emilio Riva, padrone dell'Ilva, ha denunciato PeaceLink per diffusione di "notizie false e tendenziose" atte a procurare "pubblico allarme".

Alessandro Marescotti