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Condannati i vertici Ilva di Taranto per inquinamento e infortuni
- Subject: Condannati i vertici Ilva di Taranto per inquinamento e infortuni
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Mon, 12 Feb 2007 23:33:19 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Taranto - Inquinamento e infortuni, condannati i vertici dell'Ilva In primo grado, la pena più severa è stata inflitta al presidente del cda del gruppo, Emilio Riva, che dovrà scontare 3 anni di reclusione; 2 anni e 8 mesi di reclusione al direttore dello stabilimento siderurgico, Luigi Capogrosso; un anno e sei mesi al figlio di Emilio Riva, Claudio; 6 mesi e 15 giorni all'ex dirigente del reparto cokerie, Roberto Penza TARANTO – Quattro condanne sono state inflitte dal giudice monocratico del tribunale di Taranto Martino Rosati al termine del processo per l’inquinamento atmosferico prodotto sulla città dalle grandi industrie Ilva e Agip. La pena più severa è stata inflitta al presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Riva, Emilio Riva, proprietario dell’Ilva, che dovrà scontare tre anni di reclusione. Due anni e otto mesi di reclusione sono stati inflitti al direttore dello stabilimento Ilva di Taranto, Luigi Capogrosso; un anno e sei mesi al figlio di Emilio Riva, Claudio, e sei mesi e 15 giorni di reclusione all’ex dirigente del reparto cokerie dell’Ilva, Roberto Penza. Il giudice ha invece dichiarato prescritti i reati a carico di due ex dirigenti dell’Agip, Domenico Elefante e Alfredo Moroni, che si erano dimessi dai rispettivi incarichi alcuni anni fa. Tutti gli imputati rispondevano di omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro, getto pericoloso di cose, violazione di norme antinquinamento e danneggiamento aggravato di beni pubblici. Emilio Riva e Luigi Capogrosso sono stati anche interdetti dall’attività industriale e dichiarati incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione per il tempo delle pene detentive inflitte. I quattro imputati dell’Ilva sono stati invece assolti da una violazione di una norma antinquinamento punibile con una contravvenzione perchè nel frattempo è cambiata la normativa. 12/2/2007 - La Gazzetta del Mezzogiorno (sito web) Condanne a Riva - Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola: si tratta di vecchie vicende ora stagione nuova Ilva BARI - "Credo che fossero in corso approfondimenti giudiziari relativi a vecchie vicende, naturalmente gli approfondimenti giudiziari se portano a un esito di condanna, queste condanne dimostrano che le denunce fatte in passato, per esempio dal sottoscritto, avevano un fondamento». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulla sentenza di condanna emessa oggi a carico del presidente dell’Ilva, Emilio Riva. «Naturalmente – ha aggiunto Vendola – io oggi essendo presidente della Regione e non un deputato di Rifondazione Comunista, lotto perchè l’Ilva possa vivere una stagione nuova, quella di processi di messa in sicurezza degli impianti, di garanzie del diritto alla vita, alla salute per gli operai dell’Ilva e per i cittadini di Taranto e quindi rivendico fino in fondo il lavoro paziente costruito per il protocollo d’intesa sul nuovo Piano industriale che fra le altre cose contiene una parte di investimenti proprio sull'ambiantalizzazione». «Non ho sposato l'ingegner Riva - ha sottolineato ancora il presidente della giunta regionale – ho sposato l’idea che a fronte del fatto che il mercato internazionale vede l’acciaio tornare con forza come un vettore economico importante e a fronte delle difficoltà di Taranto, finchè non è all’ordine del giorno la riconversione produttiva della città e l’Ilva dà lavoro a 15mila operai direttamente in quella fabbrica e a 6 – 7 mila famiglie dell’indotto, finchè l’Ilva c'è -ha concluso – il mio impegno doverosamente deve essere quello di garantire investimenti per ambientalizzazione, sicurezza, diritto alla vita e alla salute». 12/2/2007 La Gazzetta del Mezzogiorno (sito web)
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