Amnesty International: «In Nigeria, l´amministrazione locale è nelle mani delle compagnie petrolifere»



Amnesty Italia a l'Unità: diritti umani calpestati, in Nigeria comanda il
petrolio

«In Nigeria, l´amministrazione locale è nelle mani delle compagnie
petrolifere». Javier Gonzalez, responsabile di Amnesty Italia per l´Africa
Occidentale, spiega all'Unità on line la situazione di quella che potremmo
chiamare colonia del petrolio.

Gonzales, cosa accade in Nigeria, qual è la situazione del paese in
particolare nel delta del Niger?
«La situazione nel delta del Niger è complessa: il governo federale delega
le sue competenze sul territorio alle compagnie petrolifere. Soprattutto
in materia di sicurezza. A gestire l´ordine pubblico nelle zone degli
oleodotti non è la polizia statale ma le compagnie di sicurezza private
assoldate dalle multinazionali del petrolio. Si tratta di agenti di
sicurezza che commettono gravi violazioni dei diritti umani, distruggono
interi villaggi per eliminare i dissidenti, sfruttano il territorio in
maniera indiscriminata. E lo Stato, anziché garantire il diritto alla
libera espressione, affida la gestione del conflitto e della repressione a
queste bande di poliziotti privati».

Ma questa delega è legittima?
«No, la delega non è assolutamente formalizzata dal punto di vista
giuridico: è una negligenza del governo federale che pur di non mettere a
repentaglio i propri interessi economici si astiene da qualsiasi
intervento».

Che tipo di lavoro sta facendo Amnesty?
«Noi chiediamo non solo al governo nigeriano una forte presa di
responsabilità, ma chiediamo anche alle multinazionali di rispettare gli
standard internazionali in materia di diritti umani: loro giustificano il
loro comportamento come legittima difesa, ma in realtà l´ipotesi del
banditismo viene spesso usata per mascherare la natura politica delle
aggressioni. Il caso emblematico è quello di Ken Saro Wiwa
(remembersarowiwa.org), scrittore e leader di un movimento politico non
violento: anche lui, quando fu impiccato dieci anni fa insieme ad altri
otto attivisti, venne accusato di banditismo. In realtà la sua esecuzione
è stata voluta dalle multinazionali del petrolio a cui non andava giù la
loro campagna contro al devastazione sociale e ambientale del delta del
Niger».

Pubblicato il: 07.12.06
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=61634

Clicca su
http://www.remembersarowiwa.org
"The pollution, underdevelopment, corruption and abuse that the people of
the Niger Delta endure has not decreased in the last ten years – it has
increased".