Se governa l'analfabetismo informatico





-------- Messaggio Originale  --------
Oggetto: Con preghiera di pubblicazione
Data: Wed, 29 Nov 2006 13:23:22 +0100
Da: Carlo Strozzi <carlos at linux.it>
Organizzazione: Italian Linux Society (ILS)
A: Punto Informatico <pi at deandreis.it>
CC: press at linux.it, FIORONI_G at camera.it, ufficio.stampa at giustizia.it, mastella_m at posta.senato.it, b.magnolfi at governo.it, a.marescotti at peacelink.it, info at vividown.org

Gentile Redazione di Punto Informatico,

vi scrivo in relazione al fatto del ragazzo disabile che ha subito atti
di bullismo a scuola, atti filmati e pubblicati sul Web:

http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1782669&p=1&r=PI

Ancora una volta dobbiamo purtroppo constatare come nel nostro
Paese vi sia uno scarsissimo livello di conoscenza delle nuove
tecnologie della comunicazione e delle loro implicazioni sociali
e culturali. Così come un tempo l'analfabeta era colui che non aveva
dimestichezza con gli strumenti della comunicazione di allora, quali
carta e penna, oggi l'analfabeta è colui che non ha dimestichezza con
gli strumenti della comunicazione di oggi, di cui Internet, nelle
sue infinite forme (Web, E-Mail, VoIP e quant'altro) è il fulcro.

L'analfabetismo, si sa, produce conformismo, e poichè purtroppo questo
nuovo analfabetismo, vuoi anche solo per un problema generazionale,
colpisce anche la maggior parte di coloro che occupano posizioni di
grande responsabilità, ciò è particolarmente grave e pericoloso.

Il bullismo è sempre esistito, a danni di disabili e non, e chi lo
subisce nella qualsi totalità dei casi soffre in silenzio, e continua a
subire.

Oggi, grazie ad Internet ed alla stupidità intrinseca di chi queste
azioni le mette in atto, qualche volta si riesce a "pizzicare" i
responsabili, che altrimenti sarebbero destinati a farla franca,
come putroppo avviene ancora nella maggior parte dei casi.

Il guaio è che a causa anche dell'arretratezza culturale di cui più
sopra, anzichè infliggere una punizione severa ed esemplare agli
aguzzini (verso i quali temo che alla fine prevarrà un atteggiamento
lassisticamente indulgente, e forse anche giustificatorio), si
preferisce prendersela con chi ha permesso di identificarli e, si
spera, di porre fine alle loro angherie, ovvero con Google.

Si preferiva forse che quel ragazzo continuasse a subire in silenzio,
nell'indifferenza di tutti e nella nostra ignoranza dei fatti ?

Chiedere che venga posto un veto all'attuale apertura del Web,
azione che, ne sono pressochè certo, non produrrà assolutamente (e
fortunatamente) l'effetto che sperano i promotori, ma che si risolverà
in un pò di polverone di qualche giorno, e in un altrettanto rapido
oblio, equivale a preferire che questi episodi vergognosi continuino a
non emergere, condannando le vittime a subire in silenzio, come è sempre
stato nel passato.

I responsabili di Google hanno fatto la cosa giusta, ovvero hanno
rimosso il video quando è stato loro segnalato, e soprattutto dopo che
questo aveva ormai svolto la propria funzione di pubblica denuncia,
ma la giusta richiesta di rimozione del filmato avrebbe dovuta essere
accompagnata da una nota di ringraziamento per il contributo dato da
Google alla Giustizia italiana, e non da una denuncia per concorso
in diffamazione.

Il modo migliore per fare sì che le vittime continuino a subire è che
questi episodi non emergano, e denunciare chi denuncia significa agire
affinchè ciò torni ad accadere.

Mi auguro che tutto ciò sia solo frutto di un macroscopico errore
di valutazione, e spero che alla fine la cultura ed il buon senso
prevalgano sull'analfabetismo e sulle tentazioni oscurantiste, in nome
della civiltà e del bene comune, e non già di quello di più o meno
malcelate, ed effimere, voglie di clamore e visibilità di pochi,
a danno di tutti.

Saluti,
Carlo Strozzi