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Giovanna Providenti intervista Lidia Menapace
- Subject: Giovanna Providenti intervista Lidia Menapace
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 7 May 2006 17:00:37 +0200
Ad alcuni mezzi d'informazione ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e la legalita' costituzionale PER LIDIA MENAPACE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Gentili signore e signori, vi inviamo come anticipazione una intervista della dottoressa Giovanna Providenti alla senatrice Lidia Menapace che comparira' nel fascicolo di domani del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". * * * GIOVANNA PROVIDENTI INTERVISTA LIDIA MENAPACE [Ringraziamo di cuore Giovanna Providenti (per contatti: providen at uniroma3.it) per averci messo a disposizione come anticipazione questa intervista realizzata per il sito di "Noi donne" (www.noidonne.org), parte di un piu' ampio colloquio che pubblicheremo anch'esso prossimamente] "Lidia Brisca ved. Menapace", cosi' risulta nelle liste dei senatori appena eletti, questa donna che ha fatto la Resistenza (da staffetta e senza armi, come ci tiene a specificare) e che instancabile persevera nel suo impegno politico per trasformare la societa' in una direzione nonviolenta. In questo momento e' in corso una campagna politica per la sua candidatura a Presidente della Repubblica con la seguente motivazione: "Lidia Menapace e' una donna, una persona che ha preso parte alla Resistenza, una pensatrice e attivista femminista, un'amica della nonviolenza; ed e' altresi' una persona di profonda cultura, di limpido impegno civile, di straordinario rigore morale. Tutte caratteristiche per le quali sarebbe una ottima Presidente della Repubblica". * - Giovanna Providenti: E tu, Lidia in persona, cosa ne pensi di questa candidatura? - Lidia Menapace: Io ne penso benissimo, anzi ringrazio per questa ondata affettiva che mi ha travolto, un grande movimento intorno a me che mi ha compensata, risarcita, in maniera strepitosa, di qualsiasi possibile mancanza o torto, avessi ricevuto nella mia storia politica. Penso di essere una donna privilegiata per essere stata indicata, tra le poche donne, come una che potrebbe farcela a salire il colle de Quirinale (tra l'altro non e' neanche una gran salita, ce la faccio anch'io che ho il fiatone e ben 84 anni!). * - Giovanna Providenti: Perche' sei stata indicata? - Lidia Menapace: Perche' sono donna, sono una femminista, in piu' nonviolenta e ho fatto la Resistenza. Il fatto di aver fatto la Resistenza e' solo un dato anagrafico, siamo rimasti in pochi, ma quel che piu' conta e' la memoria, che io incarno, di questo movimento di presa di coscienza politica di massa, popolare, quale nel nostro paese mai ci fu e fino ad oggi mai ce n'e' stato un altro. * - Giovanna Providenti: Ebbene, si', eleggere una come te significherebbe invitare cittadine e cittadine a prendere coscienza dei propri diritti, doveri, e potenzialita', a non viversi come clienti, ma come cittadini, appunto. E tu, ti riconosceresti nel ruolo di Presidente della Repubblica? - Lidia Menapace: Non vedo perche' no! Anche se naturalmente lo dovrei riscrivere: mi vedo ridicolissima a camminare in mezzo alla guardia d'onore dei granatieri, altissimi... Prima di tutto abolirei tutte le sfilate militari, a partire da quelle del 2 giugno. La festa del 2 giugno e' una festa e quindi si possono usare le strade per fare non sfilare i militari, ma ballare la gente, come del resto fanno in Francia.... Poi aprirei tutti i giardini d'Italia, anche quelli riservati. E lo stesso palazzo del Quirinale, non lo userei certo per abitarci, ma lo aprirei al pubblico, come un museo, un luogo per attivita' culturali. Certo se viene in visita la regina d'Inghilterra, allora, la dovra' accogliere la'! Darei un tono minore da un punto di vista formale, mentre lo valorizzerei da un punto di vista sostanziale. Secondo me un/una Presidente della Repubblica deve stare attenta/o alle seguenti cose: che tutti i documenti siano redatti con linguaggio inclusivo, che le leggi siano comprensibili anche a chi non ha fatto studi giuridici, e, si' insomma, garantire che il mondo della politica non si discosti troppo da quelle che sono le reali esigenze di cittadini e cittadine. Inoltre ovviamente non firmerei mai una dichiarazione di guerra, o una spedizione di militari, neanche quelle mascherate da missione di pace, e, ovviamente, non firmerei aumenti alle spese militari. * - Giovanna Providenti: Cosa diresti ai tuoi elettori in Parlamento per convincerli a votarti? - Lidia Menapace: Tutta la mia vita dimostra che non sono machiavellica, che ho buttato via qualsiasi cosa per rimanere fedele a me stessa, per non essere subordinata al potere, e' questa il mio maggiore pregio, la garanzia della mia autenticita'... * * * Notizia su Giovanna Providenti Giovanna Providenti e' ricercatrice nel campo dei peace studies e women's and gender studies presso l'Universita' Roma Tre, saggista, si occupa di nonviolenza, studi sulla pace e di genere, con particolare attenzione alla prospettiva pedagogica. Ha due figli. Partecipa al Circolo Bateson di Roma. Scrive per la rivista "Noi donne". Ha curato il volume Spostando mattoni a mani nude. Per pensare le differenze, Franco Angeli, Milano 2003, e pubblicato numerosi saggi su rivista e in volume, tra cui: Cristianesimo sociale, democrazia e nonviolenza in Jane Addams, in "Rassegna di Teologia", n. 45, dicembre 2004; Imparare ad amare la madre leggendo romanzi. Riflessioni sul femminile nella formazione, in M. Durst (a cura di), Identita' femminili in formazione. Generazioni e genealogie delle memorie, Franco Angeli, Milano 2005; L'educazione come progetto di pace. Maria Montessori e Jane Addams, in Attualita' di Maria Montessori, Franco Angeli, Milano 2004. Scrive anche racconti e ha in cantiere un libro dal titolo Donne per, sulle figure di Jane Addams, Mirra Alfassa e Maria Montessori ricercatrice universitaria. Notizia su Lidia Menapace Lidia Menapace (per contatti: lidiamenapace at aliceposta.it) e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino. Nelle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 e' stata eletta senatrice. La maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004. Notizia su "Noidonne" "Noi donne" e' una prestigiosa storica testata del movimento delle donne in Italia; dal sito www.noidonne.org riprendiamo la seguente scheda di presentazione "Luglio 1944, 'Noi donne' inizia a pubblicare. La nascita del giornale era avvenuta gia' prima, nel 1937 a Parigi, in clandestinita'. Infatti la stampa ufficiale era stata preceduta da numerose edizioni clandestine di cui si ha notizia, ma non gli esemplari. Tra quelle che si ricordano, furono sei in Piemonte, cinque in Liguria, undici in Lombardia, otto in Emilia. Si trattava di ciclostilati, se non addirittura di dattiloscritti, riprodotti con pazienza a mano e poi diffusi a rischio della vita. Un giornale dalla storia singolare, nato e rinato parecchie volte nel corso di questi decenni, dagli anni cupi del nazismo e della guerra di liberazione, alle settecentomila copie del settimanale glorioso ed aggressivo degli anni Sessanta e Settanta. Il percorso di 'Noi donne' ha accompagnato il cammino di emancipazione delle italiane intrecciando i percorsi di diverse associazioni tra le quali l'Udi. Oggi continua ancora, nonostante le difficolta' economiche e strutturali, grazie alla determinazione che lo anima, oltre che alla sensibilita' e disponibilita' della rete di tante amiche e associazioni che lo diffondono e lo sostengono. I decenni che ci separano dal luglio 1944, sono stati vissuti come in una staffetta corsa passando il testimone da un gruppo all'altro e da uno scenario politico-sociale al successivo. Un balzo lungo una vita che dalla tiratura contratta del primo dopoguerra, in un'Italia ridotta allo stremo, giunge all'attivazione del sito internet nel marzo 2005. Esserci oggi e' un onore e soprattutto uno stimolo all'incalzare dei tempi. 'noidonne.org' e' pronto a raccogliere quel testimone per misurarsi nel mondo globalizzato. Non si tratta, utilizzando un'inflazionata modalita' espressiva, di cogliere le sfide del nuovo millennio. Il sito e' stato avviato con l'intenzione di interpretare lo spirito dei tempi, restando fedele alla storia di questa testata che ha lanciato numerose inchieste e denunce. Associato all'edizione del mensile stampata su carta, il sito intende continuare su questa linea, offrendo un aggiornamento di informazioni settimanale, proponendo formule nuove di contatto e di relazione per continuare insieme il percorso di sempre: promuovere e farsi partecipe dell'emancipazione delle donne e della societa' nel suo insieme" * * * Nota a cura del Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 7 maggio 2006 Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
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