Giovanna Providenti intervista Lidia Menapace



Ad alcuni mezzi d'informazione
ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e la legalita'
costituzionale

PER LIDIA MENAPACE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Gentili signore e signori,

vi inviamo come anticipazione una intervista della dottoressa Giovanna
Providenti alla senatrice Lidia Menapace che comparira' nel fascicolo di
domani del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

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GIOVANNA PROVIDENTI INTERVISTA LIDIA MENAPACE

[Ringraziamo di cuore Giovanna Providenti (per contatti:
providen at uniroma3.it) per averci messo a disposizione come anticipazione
questa intervista realizzata per il sito di "Noi donne" (www.noidonne.org),
parte di un piu' ampio colloquio che pubblicheremo anch'esso  prossimamente]

"Lidia Brisca ved. Menapace", cosi' risulta nelle liste dei senatori appena
eletti, questa donna che ha fatto la Resistenza (da staffetta e senza armi,
come ci tiene a specificare) e che instancabile persevera nel suo impegno
politico per trasformare la societa' in una direzione nonviolenta.
In questo momento e' in corso una campagna politica per la sua candidatura a
Presidente della Repubblica con la seguente motivazione: "Lidia Menapace e'
una donna, una persona che ha preso parte alla Resistenza, una pensatrice e
attivista femminista, un'amica della nonviolenza; ed e' altresi' una persona
di profonda cultura, di limpido impegno civile, di straordinario rigore
morale. Tutte caratteristiche per le quali sarebbe una ottima Presidente
della Repubblica".
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- Giovanna Providenti: E tu, Lidia in persona, cosa ne pensi di questa
candidatura?
- Lidia Menapace: Io ne penso benissimo, anzi ringrazio per questa ondata
affettiva che mi ha travolto, un grande movimento intorno a me che mi ha
compensata, risarcita, in maniera strepitosa, di qualsiasi possibile
mancanza o torto, avessi ricevuto nella mia storia politica. Penso di essere
una donna privilegiata per essere stata indicata, tra le poche donne, come
una che potrebbe farcela a salire il colle de Quirinale (tra l'altro non e'
neanche una gran salita, ce la faccio anch'io che ho il fiatone e ben 84
anni!).
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- Giovanna Providenti: Perche' sei stata indicata?
- Lidia Menapace: Perche' sono donna, sono una femminista, in piu'
nonviolenta e ho fatto la Resistenza. Il fatto di aver fatto la Resistenza
e' solo un dato anagrafico, siamo rimasti in pochi, ma quel che piu' conta
e' la memoria, che io incarno, di questo movimento di presa di coscienza
politica di massa, popolare, quale nel nostro paese mai ci fu e fino ad oggi
mai ce n'e' stato un altro.
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- Giovanna Providenti: Ebbene, si', eleggere una come te significherebbe
invitare cittadine e cittadine a prendere coscienza dei propri diritti,
doveri, e potenzialita', a non viversi come clienti, ma come cittadini,
appunto. E tu, ti riconosceresti nel ruolo di Presidente della Repubblica?
- Lidia Menapace: Non vedo perche' no! Anche se naturalmente lo dovrei
riscrivere: mi vedo ridicolissima a camminare in mezzo alla guardia d'onore
dei granatieri, altissimi... Prima di tutto abolirei tutte le sfilate
militari, a partire da quelle del 2 giugno. La festa del 2 giugno e' una
festa e quindi si possono usare le strade per fare non sfilare i militari,
ma ballare la gente, come del resto fanno in Francia.... Poi aprirei tutti i
giardini d'Italia, anche quelli riservati. E lo stesso palazzo del
Quirinale, non lo userei certo per abitarci, ma lo aprirei al pubblico, come
un museo, un luogo per attivita' culturali. Certo se viene in visita la
regina d'Inghilterra, allora, la dovra' accogliere la'! Darei un tono minore
da un punto di vista formale, mentre lo valorizzerei da un punto di vista
sostanziale. Secondo me un/una Presidente della Repubblica deve stare
attenta/o alle seguenti cose: che tutti i documenti siano redatti con
linguaggio inclusivo, che le leggi siano comprensibili anche a chi non ha
fatto studi giuridici, e, si' insomma, garantire che il mondo della politica
non si discosti troppo da quelle che sono le reali esigenze di cittadini e
cittadine. Inoltre ovviamente non firmerei mai una dichiarazione di guerra,
o una spedizione di militari, neanche quelle mascherate da missione di pace,
e, ovviamente, non firmerei aumenti alle spese militari.
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- Giovanna Providenti: Cosa diresti ai tuoi elettori in Parlamento per
convincerli a votarti?
- Lidia Menapace: Tutta la mia vita dimostra che non sono machiavellica, che
ho buttato via qualsiasi cosa per rimanere fedele a me stessa, per non
essere subordinata al potere, e' questa il mio maggiore pregio, la garanzia
della mia autenticita'...

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Notizia su Giovanna Providenti
Giovanna Providenti e' ricercatrice nel campo dei peace studies e women's
and gender studies presso l'Universita' Roma Tre, saggista, si occupa di
nonviolenza, studi sulla pace e di genere, con particolare attenzione alla
prospettiva pedagogica. Ha due figli. Partecipa  al Circolo Bateson di Roma.
Scrive per la rivista "Noi donne". Ha curato il volume Spostando mattoni a
mani nude. Per pensare le differenze, Franco Angeli, Milano 2003, e
pubblicato numerosi saggi su rivista e in volume, tra cui: Cristianesimo
sociale, democrazia e nonviolenza in Jane Addams, in "Rassegna di Teologia",
n. 45, dicembre 2004; Imparare ad amare la madre leggendo romanzi.
Riflessioni sul femminile nella formazione, in M. Durst (a cura di),
Identita' femminili in formazione. Generazioni e genealogie delle memorie,
Franco Angeli, Milano 2005; L'educazione come progetto di pace. Maria
Montessori e Jane Addams, in Attualita' di Maria Montessori, Franco Angeli,
Milano 2004. Scrive anche racconti e ha in cantiere un libro dal titolo
Donne per, sulle figure di Jane Addams, Mirra Alfassa e Maria Montessori
ricercatrice universitaria.

Notizia su Lidia Menapace
Lidia Menapace (per contatti: lidiamenapace at aliceposta.it) e' nata a Novara
nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento
cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del
"Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle
donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino.
Nelle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 e' stata eletta senatrice. La
maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa
in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi
libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968;
L'ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un
movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La
Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della
differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con
Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma
1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la
luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto
Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004.

Notizia su "Noidonne"
"Noi donne" e' una prestigiosa storica testata del movimento delle donne in
Italia; dal sito www.noidonne.org riprendiamo la seguente scheda di
presentazione "Luglio 1944, 'Noi donne' inizia a pubblicare. La nascita del
giornale era avvenuta gia' prima, nel 1937 a Parigi, in clandestinita'.
Infatti la stampa ufficiale era stata preceduta da numerose edizioni
clandestine di cui si ha notizia, ma non gli esemplari. Tra quelle che si
ricordano, furono sei in Piemonte, cinque in Liguria, undici in Lombardia,
otto in Emilia. Si trattava di ciclostilati, se non addirittura di
dattiloscritti, riprodotti con pazienza a mano e poi diffusi a rischio della
vita. Un giornale dalla storia singolare, nato e rinato parecchie volte nel
corso di questi decenni, dagli anni cupi del nazismo e della guerra di
liberazione, alle settecentomila copie del settimanale glorioso ed
aggressivo degli anni Sessanta e Settanta. Il percorso di 'Noi donne' ha
accompagnato il cammino di emancipazione delle italiane intrecciando i
percorsi di diverse associazioni tra le quali l'Udi. Oggi continua ancora,
nonostante le difficolta' economiche e strutturali, grazie alla
determinazione che lo anima, oltre che alla sensibilita' e disponibilita'
della rete di tante amiche e associazioni che lo diffondono e lo sostengono.
I decenni che ci separano dal luglio 1944, sono stati vissuti come in una
staffetta corsa passando il testimone da un gruppo all'altro e da uno
scenario politico-sociale al successivo. Un balzo lungo una vita che dalla
tiratura contratta del primo dopoguerra, in un'Italia ridotta allo stremo,
giunge all'attivazione del sito internet nel marzo 2005. Esserci oggi e' un
onore e soprattutto uno stimolo all'incalzare dei tempi. 'noidonne.org' e'
pronto a raccogliere quel testimone per misurarsi nel mondo globalizzato.
Non si tratta, utilizzando un'inflazionata modalita' espressiva, di cogliere
le sfide del nuovo millennio. Il sito e' stato avviato con l'intenzione di
interpretare lo spirito dei tempi, restando fedele alla storia di questa
testata che ha lanciato numerose inchieste e denunce. Associato all'edizione
del mensile stampata su carta, il sito intende continuare su questa linea,
offrendo un aggiornamento di informazioni settimanale, proponendo formule
nuove di contatto e di relazione per continuare insieme il percorso di
sempre: promuovere e farsi partecipe dell'emancipazione delle donne e della
societa' nel suo insieme"

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Nota a cura del Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 7 maggio 2006

Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it