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[Comunicato Stampa] Genova, 13.04.2006, Processo Diaz-Pascoli: "Stasera mi butto"
- Subject: [Comunicato Stampa] Genova, 13.04.2006, Processo Diaz-Pascoli: "Stasera mi butto"
- From: "comunicazione at supportolegale.org" <comunicazione at supportolegale.org>
- Date: Thu, 13 Apr 2006 22:00:18 +0200
Mercoledì 12 aprile udienza interamente dedicata alla stanza che ospitava "radio GAP". Presenti cinque attivisti del circuito radiofonico. Le loro storie circa gli eventi della Pascoli e in particolare del piano di radio GAP sono simili: i poliziotti prima arrivano alla Diaz, poi passano alla pascoli, sfondando al piano terra e salendo rapidamente al secondo piano. Qui, in poco tempo, arrivano alla stanza di radio GAP, dove entrano interrompendo la trasmissione e procedendo a una "perquisizione sommaria". Vanno via dopo poco senza particolari violenze, ne' sequestri, ma tutti notano come le forze dell'ordine si accaniscono su PC, oggetti rinvenuti nelle stanze, e in alcuni casi persone. La testimone FC chiarisce finalmente il punto sui passaggi delle auto della polizia nella strada tra le due scuole: i passaggi sono due, il primo, lento, con una singola macchina, il secondo, più rapido, con una macchina. Si armonizzano, così, delle testimonianze precedenti, che erano sembrate discrepanti. Si chiarisce, inoltre, che nulla viene tirato contro le FFOO durante il secondo passaggio, se non una lattina DOPO che la volante è già passata. F.C. e le persone presenti con lei nel Mediacenter si allarmano, visto il clima, e sospettano che il passaggio delle FFOO possa essere presagio di qualche "visita" notturna, come poi è effettivamente avvenuto. Vengono già da quel momento allertati parlamentari e giornalisti. Sempre FC ricorda che il venerdì pomeriggio un gruppetto di persone travisate passa davanti alla scuola, ma che qualcuno esce dalla Pascoli per spiegare che e' un Mediacenter e che non ha senso che si fermino lì. Il gruppo va, dunque, via, senza fermarsi nella struttura. Rilevante per la ricostruzione di quelle ore c'è anche, al di là del valore processuale, il ricordo di M.S., che durante l'irruzione delle ffoo alla Diaz è affacciato a una delle finestre della Pascoli e vede nel corridoio della scuola di fronte le persone in piedi faccia al muro; ne vede una che viene colpita da un poliziotto senza motivo. Quando le FFOO entrano nel Mediacenter viene chiesto loro se hanno un mandato;“Adesso arriva" e "Non serve" sono le laconiche risposte. Nessun mandato di perquisizione è mai stato mostrato. LG anch'esso redattore di Radio GAP e voce della radio nel momento del blitz vede chiaramente dalla finestra cosa accade nella scuola Diaz, in particolare i poliziotti che manganellano qualcosa o qualcuno steso a terra e invisibile. Nella mattinata di oggi sono stati ascoltati due testi tedeschi, che, ancora una volta, confermano vicende raccontate da altri ragazzi che erano nella scuola con loro. Il mediattivista M.F. è al secondo piano e vede dalle finestre l'irruzione alla Diaz; commenta anche le immagini in cui alcuni agenti avevano lo scudo orizzontale sopra la testa. Questo particolare che ha portato molte domande su inesistenti lanci di oggetti sulle FFOO. Secondo il teste gli agenti, accalcati davanti alla porta, avevano alzato gli scudi per guadagnare spazio. La sua interpretazione sembra convincere il tribubale. Anche M.F. vede da una finestra persone che scappano nei corridoi della scuola Diaz; racconta, poi l'irruzione. E' tra i testi più chiari nel rendere con un'immagine forte quel diffuso senso di paura che tutti i testi raccontano:"Non so se mi sono spiegato, però dopo quello che abbiamo visto che stava succedendo di la eravamo terrorizzati. Avevamo paura...io mi stavo per buttare di sotto". M.L., riconosce in aula uno dei suoi video: nella prima parte è ben visibile l’inizio dell’irruzione alla Diaz e un agente in borghese con la coda di cavallo, mai identificato nonostante "l’impegno" da parte dello stesso capo della polizia De Gennaro, e l’invio delle sue foto in tutte le questure d’Italia. Molti dei ragazzi della Diaz, invece, lo hanno riconosciuto come autore di numerose violenze. Al momento dell’entrata delle ffoo nella scuola il video si interrompe, riprendendo poi immediatamente dopo l’irruzione i danni fatti all’interno della Pascoli dopo la “perquisizione”. A queste due ultime udienze ha assistito anche il parlamentare tedesco Paul Schaefer, che dichiara: "Mi sconvolge sentire ancora una volta il racconto della violenza perpetrata contro i manifestanti. E' altrettanto sconvolgente ricordare che per diversi giorni, in un certo senso, è stato sospeso lo stato di diritto, soppiantato da una sorta di stato d'emergenza, che consentiva qualsiasi tipo di azione. I testimoni, ad esempio, riportano di essere stati informati dei propri diritti come imputati solo al quinto giorno di carcerazione. I loro diritti fondamentali sono stati calpestati. E trovo, infine, sconvolgente che i poliziotti, che sono rappresentanti dello Stato, non stiano cercando di fare chiarezza sul loro operato, ma che, al contrario, cerchino di insabbiare il tutto. Vorrei anche ricordare che nel 2007 Heiligendamm, in Germania, ospiterà il g8. Portare la nostra solidarietà qui alle vittime della violenza della polizia è anche un modo per ribadire che l'anno prossimo non vogliamo un'altra Genova." Prossima udienza mercoledì 3 maggio. -- contatti: info a supportolegale.org https://www.supportolegale.org (é necessario accettare il certificato di sicurezza) Supporto Legale è una rete di persone che seguono i processi di Genova e Cosenza: quelli a persone che c’erano andate per manifestare, quelli a pubblici ufficiali accusati di violenza, torture, abuso di potere. Supporto Legale trascrive le udienze, le trasforma in sintesi comprensibili, le pubblica e le diffonde; inventa progetti, campagne e iniziative di informazione e raccolta fondi. Supporto Legale, nato per iniziativa di alcuni mediattivisti che partecipano alla rete di Indymedia, fa un lavoro di informazione e comunicazione, di supporto tecnico e di finanziamento, con una serie di campagne di raccolta fondi, versando integralmente il ricavato per il lavoro delle segreterie e per le spese processuali. Perchè la memoria è un ingranaggio collettivo.
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