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[tradenews] Povero WTO!
- Subject: [tradenews] Povero WTO!
- From: roberto at mancaintesa.org
- Date: Thu, 15 Dec 2005 12:17:48 +0100
Povero WTO! Scriveva Oscar Wilde che occorre stare alla larga da chi ti vuole aiutare a tutti i costi, generalmente sono persone pericolose. Per i poveri è dunque tempo di preoccupazioni visto che la parola povertà va sempre più a braccetto alla sigla dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC/WTO), che ha concluso la prima giornata di lavori della sua sesta conferenza ministeriale. Come sempre è stata giornata di discorsi ufficiali e come sempre spiccano quelli del direttore generale, il francese Pascal Lamy, e quello del direttore generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, che per tradizione non si presenta di persona ma consegna il proprio messaggio al direttore dell’UNCTAD, che da pochi mesi è l’ex direttore generale del WTO, il tailandese Supachai Panitchpakdi. Lamy è stato particolarmente brillante nel suo discorso, ironizzando su chi in passato ha coniato l’appellativo medioevale per il WTO (lui stesso), per decantare l’organizzazione della conferenza e scaldare gli animi dei presenti sulla necessità di un risultato positivo. Il direttore generale ha parlato di una organizzazione nelle mani dei suoi paesi membri, lamentando di disporre di un budget annuale cinque volte inferiore a quello della federazione internazionale gioco calcio, affermando che le difficoltà presenti dell’organizzazione sono la dimostrazione della sua democraticità. “Siate forti, coraggiosi e di mentalità aperta”, ha spronato i ministri presenti, ricordando che chi non rischia non ottiene nulla, dunque “entrate nella caverna della tigre e lasciate Hong Kong col meritato premio nelle vostre mani!”, quale premio?, “la certezza che il Doha Round ha la possibilità di terminare con un lieto fine”. Il messaggio di Kofi Annan è stato di diverso tenore, quasi un appello a tutti i 149 paesi membri (l’Arabia Saudita è l’ultima new-entry) a tenere la barra dei negoziati fortemente orientata allo sviluppo dei paesi poveri. Il direttore dell’ONU ha chiesto date precise per la fine dei sussidi agricoli distorsivi e aiuti per aumentare i benefici dalla liberalizzazione degli scambi. Il suo discorso si è insomma inserito nel mantra degli ultimi anni: “l’accesso al mercato salverà i poveri”. In questa direzione il nostro povero commissario Mandelson sembra destinato al patibolo per la sua resistenza a smantellare la politica agricola dell’Unione Europea. Poco importa che ad esempi gli USA manterranno i loro sussidi, che la stessa India sia prudente e che i paesi ACP, il G90 e il G33, (tutti raggruppamenti di paesi in via di sviluppo) sempre più chiaramente dicano che più che di accesso al mercato (difficilmente sfruttabile) vorrebbero vedersi esentati da altre clausole capestro e potersi gestire i dazi come vogliono. Al momento purtroppo la moda è quella di Celso Amorim (Brasile), per cui o l’UE cede in campo agricolo o non si va avanti, il diritto all’esportazione è l’obiettivo fondamentale. Per i poveri c’è davvero da preoccuparsi. Roberto Meregalli (stopwto at unimondo.org) Beati i costruttori di pace / Rete di Lilliput Tradewatch.it
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