Editoriale di PeaceLink: solidarietà alla Val di Susa



Solidarietà alla Val di Susa

Sui "crani refrattari" ancora una volta il manganello dei ricchi: vergogna!

Il progetto "alta velocità" vuole scavare in un monte pieno di uranio e amianto. Una lobby trasversale di potenti vuole violare la volontà di un'intera valle

Alessandro Marescotti
6 dicembre 2005

Il progetto "alta velocità" in Val di Susa mostra il suo vero volto repressivo e sui "crani refrattari" è calata la violenza del manganello.

Un potere politico-economico oligarchico ci vuole imporre un progresso che tale non è.

Non ci vuole convincere: ci vuole zittire.

Ci vuole imporre i profitti dei soliti ricchi.

Loro possono far affluire nelle casse dei partiti del manganello molto più di quelle mani alzate, di quelle mani pulite.

Una cosa sta diventando sempre più chiara. Il movimento dei "crani refrattari" manderà in fumo i profitti (magari bipartisan). Ne siamo contenti.

Ai "loro" profitti anteponiamo le "nostre" teste, quelle che ci vogliono rompere perché non capiamo abbastanza, perché disobbediamo.
Perché pensiamo ancora.

Hanno terrorizzato anziani, donne, uomini e bambini. Persone nonviolente che a mani alzate non facevano male a nessuno.

Hanno dichiarato guerra alla gente. E avranno disobbedienza civile.

Un'intera valle adesso è in rivolta: come non essere al fianco della Val di Susa?

Lo dice la nostra Costituzione all'articolo 1, la sovranità appartiene al popolo.

Una sola parola: vergogna!

Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink
a.marescotti at peacelink.it

Note:

Sul sito di Carta, le ultime notizie dalla Val Susa ora per ora:
http://ww2.carta.org/notizieinmovimento/


Crani refrattari
"Per quanto si possa deplorare la violenza è chiaro che per fare entrare le nostre idee nella testa della gente bisognerà suonare sui crani refrattari a suon di manganello".

Benito Mussolini