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Amnesty International denuncia 800 voli segreti della Cia da e verso l'Europa
- Subject: Amnesty International denuncia 800 voli segreti della Cia da e verso l'Europa
- From: press at amnesty.it
- Date: Tue, 6 Dec 2005 13:19:24 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS145-2005 AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA 800 VOLI SEGRETI DELLA CIA DA E PER L'EUROPA Amnesty International ha rivelato oggi che sei aeroplani usati dalla Cia per le consegne di prigionieri hanno effettuato circa 800 voli da e per l'Europa, compresi 50 atterraggi all'aeroporto irlandese di Shannon. Queste informazioni contraddicono quanto detto la settimana scorsa dalla segretaria di Stato Usa, Condoleezza Rice, al ministro degli Esteri irlandese Dermon Ahern, e cioe' che l'aeroporto di Shannon non era stato usato per finalita' 'sconvenienti' o come punto di transito per trasferimenti di presunti terroristi. Amnesty International ha respinto le affermazioni rese da Rice alla vigilia del suo viaggio in Europa. La segretaria di Stato aveva dichiarato che trasferire detenuti da un paese all'altro al di fuori di un procedimento legale e' consentito dal diritto internazionale. Nonostante i prigionieri trasferiti finiscano solitamente in paesi in cui si usa la tortura durante gli interrogatori, Rice aveva aggiunto che il governo Usa chiede al paese ricevente assicurazioni sul trattamento dei detenuti. 'Trasferire prigionieri verso paesi nei quali rischiano di subire torture e maltrattamenti e' una violazione diretta e flagrante del diritto internazionale, che vi siano o meno le cosiddette 'assicurazioni diplomatiche'. Paesi noti per praticare sistematicamente la tortura negano queste pratiche in modo altrettanto sistematico' - ha dichiarato Claudio Cordone, Direttore dei programmi regionali del Segretariato Internazionale di Amnesty International. L'organizzazione ha ottenuto i piani di volo di sei aerei noleggiati dalla Cia dal settembre 2001 al settembre 2005. Secondo l'Amministrazione federale dell'aviazione Usa, in quel periodo i sei aerei hanno effettuato 50 atterraggi e 35 decolli a Shannon: cio' lascia supporre che alcuni voli siano stati tenuti segreti. Sebbene l'aeroporto di Shannon sia utilizzato come scalo di rifornimento per i voli militari Usa, nessuno degli aerei in questione era adibito al trasporto militare. In totale, nel periodo considerato, i sei aerei hanno effettuato 800 voli verso e dall'Europa. I piani di volo comprendono: - Boeing 737-7ET, sigla N313P (in seguito nuovamente registrato come N4476S). Questo aereo, il piu' grande dei sei, appartiene alla Premier Executive Transport Services, una compagnia prestanome della Cia proprietaria anche dell'aereo N379P (vedi sotto). L'aereo N313P e' stato spesso visto nelle basi militari Usa, tra cui quelle in Afghanistan. - Gulfstream V, sigla N379P (in seguito nuovamente registrato come N8068V e poi ancora come N44982). Questo aereo ha effettuato oltre 50 voli verso il centro di detenzione di Guantanamo Bay e per questo e' stato soprannominato 'Guantanamo Bay Express'. E' stato inoltre usato dalla Cia per la 'consegna' di Ahmed Agiza e Mohammed al-Zari dalla Svezia all'Egitto. - Gulfstream III, sigla N829MG (in seguito nuovamente registrato come N259SK). Questo aereo ha trasferito Maher Arar, cittadino di nazionalita' siriana-canadese, dagli Usa alla Siria. Il detenuto e' rimasto in carcere 13 mesi, durante i quali e' stato torturato. E' stato rilasciato nell'ottobre 2003. - Gulfstream IV, sigla N85VM (in seguito nuovamente registrato come N227SV). Questo aereo ha portato Abu Omar, il cittadino egiziano sequestrato in Italia, dalla Germania all'Egitto ed e' poi tornato indietro a Shannon. Il registro di volo mostra passaggi in Afghanistan, Marocco, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Italia, Giappone, Svizzera, Azerbaigian e Repubblica Ceca. Amnesty International ha reso note queste informazioni dopo che il ministro degli Esteri irlandese Ahern aveva dichiarato: 'Se qualcuno ha delle prove su uno solo di questi voli, me lo dica e io indaghero' immediatamente'. Il 17 febbraio 2003, ad esempio, l'aereo Gulfstream IV, sigla N85VM, trasferi' Abu Omar da Ramstein (Germania) al Cairo e poi si diresse verso Shannon, dove atterro' alle 05.52 del giorno dopo. Queste notizie confermano altre attendibili denunce dei mezzi d'informazione e di organismi non governativi, secondo cui la Cia ha noleggiato aerei per trasferire prigionieri. Amnesty International ha scoperto i piani di volo di sei aerei, mentre secondo varie fonti la Cia ne avrebbe utilizzati una trentina. Paesi europei hanno permesso a questi aerei di atterrare, fare rifornimento e decollare. In base alle norme e agli standard del diritto internazionale, tutti gli Stati devono cooperare per impedire ogni violazione del divieto generale di tortura e di altre norme consuetudinarie del diritto internazionale. Gli Stati devono astenersi dall'assistere o aiutare chiunque compia queste violazioni. Amnesty International chiede ai paesi europei di indagare immediatamente e in modo completo sulle denunce secondo cui il loro territorio e' stato usato per dare assistenza a voli noleggiati dalla Cia per trasferire segretamente prigionieri, in paesi dove questi avrebbero potuto subire maltrattamenti e torture o 'sparire'. In attesa degli esiti di queste indagini, tutti gli Stati dovranno assicurare che i loro territori e le loro strutture non siano utilizzati per assistere tali voli. Amnesty International, infine, sollecita tutti gli Stati membri del Consiglio d'Europa a offrire piena collaborazione all'indagine dell'Assemblea parlamentare sulle denunce relative ai centri segreti di detenzione e a fornire informazioni complete sulle leggi e sulle procedure interne relative ai voli segreti, come richiesto dal Segretario generale del Consiglio d'Europa. FINE DEL COMUNICATO Roma, 6 dicembre 2005 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. 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