SALVIAMO LA LEGGE SUI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE




Carissimi,
l'associazione Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e i familiari delle vittime delle mafie lanciano un appello per salvare la legge sui beni confiscati ai mafiosi. Si chiede un ripensamento, in sede di dibattito parlamentare, del disegno di legge delega AC 5362, che prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un ³interesse giuridicamente riconosciuto², dei provvedimenti definitivi di confisca.

Per adesioni:
www.libera.it
libera at libera.it
Tel. 06/69770301

la Redazione di Narcomafie




SALVIAMO LA LEGGE SUI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE

La legge Rognoni - La Torre, che consente da oltre vent¹anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese, è in pericolo. Rischia di essere approvato dal Parlamento, infatti, un disegno di legge che tra i molti aspetti discutibili prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un ³interesse giuridicamente riconosciuto², dei provvedimenti definitivi di confisca.

In nome di un malinteso garantismo, insomma, si compromettono definitivamente il lavoro e l¹impegno di quanti, dalle forze dell¹ordine alla magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali, sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Nessun provvedimento di confisca, di fatto, sarà mai definitivo. Nessuna assegnazione di beni confiscati avrà un futuro certo.

Altri avrebbero potuto essere gli strumenti con cui risarcire, anche dal punto di vista economico, eventuali vittime di errori giudiziari, sempre possibili, nell¹iter che va dal sequestro preventivo dei beni alla loro definitiva confisca. Se dovesse essere approvato, invece, quanto previsto dal comma 1 lettera ³m² dell¹art. 3 del disegno di legge AC 5362 recante ³Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali², tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati da coraggiose cooperative di giovani agli immobili trasformati in sedi di servizi sociali o in caserme delle forze dell¹ordine, solo per fare alcuni esempi) finirebbero in un limbo di assoluta incertezza. Ovvero esattamente il contrario di quanto sarebbe necessario oggi. Le mafie, infatti, hanno da tempo affinato i meccanismi con cui riciclano i proventi delle loro attività illecite e nel nostro Paese si registra, negli ultimi anni, una consistente flessione del numero di beni confiscati. Una situazione che richiede normative efficaci e scelte concrete in grado di far crescere la fiducia di chi è impegnato ogni giorno nella lotta alle mafie.

E¹ per queste ragioni che l¹associazione Libera (che raccoglie più di 1200 associazioni nazionali e locali, scuole, cooperative) e i sottoscritti familiari delle vittime delle mafie, attraverso questo appello, chiedono un serio e approfondito ripensamento, in sede di dibattito parlamentare, del disegno di legge delega AC 5362, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di revisione dei provvedimenti definitivi di confisca, affinchè deputati e senatori di tutte le forze politiche sappiano trovare la giusta misura, il corretto equilibrio tra la tutela dei diritti di chi subisce i provvedimenti di confisca dei beni e la necessità di sottrarre alle organizzazioni mafiose gli immensi patrimoni che accumulano ogni anno, nell¹illegalità e nel sangue. Trasformando questi beni, come sta avvenendo faticosamente oggi, in segni tangibili di legalità e giustizia.


Per aderire all¹appello: libera at libera.it

Tel. 06/69770301


Luigi Ciotti

Rita Borsellino

Giovanni Impastato

Claudia Loi

Daniela Marcone

Viviana Matrangola

Debora Cartisano

Margherita Asta

Maddalena Rostagno

Monica Rostagno

Elisabetta Roveri