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dichiarazione del presidente di Un Ponte Fabio Alberti
- Subject: dichiarazione del presidente di Un Ponte Fabio Alberti
- From: "Un Ponte per...ufficio stampa" <stampa at unponteper.it>
- Date: Wed, 7 Sep 2005 10:15:26 +0200
Dichiarazione di Fabio Alberti, presidente di Un ponte per alla conferenza stampa dei rappresentanti della società civile irachena del 6 settembre 2005 Le iniziative che Un ponte per…, insieme ad altre associazioni presentano oggi, ad un anno dal sequestro di tre nostri operatori e di una operatrice di Intersos a Baghdad, testimoniano che da allora la situazione in Iraq non è migliorata e contengono una indicazione per cambiare. Dicemmo allora che auspicavamo che il metodo del negoziato che era stato seguito con successo per la liberazione degli ostaggi potesse essere il metodo con cui porre fine alla guerra. Questo non è successo. La politica di divisione seguita dalla amministrazione Bush ha alimentato la violenza, favorito lo sviluppo del terrorismo, portato il paese sull’orlo della guerra civile, reso sempre più insostenibile la vita per milioni di persone. Per contro Un ponte per…, insieme ad altre organizzazioni pacifiste italiane, ha perseguito durante quest’anno un’altra strada: quella della valorizzazione della società civile irachena e della difesa dei diritti umani. Con il progetto “Ponti di pace” esponenti dell’associazionismo iracheno hanno potuto visitare l’Italia in tre successive delegazioni, in novembre, in aprile ed in questi giorni, per incontrare le associazioni pacifiste italiane e portare testimonianza della situazione in Iraq. Con il progetto “Diritti dentro” stiamo sostenendo la formazione ed il rafforzamento di un network di associazioni di difesa dei diritti dei detenuti. Alla attuale delegazione partecipano cinque attivisti di organizzazioni per la tutela dei diritti umani che parteciperanno ad un seminario sui diritti carcerari organizzato insieme con Amnesty, e le associazioni Libera, Giuristi Democratici, Antigone, Ora D’aria. Saranno presenti inoltre alla marcia Perugia-Assisi e terranno conferenze a Mantova, Milano, Udine e Torino. Sono persone che ogni giorno rischiano la vita nel loro paese per la denuncia delle violazioni che vengono commessi quotidianamente da parte delle forze occupanti, del neonominato governo transitorio e delle milizie armate. Questa parte viva della società irachena che si batte ogni giorno per affermare i diritti umani chiede un cambiamento, chiede una soluzione politica. Le testimonianze che ci portano sulla situazione di violazione dei diritti umani da parte di tutte le forze in campo è impressionante. Al comportamento dell’esercito statunitense (bombardamenti sui civili e sulle città, violazione della privacy, furti durante le perquisizioni, …), si aggiunge quello della neonata polizia irachena addestrata dagli Usa, dalla Nato e da paesi europei (arresti arbitrari, torture, rapimenti sono la regola) e delle milizie armate fondamentaliste (minacce agli operatori delle ong irachene e dell’informazione, imposizione con la violenza del velo, esecuzioni sommarie, attentati contro i civili). Un inferno chiamato democrazia. Noi continuiamo a ricordare a tutti che ci sono ancora 20 milioni di ostaggi della guerra in Iraq e a chiedere un cambio di politica. Approfittiamo per ringraziare nuovamente coloro che lo scorso anno, ognuno nel suo ruolo, seguendo la linea del dialogo e della collaborazione, ci hanno sostenuto durante il sequestro; dalle forze di governo e di opposizione, al movimento per la pace, alle comunità islamiche, alla stampa italiana, a tanta gente comune, permettendo la liberazione dei nostri operatori. "Un ponte per..."Associazione Non Governativa di Volontariato per la Solidarietà Internazionale ONG - piazza Vittorio Emanuele II, 132 00185 ROMA tel.0644702906 mail to: stampa at unponteper.it <>www.unponteper.it
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