A nuoto dall'Europa all'Africa, contro il commercio di armi



Parte venerdi' 5 agosto, da Rovigo alla volta di Gibilterra, Alberto Guerrini, 44 anni, sposato con una figlia, insegnante e nuotatore. In tasca il costume e gli occhialini, una macchina fotografica e altre poche cose, nel cuore un sogno, quello di attraversare a nuoto lo stretto che separa l'Europa dall'Africa e nella testa un pensiero, la consapevolezza che in quello stesso tratto di mare si infrangono sogni e speranze di tante persone che scappano da un continente devastato da poverta', epidemie e guerre. "So bene che io cerchero' di andare verso un luogo da cui in migliaia scappano - dice Alberto - con mezzi di fortuna e sfidando le forze di polizia. Questa consapevolezza e' una difficolta' di ordine morale per me. Ma con questa traversata intendo anche richiamare l'attenzione sul dramma di queste persone, sulla necessita' dell'accoglienza, e sui conflitti, spesso dimenticati, dai quali queste persone fuggono". Alberto Guerrini non e' nuovo a traversate in solitaria, avendo nuotato in mari e laghi italiani ed europei (Loch Ness, il Delta del Po, lo stretto di Messina). Lo stretto di Gibilterra e' noto fin dall'antichita' per le sue correnti e dal punto di vista geologico geologico e' un luogo davvero eccezionale. Dato che il Mar Mediterraneo ha un livello medio piu' basso rispetto all'Oceano Atlantico a causa del bilancio idrico negativo, una enorme massa d'acqua si muove inarrestabile dall'oceano verso il Mediterraneo. Alcune correnti di minor entita' portano acqua in senso inverso, e venivano sfruttate fin dai tempi dei Fenici e dei Romani per oltrepassare la soglia di Gibilterra nonostante i venti contrari. Il tentativo si terra' nella seconda settimana di agosto e richiedera' uno sforzo di circa 5 ore per una rotta che potra' variare tra i 18 e i 22 km. Stavolta l'impresa ha un valore diverso. "Intendo con questo mio gesto aderire alla campagna di Amnesty International, Oxfam e Iansa promossa in Italia anche dalla Rete Disarmo chiamata CONTROL ARMS (www.controlarms.org) per l'adozione di un Trattato internazionale sul controllo dell'esportazione di armi che regoli rigorosamente i trasferimenti di tutte le armi convenzionali e impedisca che queste siano usate per compiere gravi violazioni dei diritti umani. E portero' la mia adesione a tutto il mondo del nuoto italiano. Spero cosi' - continua Alberto - di dare un po' di significato a quello che faccio per sport in un momento particolarmente grave per il continente africano e per la societa' contemporanea". Proprio recentemente la Santa Sede ha esortato la comunita' internazionale ad "affrontare seriamente il discorso sulla creazione di un Trattato sul commercio delle armi leggere e di piccolo calibro" come "strumento per eliminare l'illecito traffico di armi e le attivita' ad esso connesse, come il terrorismo, il crimine organizzato e la tratta di persone". Mons. Celestino Migliore, Osservatore permanente della Santa Sede all'Onu intervenendo alla "Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro" in corso in questi giorni a New York ha definito il commercio illegale di armi leggere "in contrasto con la pace, lo sviluppo e la sicurezza".

Per contatti:
Alberto Guerrini
email: algu61 at libero.it