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WTO IN CRISI, SI TRASFORMA NEL "CLUB DEGLI AMICI"
- Subject: WTO IN CRISI, SI TRASFORMA NEL "CLUB DEGLI AMICI"
- From: "moni.disisto at iol.it" <moni.disisto at iol.it>
- Date: Fri, 29 Jul 2005 18:03:37 +0200
Comunicato Stampa - Tradewatch (Osservatorio sul Commercio internazionale promosso da Campagna Riforma Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Gruppo d'appoggio al movimento contadino dell'Africa occidentale, Mani Tese, Rete Lilliput, Roba dell'Altro Mondo/FAIR) Info stampa: Da Ginevra Monica Di Sisto/ROBA-FAIR +39 3358426752 WTO IN CRISI, SI TRASFORMA NEL "CLUB DEGLI AMICI" FALLITI TUTTI GLI OBIETTIVI, Tutti i dettagli sui negoziati su www.tradewatch.it Ginevra, 29 ottobre - La Wto ha fallito gli obiettivi che si era prefissa, senza sfiorare nemmeno uno dei temi relativi alla povertà, allo sviluppo e alla salvaguardia delle aree piu' povere del Pianeta come il capitolo del cotone. E' questa la realtà che si nasconde dietro la retorica pomposa sul ruolo positivo del commercio rispetto allo sviluppo che abbiamo sentito nei giorni del G8 di Gleneagles". Lo denunciano le organizzazioni italiane presenti a Ginevra per il Consiglio Generale dei Popoli. Tradewatch (www.tradewatch.it), l'Osservatorio italiano sul commercio internazionale internazionale presente a Ginevra con i delegati di Campagna Riforma Banca Mondiale, Crocevia, Gruppo d'appoggio al movimento contadino Africano, Mani Tese e Roba dell'Altro Mondo/Fair. I negoziati commerciali multilaterali sono in profonda crisi, come ammesso pubblicamente nella conferenza stampa finale anche dal direttore generale Supachai, per il fuoco incrociato degli interessi. Interessi rappresentati dai poteri forti, come Stati Uniti ed Unione Europea, ma anche dai poteri emergenti come Cina, India e Brasile, che difendono le proprie esportazioni agricole e le proprie imprese a spese dei diritti innanzitutto dei propri cittadini. Tradewatch esprime preoccupazione per la volontà espressa dai Paesi membri di portare avanti i negoziati a tappe forzate nella cornice di Ginevra e secondo un processo 'per gruppi di interesse' suggerito a gran voce dalle lobby anche in questi giorni. Le raccomandazioni finali del direttore generale chiedono ai Paesi membri un approccio piu' flessibile e pragmatico al processo negoziale, che ha bisogno di utilizzare tutte le formule possibili per avanzare. Da fonte autorevole della delegazione di un importante Paese in via di sviluppo abbiamo saputo che una delle modalità flessibili preferite sarà di moltiplicare i tavoli separati tematici, sul modello degli "Amici del Gats", gruppo operativo in ambito Wto che coordina i Paesi OECD, India e Cile che spingono per una liberalizzazione accelerata del mercato dei servizi attraverso il negoziato Gats. Gli "Amici del Gats" dialogano strettamente con le imprese di settore, al riparo dal controllo dei propri Parlamenti e dal confronto con i movimenti e la società civile. Uno stile che si E' riproposto anche in questi giorni a Ginevra, dove, ad esempio, le centinaia di contadini arrivati in marcia non sono stati ricevuti dal coordinamento negoziale, al contrario dei gruppi d'interesse che hanno trovato accoglienti hotel nei quali incontrare i delegati. Dal Consiglio Generale di Ginevra sono emersi segnali inquietanti per quanto riguarda il negoziato agricolo. Secondo esponenti della Commissione Europea la situazione E' al momento bloccata in tutti e tre i pilastri: accesso al mercato, sostegno interno, sostegno all'esportazione. Su quest'ultimo tema in particolare si concentrano molte delle richieste dei Paesi del sud del mondo, che da anni chiedono la fine dei sussidi all'esportazione che strangolano le loro produzioni agricole, il cosiddetto dumping, in primo luogo per il caso del cotone. La Commissione Europea si E' detta pronta a negoziare una data certa per l'eliminazione dei sussidi all'export, ma ha detto che in cambio vuole che si parli anche della fine dei finti aiuti alimentari e dei crediti all'esportazione degli Usa, che hanno lo stesso effetto dei sussidi all'esportatzione europei. In pratica, il negoziato E' bloccato perchE' UE e USA, i due responsabili di questa forma di sostegno all'export che ha conseguenze disastrose per i piu' poveri, continuano a litigare ed a scambiarsi accuse reciproche e responsabilità. Tra i due litiganti, a rimetterci da anni sono pero' i milioni di piccoli contadini dell'agricoltura familiare che nel Nord come nel Sud del mondo che si trovano impossibilitati a vendere i propri prodotti sui loro mercati, invasi dai prodotti a basso costo dei giganti dell'agro-business, e che non hanno voce in capitolo per cercare di interrompere queste pratiche di dumping. Un esempio emblematico del funzionamento del Wto, della sua pretesa democrazia e dei rapporti di potere al suo interno. Un'ulteriore conferma della necessità, manifestata anche dalle delegazioni contadine a Ginevra, di portare immediatamente l'agricoltura fuori dalla Wto. Nessun accordo E' meglio di un pessimo accordo. Il Consiglio Generale dei Popoli, soddisfatto per questo nuovo stop di un'agenda della Wto ad uso e consumo delle corporations, si riconvoca a Ginevra il 19 e 20 ottobre prossimi, in contemporanea alla nuova sessione del Consiglio Generale della Wto. Tradewatch (<http://www.tradewatch.it/>www.tradewatch.it) continuerà nelle prossime settimane a rivelare I documenti negoziali e a raccontare in tempo reale tutti gli sviluppi delle trattative. Tradewatch, Osservatorio sul Commercio internazionale (www.tradewatch.it) E' promosso da Campagna Riforma Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Gruppo d'appoggio al movimento contadino dell'Africa occidentale, Mani Tese, Rete Lilliput, Roba dell'Altro Mondo/FAIR)
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