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Verona. Appello del Movimento Nonviolento
- Subject: Verona. Appello del Movimento Nonviolento
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 19 Jul 2005 19:56:13 +0200
UN APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO CON LA NONVIOLENZA, CONTRO L'AGGRESSIONE FASCISTA A VERONA Ad alcuni mezzi d'informazione ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani Gentili signore e signori, sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo come anticipazione l'appello che aprira' il fascicolo di domani del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 19 luglio 2005 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * MOVIMENTO NONVIOLENTO: CON LA NONVIOLENZA, CONTRO L'AGGRESSIONE FASCISTA A VERONA [Da Mao Valpiana, direttore di "Azione nonviolenta" ed animatore della "Casa della nonviolenza" di Verona, riceviamo e diffondiamo il seguente appello del Movimento Nonviolento (per contatti: e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org)] I fatti Nelle primissime ore di domenica 17 luglio 2005 nel pieno centro di Verona una trentina di persone armate di bastoni, catene, cinghie, caschi e coltelli stavano rincorrendo tre persone colpendole con calci e pugni; in quel momento cinque giovani, di cui tre donne, una delle quali minorenne, a bordo di un'autovettura che stava transitando per Corso Porta Nuova, vista l'aggressione, si sono fermate gridando di smetterla, ma, riconosciute come "di sinistra", sono state estratte a forza dalla macchina, devastata a colpi di calci e di caschi delle moto, e vigliaccamente colpite. Una persona e' stato ripetutamente accoltellata, ha riportato gravissime lesioni, tra cui una coltellata a una gamba che ha sfiorato l'arteria femorale, rimarginata con oltre 80 punti di sutura, e un colpo alla base del collo a pochi centimetri dalla giugulare; un'altra persona e' stata raggiunta da numerose bastonate e calci che le hanno causato fratture tra cui quella della mandibola ed e' ancora ricoverata in ospedale per traumi alla testa e alle costole; una delle ragazze e' stata violentemente colpita con calci e cinghiate. Si e' trattato, come dimostrano le armi trovate in possesso dei violenti e le gravissime ferite riportate dagli inermi aggrediti, di un tentato omicidio perpetrato a freddo; la vile aggressione e' durata alcuni minuti prima che le forze dell'ordine intervenissero, e all'arrivo degli agenti, nel fuggi fuggi generale, del branco iniziale sono rimaste solo sei persone, di cui cinque arrestati (due della provincia di Verona e tre di altre provincie) e un minorenne denunciato (e trovato in possesso di coltello a serramanico e manganello telescopico), tutti estremisti di destra provenienti dalla festa della "Curva Sud" tenuta sabato sera nel piazzale antistante il Palazzetto dello Sport in zona Stadio di Verona e a passeggio per la citta' con spranghe, bastoni e coltelli a caccia degli indesiderati di turno. Questo episodio dimostra una volta di piu' lo stretto legame tra frange del tifo organizzato dell'Hellas Verona ed estrema destra, come piu' volte denunciato dalla Verona democratica. * La risposta Reagire con la nonviolenza all'aggressione fascista: la manifestazione di sabato 23 luglio sia pacifica e di popolo. La nonviolenza e' l'unica possibile risposta alla brutale violenza scatenata da un branco di fanatici ai danni di alcuni giovani veronesi. La reazione violenta innescherebbe una spirale senza fine, e metterebbe le persone solidali con gli aggrediti sullo stesso piano degli aggressori. Il silenzio e la paura sarebbero conniventi con la violenza, e la legittimerebbero. Dunque, la nonviolenza e' l'unica via per affrontare il crimine commesso. Reagire e' giusto e doveroso. La citta' deve svegliarsi e non voltare le spalle a questo cancro violento che si porta dentro. Reagire, si', ma non con gli stessi metodi. Reagire con la denuncia, con la moralita', con la cultura, con la civilta', con la parola, con il pensiero... strumenti che i teppisti non conoscono e non sanno contrastare. La manifestazione antifascista convocata a Verona per sabato 23 luglio sia pacifica, composta, silenziosa. Essa deve servire a dialogare con la citta', per richiamare i veronesi tutti a condannare ed isolare le frange pericolose dell'estremismo fascista e violento. Sia una manifestazione di dialogo. Musiche e letture per ricollegarsi idealmente a quella Resistenza che sconfisse il mostro nazifascista. Vengano manifestati lo sdegno e l'indignazione, non la rabbia o la vendetta. Niente slogan urlati, ma solo testimonianze ragionate. Nessuno strumento, se non le mani nude e le bocche per parlare e cantare. Una manifestazione che sappia esprimere una reazione civile, nonviolenta. * Le bella poesia scritta da Martin Niemoeller [pastore e teologo animatore della "Chiesa confessante" che si oppose al nazismo], potrebbe essere il manifesto di convocazione della manifestazione: "Essi vennero contro i comunisti e io nulla obiettai perche' non ero comunista; essi vennero contro i socialisti e io nulla obiettai perche' non ero socialista; essi vennero contro i dirigenti sindacali e io nulla obiettai perche' non ero dirigente sindacale; essi vennero contro gli ebrei e io nulla obiettai perche' non ero ebreo; essi vennero contro di me ma ormai non era rimasto nessuno ad obiettare". * La risposta alla violenza deve essere corale. Tutti i veronesi devono sentirsi interpellati. Sia una manifestazione con la presenza di tutte le generazioni. Venga il sindaco a rappresentare la citta'. * * * Notizia su Mao Valpiana Mao (Massimo) Valpiana (per contatti: presso la redazione di "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nello scorso mese di giugno ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 di questo notiziario. * * *
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