Vacanze all'isola di Rab



Vacanze all'isola di Rab

Mi piaceva da bambina guardare alla tele i telefilm della serie "Vacanze
all'isola dei gabbiani"; c'erano bambini che vivevano sull'isola altri che
andavano li' a trascorrere le vacanze e c'era, oltre ai gabbiani, un cane,
un bobtail dal nome Buzman.
Molti anni dopo ho comprato ai miei bambini un bobtail femmina e l'ho
chiamata Buzman.
La mia Buzman e' morta senza aver mai visto un gabbiano.
Non so se ci saranno gabbiani, la', all'isola di Rab, dove trascorrero' le
mie vacanze; so per certo che ci sono morti, tanti morti, troppi morti;
tutti slavi!
Ho iniziato ad amare la ex-Jugoslavia attraverso i libri di Fulvio Tomizza
(http://italy.peacelink.org/nobrain/articles/art_9694.html) ed ho continuato
ad amarla attraverso i racconti di amici croati, tutti giovani e belli e
pieni di vita e di entusiasmo e di amore per la loro terra.

Fra pochi giorni partiro' per le vacanze all'isola di Rab; da pochi giorni
ho "scoperto" che l'isola di Rab e' stata, durante la seconda guerra
mondiale, uno dei tanti campi di concentramento (o meglio, di sterminio)
fascista per gli slavi.
Noi, italiani, costruimmo e gestimmo i lager di Kraljevica, Lopud, Kupari,
Korica, Brac, Hvar e Rab. Abbiamo incendiato case e torturato e ucciso e
lasciato morire di fame bambini e donne; abbiamo tentato di distruggere, a
casa loro, il popolo slavo, rivendicando un'italianizzazione delle loro
terre ed  un'inferiorita' della loro razza! Ho "scoperto" che sono da
attribuirsi alla responsabilita' diretta delle truppe di occupazione
italiana almeno 250 mila morti, che le fonti serbe pero' portano ad un
totale di 300 mila e, la stragrande maggioranza delle vittime, fu dovuta a
vere e proprie stragi e repressioni, a saccheggi e a brutalita'. Nessuno mai
ha pagato per questi crimini di guerra; le responsabilita' della guerra e
delle sue atrocita' vennero semplicemente ignorate, ovattate, nascoste, e
poi, negate.

Ma i tedeschi ci tornano in "vacanza" ad Auschwitz, mi chiedo mentre preparo
la valigia?  E cosa puo' fare questa nuova generazione di tedeschi lontana
anni luce dai suoi "padri"? E cosa possiamo fare noi italiani? Possiamo
chiedere scusa; io posso farlo simbolicamente e silenziosamente, ma
cos'altro ancora?

Forse trascorrere la vacanze li' e' in un certo senso un modo per chiedere
scusa; forse amare le loro terre e saperle indiscutibilmente loro e' un modo
per espiare le nostre colpe. Ma tutto questo sicuramente non basta, non puo'
bastare!

L'isola di Rab (un po' come tutte le isole del Quarnaro) e' cosi' bella che
sembra uscire da un libro di fiabe. Le catene montuose che la percorrono
proteggono il litorale dai venti freddi provenienti dalla terraferma,
agevolando cosi' la crescita di ulivi e viti; l'aria e' profumatissima, la
costa alta e rocciosa interrotta da calette tanto belle da sembrare magiche.
Campanili, vecchi palazzi, resti romani, mura intorno alla cittadine;
piccoli vicoli, antiche sculture...
Un paradiso naturale dunque, la' dove noi italiani abbiamo creato l'inferno!

Elisabetta Caravati
http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=Elisabetta