Viterbesi



Ad alcuni mezzi d'informazione
ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani

Gentili signore e signori,
sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo come anticipazione il
testo di apertura del fascicolo di domani del notiziario telematico
quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

* * *

VITERBESI

Forse sara' perche' siamo viterbesi e ci manca il senso della "virilita'
romana" (come spiegava Marcello Mastroianni in Una giornata particolare di
Ettore Scola), ma mandare la gente a morire ci ripugna.
Come ci ripugna mandare la gente ad uccidere.
Come ci ripugna addestrare la gente ad ammazzare.
Ci manca il senso della virilita' romana, abbiamo solo il senso dell'umana
pieta'.
*
E dal governo, dal parlamento, dal capo dello stato che in violazione di
quanto disposto dalla legge fondamentale della Repubblica Italiana
continuano a mandare a morte i nostri figli in quella che fu la fertile
mezzaluna ove la civilta' umana nacque e oggi sta morendo, non condoglianze
che ci offendono piu' che sputi, non retorica sacrificale di chi sacrifica
sempre gli altri, non promesse tanto solenni quanto fasulle, non offe
macchiate del sangue dei morti, solo una cosa vogliamo: ripristino immediato
della legalita' sancita dalla Costituzione della Repubblica Italiana,
ripristino del rigoroso rispetto dell'articolo 11 della Costituzione che
proibisce all'Italia di partecipare alla guerra in corso in Iraq, cessazione
immediata della partecipazione italiana alla guerra.
*
Ed al posto delle armi e degli armati cola' inviare ingenti aiuti umanitari
a tutte le vittime; inviare cola' innumerevoli - innumerevoli, si' -
operatori ed operatrici di pace organizzati in forme disarmate e
nonviolente: autentici corpi civili di pace; esercitare una solidarieta'
concreta e orientata alla vita di tutti, al disarmo di tutti, alla
convivenza di tutti, in sincero e generoso aiuto ad una popolazione cinque
volte martoriata: dalla dittatura fin genocidaria prima; dalle guerre
durante, poi ed ancora; dal decennale embargo assassino delle vittime piu'
innocenti; dall'occupazione militare straniera stragista e torturatrice, dai
terroristi di tutte le bande.
*
E adesso fate tacere le grancasse, e lasciateci piangere in silenzio i
nostri morti.

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 31 maggio 2005

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it