COMUNICATO STAMPA x 19 e 20 maggio ai genova



COMUNICATO STAMPA
APPELLO A TUTTE LE PERSONE DEMOCRATICHE
"Quello accaduto alla scuola Diaz e poi continuato qui a Bolzaneto è stata
una sospensione dei diritti, un vuoto della Costituzione. Ho provato a
parlarne con dei colleghi e loro sai che rispondono: che tanto non dobbiamo
avere paura, perché siamo coperti." (un poliziotto in servizio al Reparto
Mobile di Bolzaneto, da La Repubblica del 26 luglio 2001)
"È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a
restrizioni di libertà" (Art. 13 della Costituzione Italiana)
Il 19 e 20 maggio si terranno le nuove udienze dei processi rispettivamente
per le violenze compiute alla scuola Diaz e per le torture alla caserma di
Bolzaneto. Tra gli imputati, figure di spicco delle forze di polizia come
l'ex capo della Digos, Spartaco Mortola, l'attuale capo
dell'antiterrorismo, Francesco Gratteri, e il capo della Squadra Mobile di
Genova, Nando Dominici. Tutti "servitori dello Stato democratico" che
facevano carta straccia della Costituzione alla quale avevano giurato di
essere fedeli.
Nei giorni di luglio del 2001, Genova fu teatro, secondo Amnesty
International, della "più grave sospensione dei diritti democratici in un
paese occidentale dopo la fine della seconda guerra mondiale".
Eppure, è forte la sensazione che stia venendo meno la capacità di
indignarsi di fronte a fatti di inaudita gravità e che, da più parti, si
voglia "stendere un velo pietoso" su di essi. Sperando, magari, che il
dibattimento si prolunghi fino alla prescrizione dei reati, con grave
offesa delle vittime, in particolare quelle straniere, che in questi giorni
riporteranno qui a Genova le loro ossa rotte e le loro anime tuttora
ferite, nella speranza di avere giustizia.
Come gruppi, reti, associazioni, organizzazioni e singoli/e che hanno
condiviso, nel luglio del 2001, il percorso del Genoa Social Forum
partecipando alle manifestazioni di dissenso contro il G8, siamo ancora
profondamente indignati per quei fatti e chiediamo giustizia e verità.
Proprio per questo, pensiamo sia necessario che si faccia piena luce sulle
responsabilità di quanto avvenuto alla Diaz e a Bolzaneto, affinché un
pezzo di storia possa essere finalmente ricostruito e mai più dimenticato
La nostra voglia di verità e giustizia non si ferma qui. Vorremmo sapere
quali sono le responsabilità politiche di quanto accaduto in quei giorni e
vorremmo che dai vertici dello Stato venissero finalmente parole chiare
sugli atti di violenza gratuita compiuti nei confronti di tante persone.
Perciò non ci stancheremo di chiedere verità e giustizia sulla morte di
Carlo Giuliani, auspicando la riapertura delle indagini. L'archiviazione
per l'omicidio di Carlo è una ferita aperta che ci riguarda tutti, da
vicino.
Per queste ragioni crediamo che i processi di Genova non riguardino
soltanto parti lese e parti civili, ma tutte le persone che hanno a cuore
il rispetto delle regole costituzionali e la credibilità delle istituzioni
democratiche. Perciò non ci stancheremo, fino a quando sarà necessario, di
sollecitare le istituzioni, i partiti e i movimenti, l'opinione pubblica
locale e nazionale a guardare ai processi di Genova come a un importante
banco di prova per la tenuta della nostra democrazia, per la sua qualità,
per la sua capacità di preservare le garanzie costituzionali.
Invitiamo pertanto tutti i cittadini e le cittadine che credono nella
giustizia e nei diritti costituzionali a partecipare ai presidi che si
terranno il 19 ed il 20 maggio alle ore 9 davanti al Tribunale di Genova.

COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
COMITATO PIAZZA CARLO GIULIANI
FORUM SOCIALE DEL PONENTE GENOVESE
FORUM SOCIALE DELLA VALPOLCEVERA
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
RETE CONTROG8 PER LA GLOBALIZZAZIONE DEI DIRITTI